23/06/10

Sopravvivere alla Fidal: una bella storia del Duca

Avrei voluto dedicare un ampio spazio ai recenti campionati europei per nazioni svoltisi a Bergen, lo scorso fine settimana, ma mi rendo conto che dilungandomi sull’argomento ritornerei su considerazioni scontate che poco aggiungerebbero a quanto più volte scritto. Le valutazioni finali le ha fatte il nostro CT Francesco Uguagliati, esprimendo la propria soddisfazione per la compattezza della squadra. In realtà uno squallido settimo posto, prestazioni di scarso valore tecnico, salvo eccezioni dei pochi soliti noti, nessun minimo segnale che l’atletica italiana possa riemergere dalla sua totale desolazione. E’ curioso, tra l’altro, notare la scarsissima considerazione data come sempre ai settori giovanili e testimoniata dalla stranissima convocazione, come riserva della staffetta 4x100, di Manuela Grillo che vantava il 19° tempo in Italia. Convocare una giovane per farle respirare l’aria della nazionale e darle una gran botta di adrenalina sarebbe, ovviamente, stato troppo difficile da pensare per questi geni della psicologia sportiva. E parlando di giovani e scarsa considerazione nei loro confronti, vorremmo evidenziare la giustissima osservazione fatta da un nostro lettore in merito all’inopportuna scelta, della federazione, sulla data dei campionati juniores e promesse svoltisi, lo scorso fine settimana, a Pescara. Pensate, ragazzi del 91/92, vale a dire di 18/19 anni, l’età classica della maturità, impegnati nel più importante appuntamento italiano dell’anno, esattamente uno/due giorni prima del più importante appuntamento scolastico della loro vita. Bisogna proprio ignorare i più elementari principi del buon senso per fare una simile programmazione, ma d’altra parte nulla succede mai per caso e si sa che, per questa federazione, il bene dell’atletica sta all’ultimo posto.
Ma guardiamo avanti e, con l’auspicio che quanto prima Castrado e i suoi fidati sgherri si tolgano di mezzo, proprio collegandoci ai recenti campionati juniores di Pescara, voglio raccontarvi una bella storia, quasi una favola e lo faccio riportando un articolo di “America Oggi” uno dei più importanti quotidiani italiani pubblicati, in America, per l’infinita massa dei nostri emigranti.
NEW YORK. 18 giugno 2010
L’Italia sembra aver trovato in America un atleta di primissimo livello, che potrebbe rivitalizzare l'agonizzante mondo dell'atletica azzurra (lo sanno anche negli USA!! n.d.r.). Si tratta del 19enne Claudio Delli Carpini giovane promessa nei 110 metri a ostacoli proveniente dalla Clemson University, nato a New York e da anni residente nel Westchester. La sua è la classica storia di figlio di quegli emigranti che hanno costruito negli Usa la propria vita, ma che restano fortemente legati alle loro origini. "Anche io ero un atleta e ricordo di quando raggiunsi le finali dei giochi della gioventù, ma cinque giorni prima dell'evento dovetti partire per l'America e così abbandonai tutto. Era il 1969..." ci spiega il papà Giuseppe (originario di Gallo Matese in provincia di Caserta, mentre la mamma Giuseppina Di Piazza è di Giardinello paesino vicino Palermo). È un cerchio che sembra definitivamente chiudersi ora con la partecipazione di Claudio ai Campionati Nazionali Juniores che si svolgeranno a Pescara da domani fino a domenica. Ed è proprio grazie al genitore che per Claudio arriva la svolta. Viste le prestazioni del figlio, comincia dagli Usa all'Italia un copioso invio di mail che però non hanno risposta "Sono mentalmente pronto per affrontare questa sfida di giugno e parto per . A crederci invece è l'Atletica Riccardi di Milano che a maggio procede con il tesseramento. I numeri d'altronde parlano chiaro: 13"60 sul metro (la misura internazionale dell'ostacolo) nel 2009; 14"07 sull'ostacolo da un metro e 6 centimetri nello scorso 14 aprile 2010 in occasione dell'AAC, ovvero la Atlantic Coast Conference.l'Italia con l'obiettivo di battere il record italiano juniores" spiega Claudio, e poi "mi sto dedicando maggiormente ad un lavoro di rafforzamento, dato che mi troverò a correre con ostacoli più bassi (100 cm, ndr) rispetto a quelli su cui sono abituato". Sveglia all'alba e poi l'appuntamento alle 6 per cominciare gli allenamenti che in media sono di 4/5 ore al giorno. "Vivo diversamente dai miei coetanei. La mia giornata è fatta di sport e studio, quello che mi rimane lo impiego per dormire. Non ho una ragazza ed esco una o due volte al mese, ma sono orgoglioso di quello che faccio. Ogni volta che torno a casa mi rendo conto di sentirmi fiero di questi sforzi e dei miei progetti futuri. Mi sono posto degli obiettivi tra i quali quello di partecipare alle Olimpiadi di Londra nel 2012 ovviamente con l'Italia" dice Claudio. Un ragazzo semplice ("mi piace molto leggere e Grisham e Shreve sono i miei autori preferiti"), predisposto all'agonismo ("ho praticato negli anni scorsi anche calcio, baseball e football") e sportivo senza esasperazione ("nel football mi piacciono i Jets e nel calcio tifo Italia e mi dispiace non seguirla a casa con gli amici durante i Mondiali perchè sarò in Europa"). C'è sicuramente attesa per questo ragazzo e lo si capisce anche dalle parole del dirigente dell'Atletica Riccardi, Sergio Tammaro: "Abbiamo avuto modo di visionare il video e le prestazioni con i relativi tempi fanno ben sperare. È decisamente ben strutturato fisicamente, ma ha ancora ampi margini di miglioramento se pensiamo che è passato dal football all'atletica a tempo pieno da poco". Claudio sarà seguito dall'allenatore Aldo Maggi, che oltre ad essere nel team dell'Atletica Riccardi è anche responsabile della Nazionale. Nella stessa squadra il giovane italoamericano si troverà a coabitare con Ivan Mach di Palmstein, altra interessante promessa italiana, oro sui 110 a ostacoli nello scorso dicembre a Doha alla 14ª edizione delle Gymnasiadi. "Non temiamo una competizione interna. I due sono ragazzi seri. Hanno ottimi voti nello studio e ottime prestazioni nello sport; inoltre hanno avuto modo di conoscersi già attraverso Facebook. Sono convinto che saranno in grado di convivere e insieme potranno darci grandi soddisfazioni nella staffetta 4x100 che correranno insieme" dice sicuro Tammaro. Più cauto sembra essere il ct Francesco Uguagliati secondo cui "il ragazzo è tecnicamente predisposto e strutturato, ma da un video non si può che avere un giudizio sommario. Mi auguro che le conferme arrivino dalla pista". Il 20 giugno è ormai vicino e sapremo chi avrà avuto ragione.

