25/07/09

IL Duca: l'Atletica a chi ama l'atletica

Vi è stata, nel corso degli ultimi giorni, una legittima e vibrata protesta da parte dell’editore di questo sito in merito all’assurda introduzione di minimi proibitivi, per gli atleti master, ai campionati regionali lombardi assoluti.
Non posso quindi esimermi dal prendere spunto da tale vicenda per un approfondimento in merito che cercherà, pero’, di andare ben oltre questo singolo episodio.
Cerchiamo dunque di entrare nel dettaglio della questione, riportando gli ormai famigerati minimi imposti esclusivamente agli atleti master, dalla Fidal Lombardia.

GARA

MASTER UOMINI

MASTER DONNE





100

12.10 555

14.00 550

200

24.50 563

30.00 480

400

58.00 480

1.07.00 519

800

2.11.00 450

2.50.00 426

1.500

4.35.00 460

5.15.00 619

5.000

17.10.00 475

19.20.00 692

Lungo

5.80 640

4.65 569

Il primo dato che appare evidente è come tali tempi siano stati buttati a casaccio, senza nessuna logica. Ho posto a fianco, in rosso, i corrispondenti punteggi tecnici e ciò che emerge lo lascio valutare ad ogni singolo lettore. Il secondo aspetto, quello sicuramente più clamoroso ed iniquo, è che un atleta senior (con costi di iscrizione federale e accesso alle strutture sportive minori rispetto ad un atleta master) possa partecipare ad una manifestazione, giustamente ritenuta prestigiosa, con qualsiasi tempo, immaginate un 200 metrista di 25 anni che faccia 26,90 e ce ne sono, mentre un atleta di 50 anni che, con un duro allenamento, arriva a correre 25,50, non possa partecipare.
Ma c’è anche un lato comico, vale a dire che tali minimi valevano solo per talune gare quindi un atleta master, non in possesso del minimo dei 100 metri,ad esempio, ma dotato di grande spirito agonistico ed anche un po’ dispettoso, avrebbe potuto cimentarsi nei 3000 siepi, magari correndoli in piu’ di mezzora con buona pace degli organizzatori. Ma allora, visto che bastava pensarci un attimo e non poteva che apparire a chiunque il non senso di tale disposizione, la domanda che mi pongo è dunque una sola.
Perché si è giunti ad una simile decisione?
La risposta, purtroppo, è semplicissima. L’atletica italiana è in mano, ormai da tantissimo tempo, a gente immobile ed ottusa che fa le cose senza pensare alle cose che fa. Cio’ si ripercuote innanzitutto sui giovani che, a dispetto dei vari progetti talenti, vengono trattati come numeri e spesso portati a cambiare sport perché non adeguamente supportati e incentivati. Mi scuso, tra l’altro, per non aver ancora menzionato, sempre nell’ambito del regolamento dei campionati regionali assoluti, l’ancor piu’ assurda regola che gli allievi avrebbero potuto partecipare solo se in possesso del minimo dei campionati italiani assoluti( vale a dire nessuno)
Come logica conseguenza, l’Italia dell’atletica è un’entità allo sbando, totalmente surclassata da nazioni che hanno un decimo ed anche meno della sua popolazione, travolta dall’immobilismo di persone che pensano solo al proprio orticello e che stanno distruggendo il piu’ bello sport del mondo. Chi ama l’atletica veramente non puo’ e non deve accettare tutto questo. I minimi per i master ad una campionato regionale assoluto lombardo sono ovviamente una goccia d’acqua nell’oceano, ma sono l’ennesima dimostrazione di come siamo governati da gente che non sa nemmeno come si scrivono le parole “passione ed amore” per questo sport meraviglioso.
Si puo’ fare qualcosa?
Si deve fare qualcosa, io ci credo ma credo anche che non si possa solo continuare a lamentarsi e criticare questo o quel comportamento della Fidal e dei suoi comitati regionali. Bisogna agire, muoversi in tanti ed uniti per ridare l’atletica alle persone che amano veramente l’atletica. Questo è il primo sassolino, proviamo a farlo diventare una valanga.
Il Duca

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