03/12/11

Statistiche su 200 e 400: Henry Butch Reynolds e la velocità media

Andres Martinez stavolta imbastisce una statistica un pò naif, composta da due graduatorie. La prima mette in ordine per velocità media, i migliori 200isti e contemporaneamente 400isti di sempre. In pratica sommando come dato sensibile è stata considerata la velocità totale derivante dal miglior 200 e dal miglior 400 corso in carriera da un atleta e su questa fatta la media. Non ho ben compreso se viene considerata la media tra due prove, o sul tempo totale sui 600 metri totali. Comunque sia, in questa prima graduatoria non poteva non emergere nettamente che Michael Johnson, con una velocità di 35,3 km/h. Al secondo posto Usain Bolt, che fa valere il 19"19 e un timido 45"28 "da allenamento". A sorpresa al terzo posto Xavier Carter (che vanta un impensabile 44"53 accanto al più noto 19"63). LeShawn Merritt è 4° davanti a Tyson Gay. Sesto Jeremy Wariner. Ottavo l'eterno Tommie Smith. Gli italiani? Pietro Mennea è posizionato al 21° posto, grazie al 45"87 (pensavo avesse fatto di meno) e all'ultranoto 19"72. 196° Andrew Howe, ma noto che il dato riporta ancora un 46"03...). 
Forse più interessante però la perdita percentuale di velocità tra le prestazioni di 200 e 400, che naturalmente mette in mostra le capacità di resistenza lattacida ad alte velocità o forse un diverso equilibrio tra le doti di sprinter con quelle di velocista prolungato. Su questa classifica basata sulla perdita percentuale di velocità, emerge uno dei miti del 400ismo mondiale, anche se non ha vinto quanto avrebbe potuto e dovuto per salire tra gli immortali dell'Olimpo: Henry Butch Reynolds. 5,792 la perdita percentuale di velocità tra il suo 43"29 e il 20"46 di PB sui 200: come dire, che tra la gara singola nei 200 e un 400 Butch corresse quasi alla stessa velocità. Qui sotto le classifiche di Martinez.
200-400 metri maschili

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