
(nelle foto tratte dalla rete, Ingeborg Zorzi e Giovanni Vacalebre) - Dopo due giornate il bottino italiano sale a
7 medaglie: sono nel frattempo uscite le classifiche per nazioni delle gare di cross, dove la squadra M40 composta dal campione del mondo di cross
Valerio Brignone, da
Mauro Biglione e
Fabrizio Galassini ha vinto l'overall per solo 1'17" sulla
Finlandia (che sta dominando il medagliere... grazie alle numerose defezioni dovute, presumo, agli assurdi prezzi da capogiro imposto dal "
Cartello di Lahti"). Per
Brignone una splendida bi-doppietta individuale-squadra tra Riccione e Lahti che non ha precedenti nella storia dei mondiali master italiani. Sempre ieri,
argento a sorpresa nel cross a squadre W40 con
Stefania Agnese,
Francesca Pini-Prato e
Francesca Ragnetti, battendo di soli 3 secondi la terza, ancora... la Finlandia. Primo argento nel cross per le W40 italiane, che sia a livello individuale che collettivo, fino ad oggi avevano vinto tre medaglie e tutte e 3 d'oro. L'Italia femminile W40 era comunque campione del Mondo uscente, nell'irripetibile eldorado di Riccione. E veniamo alle medaglie d'oggi: l'
oro arriva dall'M90
Giovanni Vacalebre, stando alle fonti della rete
Cavaliere di Vittorio Veneto (ma chiaramente non perchè combattè nella prima guerra mondiale, ma in quanto residente della cittadina veneta... ma datemi il beneficio di inventario) e vincitore dei 5 km di marcia in
50'26"36.
10^ medaglia d'oro conquistata da un
M90 italiano nelle 18 edizioni dei mondiali, ma quinto italico a riuscire nell'impresa (prima di lui, Lamberto Cicconi, Mario Riboni, Aldo Amoretti e Vittorio Reboldi). Vacalebre rappresenta anche l'ottavo ultranovantenne italiano a partecipare alla massima manifestazione master, che in generale prima di lui, ha visto 17 presenze-gara. Pensate: su 17 presenze totali, 14 medaglie conqusitate di cui 9 d'oro da parte degli M90. Prima partecipazione di Vacalebre ad un mondiale... e primo oro, per la serie che non è mai troppo tardi per cominciare. La seconda medaglia di giornata l'ha conquistata l'altoatesina
Ingeborg Zorzi, che nell'
eptathlon W60 si è messa al collo il
bronzo totalizzando
5352 punti, ad una sessantina di punti dalla sua m.p.i. ottenuta a Lubiana. La Zorzi migliora quindi il suo settimo posto di Riccione (unica manifestazione mondiale cui ha partecipato da master), anche se allora era W55. Il bronzo della Zorzi rappresenta anche la
dodicesima medaglia nelle prove multiple conquistata da un italiano/a (3^ di bronzo), ma la vera notizia è che l'altoatesina ha vinto l
a prima medaglia mondiale nella storia delle prove multiple femminili master italiane. Il miglior risultato era stato fino ad ora il quarto posto di
Marta Maestrelli nel pentahlon w45 ai Mondiali di Puertorico 1983 e il quinto nell'eptathlon W40 di
Rossella Zanni a Riccione 2007.
Per concludere, dopo 7 medaglie, segnalo anche i "legni" conquistati nella marcia: infatti, sia nella categoria W45 con
Paola Bettucci che nella categoria W50 con
Natalia Marcenco è arrivato il tanto fastidioso quarto posto nella prova su pista di 5 km. Naturalmente anche nei master, come nell'atletica assoluta, la marcia italiana è il vero forziere "storico": da lì sono ainfatti arrivati ben 46 ori dei 220 raccolti nel 17 edizioni precedenti. Nel pedegree mondiale della
Marcenco (alla 4^ partecipazione consecutiva dal 2003) troviamo un oro (a squadre) a Riccione, un argento e due bronzi tra PortoRico e San Sebastian. Purtroppo quella di Lahti è anche la
4^ medaglia di legno della marciatrice nella sua storia mondiale (clamorosa tripletta a Riccione, con il 4° posto nei 5 km, nei 10 e nei 20...). Per la
Bettucci, quella di Lahti rappresentava il 7° evento mondiale in cui appare il suo nome (concorso a squadre compreso). Nelle sei precedenti puntate, sei medaglie, per un score di 6 su 6 (4 d'oro e 2 d'argento). A Lahti quindi la prima presenza senza medaglia nella marcia.
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