
A quelli collezionati durante il caldo weekend nel Massachusset, se ne aggiungono un altro paio: il primo è quello della britannica Helen Clitheroe nel miglio W35: 4'29"46 a Birmingham il 20 febbraio scorso, che abbassa di quasi 20" il record della connazionale Alisa Harvey, stabilito nel 2005. Ken Stone, nel suo articolo su Masterstrack, rileva come vi siano in realtà alcuni risultati (sia tra le W35 che tra le W40) migliori del record mondiale odierno e di quelli tabellati dallo sgangherato sito della WMA: l'americana Regina Jacobs, all'età di 36 anni corse infatti il miglio in 4'21" e spicci, salvo poi essere qualificata per doping nel 2003 (il record risaliva al 2001). Come ci si comprta in questi casi? Viene cancellata tutta la carriera pregressa al ritrovamento di sostanze dopanti? E se non c'è stata la confessione che nel 2001 ne avesse fatto uso? Francamente non lo so. Nelle W40 invece risulta essere stato corso un miglio in 4'29"72 dalla Russa Lyubov Kremlyova, mentre il sito della WMA riporta altre interpreti, ben più pesanti. E questo è davvero inspiegabile. Cambiando continente e personaggi, sembrerebbe invece che l'aussie Marie Kay abbia stabilito a Perth durante i Campionati Australiani Outdoor (là è appena finita l'estate e si sta entrando in autunno) il nuovo record mondiale W50 nel salto in lungo con 5,41, superando il 5,40 dell'imperatrice americana Phil Raschker, che quest'anno per colpa di diverse mani ha perso per strada diversi record mondiali. Sarebbe il 94° record del 2010.
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