15/07/09

Il pugno di ferro della Fidal Lombardia sull'atletica regionale

Non ce la faccio, ragazzi. Sono impegnato, mio malgrado e nel nome della passione per questo aspetto marginale della vita che è l'atletica, a compilare TASSATIVAMENTE entro le ore 24:00 di stanotte la lista dei proscritti della mia piccola società che avranno l'incredibile privilegio di gareggiare ai Giochi Universali dell'Atletica Leggera di Cinisello Balsamo, alias i Campionati Regionali Lombardi edizione 2009, quella della mia personale indignazione. A proposito: ad ora la Fidal Lombardia ha scelto la strada del silenzio sulla spinosa questione dei minimi imposti ai master e all'azzeramento della presenza degli Allievi. Tutto cià contrariamente alla filosfia gestionale e alla signorilità del passato Presidente, Alessandro Castelli, che ammetteva anche pubblicamente i propri errori, ma soprattutto SI ESPRIMEVA (sempre!) scegliendo la strada del dialogo a quella del sovietico silenzio. Ma questo è il marchio di fabbrica: poca trasparenza (esistono dei verbali di questi fantomatici consigli dove capire se qualcuno degli eletti stia facendo qualcosa a favore di tutta la categoria di atleti?) nella consapevolezza che "passata la festa... gabbato lo santo" e tutto verrà dimenticato e si potrà continuare come se nulla fosse. Mi pento quasi-quasi di aver attaccato in qualche circostanza l'ex Presidente del Cus Milano e soprattutto mi rendo conto che alla fine anche lui era vittima di qualcun'altro. La politica... Del resto non riesco ancora a spiegarmi, a distanza di qualche mese dalle elezioni Fidal effettuate a tutti i livelli, di come mai molti personaggi dell'atletica lombarda si ritengano a tal punto indispensabili da dover continuamente ricandidarsi. Magari intimamente si ritengono assolutamente fondamentali, e magari la politica da loro adottata negli anni '80 la ritengono ancora vincente. Molto meno prosaicamente e con un moto di personale rassegnazione, la "politica" e le sue derive, rimangono il segno distintivo dell'essere umano: politica intesa come perorazione dell'interesse di qualche gruppo sociale, che nell'atletica italiana è incarnato da una manciata di grandi società civili che in un impeto di delirio di collettiva onnipotenza iniziata nel dicembre 2007 con la modifica ai c.d.s. assoluti (fuori le squadre militari, dentro gli allievi... e quindi fuori anche tutte le società che non hanno gli allievi nei loro ranghi) ci stanno portando all'azzeramento sportivo e morale. Faccio della dietrologia spicciola: secondo me (magari mi sbaglierò) questa dei c.d.s. è stata la moneta di scambio per rieleggere gli attuali vertici federali, stante un sistema di voto che premia in maniera antidemocratica solo alcune società. L'atletica è comunque ormai uno sport di nicchia soverchiato da decine di altri sport più "mediatici"; le scuole l'hanno quasi completamente abbandonata. I vertici non sembrano per nulla interessati a divulgare l'atletica se non a proclami.
Ma torniamo ai Campionati Regionali Indiduali: atteso che non verranno accettate le iscrizioni sul campo-gara (e ci stà, per carità), l'opulenta Fidal Lombardia invece di far partire un servizio di iscrizione on-line (come ormai da anni si permette di fare l'organizzazione del Meeting Via col vento di Donnas) in cui compilare un form sul sito (ma come? Viene imposto l'utilizzo del sistema on-line alle società per i tesseramenti, i rinnovi, le affiliazioni ma quando si tratta di predisporre un SERVIZIO per chi contribuisce con i propri denari, ci si dimentica completamente di loro?), e si limita a predisporre un modulo da compilare a casa con calma e da spedire via fax o via mail. Mah.
Ma non è questo il casus belli di oggi: è una frasetta che compare al termine del capitolo dedicato alle ISCRIZIONI all'interno del dispositivo dei Campionati Regionali. La stessa recita testualmente "qualora venisse accertata una dichiarazione non veritiera della prestazione (con la quale ci si è iscritti, n.d.r.) l'atleta interessato sarà deferito ai competenti ogani federali di disciplina". Si è passati addirittura alla minaccia!!! Mi permetto di annotare che la "diffida" evocata dalla volontà di giustizialismo in salsa-atletica del dispositivo non potrebbe nemmeno essere normativamente invocata, stante la necessaria "recidiva" del fatto considerato lesivo. Ma lasciamo perdere.
Più vado avanti nella lettura di questo dispositivo più rimango esterrefatto e indignato. Secondo il mio modesto avviso siamo di fronte ad una disposizione applicabile solo nel caso in cui in una specialità si tengano batterie e finali. Tutti lo sappiamo: esiste una regola non scritta sui tempi di iscrizione. Inutile prendersi in giro. Si inserisce (e si è sempre inserito) il tempo "presunto", giusto o sbagliato che fosse. E bene o male, NESSUNO (salvo qualche ridicola eccezione subito risolta da chi controlla i moduli di iscrizione) ha mai messo tempi o misure di molto differenti da quelli che poi avrebbe ottenuto in gara. La rigidità su questo aspetto (problema materializzatosi nella sua pienezza ai Campionati Italiani Master) rischia di rendere squilibrate molte gare!! Molti atleti non hanno tempi (vuoi per infortuni, o anche solo per il fatto che non si erano cimentati nel 2009 in quella specialità) pur valendo molto meno del "senza tempo" che li relegherebbe nelle ultime serie. Ergo: era forse meglio tacere su questo punto, piuttosto che minacciare i malcapitati atleti di sanzioni.
Concludo: ma da dove deriva tutta questa cattiveria, rigidità, estremo formalismo nei confronti degli atleti lombardi? Ma siete proprio sicuri che state lavorando per fornire un servizio all'atletica lombarda?
Io ne dubito e rimango profondamente indignato.

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