22/04/10

Due mondiali all'aperto: ricomincia la corsa ai record

(il banner del Mt. Sac. Relays, uno degli appuntamenti atletici mondiali più importanti di inizio stagione) - Il mondo master non si ferma mai: basta rilassarsi un attimo che dall'altra parte dell'Oceano Ken Stone tira fuori una raffica di record mondiali, e qui nel Vecchio Continente si rimane nell'oscurità della conoscenza. L'anno outdoor era iniziato con il record di Marie Kay nel salto in lungo W50 a Perth (Australia), battendo l'annoso record di Phil Raschker (5,41 a 5,40). E' invece di questa settimana l'abbattimento di altri due record mondiale, che portano il totale del 2010 a 96 primati in poco meno di 4 mesi. Il secondo record outdoor del 2010 (da me censito) è stato ottenuto dal californiano Edward Burke (1940) che nel lancio del martello durante i Mt. SAC Relays di Walnut (California) ha ottenuto 57,59 con l'attrezzo da 4 kg, distruggendo il record del texano Bob Ward che lanciò 53,12 nel 2004. Dal referto di gara, in realtà il record è stato battuto ben 3 volte da Burke (avendo lanciato prima del lancio "mondiale" anche 54,48 e 56,45). Burke, secondo Masterstrack, è tornato a lanciare il martello a 65 anni (5 anni fa) dopo che in gioventù riuscì a partecipare a ben 3 edizioni delle Olimpiadi (a Tokyo nel 1964, a Città del Messico nel 1968 e addirittura a Los Angeles 1982 all'età di 44 anni!). Miglior posizione "olimpica" il 7° posto di Tokyo. Pensate: volevo aggiornare il mio personale data-base dei record mondiali e ho notato l'ennesima discrepanza tra i record Europei e i record Mondiali: EVAA vs WMA. Naturalmente l'arcano si manifesta quando un record europeo risulta essere maggiore di un mondiale: e il mistero si concretizza tra gli M80, dove il tedesco Richars Rzehak, nonostante i suoi 43,23 metri, detiene il "solo" record europeo, perchè secondo la WMA il record-holder è l'americano Lewellen Harvey, che ha come record 42,38... la WMA è davvero irritante nella sufficienza con cui tratta i record, tanto che proprio Ken Stone su uno dei suoi ultimi post relativi ad una grande prestazione di Jeanne Daprano, si è accorto che alla stessa atleta W70 (mi sembra) è stato attribuito un record di un minuto superiore a quello effettivamente corso. Irritante appunto la sufficienza con cui la WMA gestisce il mondo master di cui dovrebbe essere espressione e cui dovrebbe tributare la giusta attenzione.
Ma veniamo ai nostri record: il terzo record outdoor del 2010 è stato invece quello ottenuto dalla scatenata W70 Kathy Bergen, al suo quinto record mondiale ottenuto nel 2010 (2 nei 60 indoor, uno nei 200 indoor e uno nel salto in alto, oltre a... questo). Sempre a Walnut, durante i Mt. SAC Relays, 14"76 con -0,3 di vento: prima donna sopra i 70 sotto i 15" (precedente record quello della neozelandese Margaret Peters, con 15"16. A dire il vero la Bergen quest'anno aveva già sparato un sensazionale 14"60 ma con 2,2 di vento. Abbiamo già quindi una potenziale atleta per il premio del master mondiale dell'anno al femminile (bè, sempre se la Kotelko sarà d'accordo, naturalmente).
Riflessione: perchè le idee americane non vengono mai trasportate in Italia. Pensate: un meeting di inizio stagione di ben 4 giorni, dove corrono (ad invito) molti dei migliori atleti in circolazione, dai cadetti, passando ad Ivory Williams, fino ai master. 4 giorni di festa... in Italia bisogna aspettare il Golden Gala per vedere qualche cosa di simile, ma con una sostanziale differenza: tutto rigorosamente separato: 3 eventi nello stesso posto in 3 momenti diversi.
Chiudo con un record nostrano, della nuova sezione dei record spurii: lo scorso fine settimana, il giorno 18 a Treviso, l'M50 Gabriele Carniato ha corso in 10"02, ottenendo il miglior crono elettrico della categoria sugli 80 metri (in coabitazione con il 9"8 manuale di Carmine Ronca).

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