Lo scetticismo di Uguagliati ha portato bene e il ragazzo non ha deluso vincendo il suo primo titolo italiano. Il riscontro cronometrico è stato già molto brillante in batteria, 14"01, a 10 cent dal record di categoria e un po’ meno, in finale, 14"26. Ma consideriamo le proibitive condizioni climatiche e che, di fatto, Claudio negli ultimi due mesi si è allenato pochissimo per vari motivi, sia di studio che logistici in previsione del provvisorio trasferimento in Italia. Il mio augurio, come quello, credo, di tutti i veri appassionati di atletica, è che la favola di questo giovane talento prosegua e che possa farci sognare già ai prossimi campionati mondiali di categoria. Se il suo sogno si realizzerà il merito sarà sicuramente delle sue doti naturali, della sua costanza, della sua volontà, ma anche di chi ha creduto in lui e,se avete letto attentamente l’articolo, capirete chi non ci ha creduto. Consentitemi infine di citare un amico, nonché grande protagonista da sempre del mondo atletico master: Salvino Tortu. Salvino, che penso quasi tutti conoscano, da qualche anno è totalmente dedito al mondo giovanile, complice ovviamente il fatto che il figlio sia un grandissimo talento della velocità. Il suo impegno generoso come dirigente dell’atletica Riccardi lo ha portato sicuramente a trascurare quell’attività personale che tanto gli sta a cuore, ma siamo certi che le soddisfazioni che gli danno i suoi ragazzi lo ripaghino totalmente di quel poco che ha perso a livello agonistico personale. E da vero mecenate dell’atletica, Salvino si è addirittura prestato ad ospitare a casa sua, per un paio di settimane, Delli Carpini, al fine di consentirgli un miglior adattamento e metterlo nelle condizioni di prepararsi al meglio per i prossimi campionati del mondo. Grazie Salvino anche per questo e ancora una volta non possiamo che ribadire che, se l’atletica italiana fosse fatta da gente come Te che agisce per mera passione, saremmo sicuramente, come dovrebbe competerci, tra le prime nazioni al mondo.

Il Duca

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