22/07/09

La prima del Duca: un'edizione straordinaria

Ecco il primo intervento del Duca, a caldo. Si era pianificato un intervento sui Regionali Lombardi, ma come non intevenire su un argomento di così sconttante attualità come l'incredibile 10"06 di Simone Collio e tutte le polemiche che ne sono nate? Tra l'altro leggevo un intervento di Vittori su Noivelocisti decisamente duro e critico sulle dichiarazioni dello stesso Collio fatte sul suo blog... Ma qui l'intervento del Duca...


"Voglio subito inaugurare le “Edizioni straordinarie del Duca”, vale a dire interventi improvvisi su argomenti che non possono non essere commentati a caldo.

Lo confesso, non ho saputo resistere dal scrivere qualcosa sul 10,06 di Collio a Rieti.Ora il problema è ovviamente molto articolato poiché, in tale risultato, ci sono una serie di elementi concomitanti che andrebbero di per se approfonditi, singolarmente, per pagine intere. Voglio, quindi, fare solo alcune considerazioni partendo da una premessa.

L’atletica è sicuramente uno sport oggettivo, vale a dire le prestazioni dei singoli atleti non possono risentire di nessuna influenza dall’esterno. Ci sono solo due fattori che contano, l’essere umano ed il cronometro; se le gambe ti sostengono i risultati arrivano, altrimenti non c’è nulla da fare.

Mi scuseranno ovviamente coloro che praticano specialità non di corsa, lanci e salti, ma il discorso anche qui non cambia, in quanto al posto del cronometro c’è un metro piuttosto che un’asticella, ma nessun soggetto estraneo potrà mettere in discussione la prestazione. Tra l’altro questo è uno dei motivi per cui ho sempre ritenuto la marcia una specialità che andrebbe non considerata nell’ambito dell’atletica, ma come sport a se stante, in quanto l’elemento soggettivo del giudice ha una rilevanza straordinaria.

Ora, se questa oggettività si perde, la natura stessa di questo sport muore e nulla ha più senso perché venendo meno le certezze, vengono meno gli stimoli, la voglia di sacrificarsi, la resistenza alle scorciatoie e così via. I riscontri cronometrici devono, quindi, essere la base certa delle gare di corsa nell’atletica; non esiste che ci possano essere sbagli, specialmente se da tali riscontri dipende un record o un minimo per una partecipazione ad una manifestazione importante.

Siamo nel 2009, siamo circondati e travolti dalla tecnologia piu’ avanzata, serve solo un po’di attenzione e buon senso, onde evitare che l’imperizia umana possa creare un danno, perché di danno si deve parlare quando si creano false illusioni e pericolose invidie.

Ovviamente io non ho niente contro Collio, ottimo atleta che seguo da oltre un decennio, avendolo tra l’altro visto correre decine di volte nel suo periodo antecedente il trasferimento a Rieti, ma bisogna essere realisti per rispetto innanzitutto dell’atleta stesso che fa la prestazione discutibile e ovviamente degli altri.

Oltretutto se i risultati sospetti avvengono sempre sulle stesse piste, che si abbia il coraggio di dichiarare i risultati ottenuti su tali piste non idonei ai fini statistici. Peraltro cio’ avviene già con il meeting di Donnas, piu’ o meno dichiaratamente, tant’è vero che nessun atleta di grandissimo livello si sogna di parteciparvi per ottenere record o minimi vari.

Cio’ non vuol dire, chiaramente, che i risultati ottenuti su determinate piste siano tutti inficiati da qualche irregolarità, ma troppo spesso si verificano casi suscettibili di dubbi profondi, risultati che poi, mai piu’ vengono ripetuti.

Mi auguro quindi che quest’ ultimo caso eclatante possa dare lo spunto per una maggiore chiarezza nell’esclusivo interesse di tutti, atleti ed appassionati.

Il Duca".

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