27/06/10

C.d.S. Master in pompa magna

(la Daini di Carate schierata all'Arena dopo la vittoria nella fase regionale del c.d.s. Master) - Si è chiusa questo fine settimana la prima ed unica fase dei c.d.s. Master, quella cioè che porterà dritta-dritta a Cagliari. Durante le scorse settimane avevamo sentito alcuni esponenti anche illustri lamentarsi della location sarda (per carità non voglio suscitare altre polemiche!): mi chiedo solo se, visto che qualcuno quasi sicuramente rinuncerà alla trasferta, potrà essere sostituito da altre società giunte nelle immediate retrovie. Per quanto riguarda le gare appena terminate, se posso permettermi, non so se sia ancora il caso di organizzare tanti c.d.s. regionali, piuttosto che 5 o 6 raggruppamenti interregionali, che raggruppino qualche società e qualche atleta in più: vedere serie di 100 metri composta da un solo atleta è un pò deleterio per la prestazione stessa dell'atleta e in generale per tutto il movimento. Ma rimane una mia idea personale. Comunque sia, quest'anno ho avuto l'onore di partecipare con la mia piccola armata brancaleone ai c.d.s. Master lombardi nel leggendario anfiteatro dell'Arena civica meneghina. Bellissima manifestazione, ottima organizzazione (quando ci vuole, ci vuole!). E poi sono stato testimone della grande sorpresa: la Daini Carate maschile che batte per la prima volta (presumo) le schiere agguerrite di Ambrosiani (a dire il vero azzoppati dalle assenza letali di Giancarlo D'Oro e Roberto Vaghi). Lo spirito societario domina sulle prestazioni dei singoli e il divertimento è garantito. Poi in Lombardia si arriva quinti con un punteggio con il quale si vincerebbe in una dozzina di regioni, ma questa è un'altra storia che analizzeremo strada facendo. Intanto ho percepito l'aria elettrica (tante telefonate, dai compagni agli avversari, alle mail) intorno al conclave riunito a Roma e che sta raccogliendo i risultati dei societari da tutte le regioni. Si sono chiusi tutti nella cappella Sistina della Fidal e fra poche ore uscirà il responso dal comignolo (per noi attori non protagonisti che navighiamo a ridosso della border-line... 9400? 9300?) che potrebbe permetterci di prenotare qualche posto su un volo Ryanair diretto a Cagliari. Per ammazzare l'attesa, vediamo quello che è successo in alcune delle sedi dei c.d.s.. Dal settore record arriva l'ennesimo miglioramento sui 400 M65 da parte di Giuseppe Grimaudo, che con 1'01"61 sui 400 M65 si regala (ha compiuto gli anni il 27) il secondo record italiano in meno di due settimane. Il terzo gli arriverà poi nella 4x100 M60 del Cus Palermo, dove con 51"58 cancella una sorta di ex-aequo tra Ambrosiana e Amici del Tram de Opicina, asserragliati rispettivamente a 52"1 e 52"16. Da Mestre arriva la news di Lorenzo Muraro che abbassa il suo stesso record M40 dei 200hs: 26"05 contro il 26"42 precedente. Desta sensazione sicuramente anche un sub-26" nei 200 femminili da parte di Maria Ruggeri (1969): 25"94 con -0,3 e cancellato dopo 10 anni il record di Paola Melis dopo i diversi tentativi dell'anno scorso da parte della sicialiana. Prima donna sotto i 26" dopo i 40 anni: un altro piccolo pezzo di storia master scritto sulla pista di Siracusa. E non potevano mancare alla riscrizione della velocità femminile sia Umbertina Contini che Emma Mazzenga. La Mazzenga è scesa a 36"26 sui 200 F75 con vento nullo, migliorando il suo 36"60 ottenuto nel maggio 2009. La Contini ha invece migliorato per la terza volta il record dei 100 F60, portandolo a 14"58 con 0,8 di vento contrario. Marisa Tavoso batte un record risalente a 12 anni fa: quello di Paola Clò Sagot nel salto triplo F50: 8,57 a 8,54. Più vecchio di questo record nel triplo c'era soltanto il 14,00 della Antonella Capriotti come F35. Staffette: Record italiano M40 (il secondo in tre settimane) della 4x400 della Giovanni Scavo 2000, che abbassa il suo stesso record ottenuto all'olimpico a 3'34"82, cioè il terzo miglioramento dei romani in meno di un mese. Sempre dalle staffette arriva il record pareggiato nella 4x100 F50 da parte del Cus Romatletica (58"07 a 58"07 col tempo ottenuto alla finale dei c.d.s. di Firenze). L'Atletica San Marco Venezia per parte sua abbassa il suo record M50 della 4x400 stabilito anch'esso all'olimpico: 3'49"32. L'Ambrosiana femminile lima ancora un paio di decimi al suo fresco record italiano della 4x100 F45: 52"22 nella medesima configurazione vistasi all'olimpico di Roma (record particolarmente ambito, visto che è stato battuto 5 volte nel giro di due anni da parte dell'Asi Veneto 3 volte, e dall'Ambrosiana due). Ma ora vediamo insieme alcuni risultati da alcune sedi dei c.d.s. Master.
  • Siracusa (Sicilia): detto dei record dell'M65 Grimaudo nei 400 e nella 4x100, segnalo anche il 54"64 sulla medesima distanza dell'M45 (è del 1962) Giovanni Agosta. Nel salto in alto Angelo Vecchio (1948) spara 1,57 e totalizza 951 punti. Il record italiano è 1,61 sempre suo ottenuto un paio di anni fa. Mauro Cavallaro (1960) salta 11,74 nel triplo e mette a taccuino 802 punti. Nei 200 si rivede Grimaudo che spara 27"22 (ben 961 punti!) e trascina il Cus Palermo a Cagliari. Lontano Tristano Tamaro che nel 2003 correva in 26"34. Salvatore Saraò (1968) buon 23"88 con 1,7 di vento contrario. Tra le donne 4'57"18 di Monica Accardi (1968), Marta Roccamo (1966) 13"34 sui 100 metri correndo da sola (proprio sola-sola). Maria Tranchina (1968) 11,79 nel peso. Maria Ruggeri fa il pieno di punti nei 400: correndo l'ottimo 1'00"48 ne porta a casa ben 961. Del sensazionale record sui 200 ne ho già parlato in precedenza.
  • A Reggio Calabria i master calabresi sono scesi in pista per il loro raggruppamento. (ma solo al maschile). Stranamente assente Vincenzo Felicetti, da segnalare solo l'11,38 nel lancio del peso di Umberto Laganà (1940), in quanto unico risultato sopra gli 800 punti rintracciato.
  • A Roma si consuma invece il rodeo laziale. Inizio subito con una chicca segnalatami accortamente dal Duca. l'Hall-of-Famer Ugo Sansonetti riesce a prendere "solo" 720 punti nei 100 metri correndo in 19"78, mentre nei 200 succede l'imponderabile con 40"41 (con -2,7!) e la bellezza di 1367 punti!!! Ma come le tabelle arrivano a 1300 punti... vuoi vedere che è andato fuori scala? Già intuitivamente sembra che ci sia qualche cosa che non vada: delle due, l'una: o è sbagliato il punteggio sui 100 o quello dei 200, o sono sbagliate le tabelle. Uno stesso atleta che in due giorni ottiene risultati tanto distanti sembra infatti un paradosso statistico. Guardando le stesse tabelle, è come se un M35 corresse i 100 in 11"52 e il giorno successivo, miracolato da qualche dea notturna, potesse correre in un tempo sui 19"50 i 200 (tiro ad indovinare, le tabelle arrivano a 1300 punti e 20"00 per gli M35) minacciando addirittura Usain Bolt. Siccome corro più o meno quei tempi sui 100, mi piacerebbe conoscere personalmente la Dea notturna. Sansonetti a parte, sugli scudi Enzo Proietti (1954) con 12"50 (+0,8) sui 100 e 25"64 sui 200. Il solito grande Max Scarponi su 200 (22"87 con 1,4 di vento contrario) e 51"08 sui 400, dove ha domato un pimpante Emilio De Bonis (51"64). Sui 1500 gran tempo per Antonio Trabucco (1948) con 4'52"15 e Mario Vaiani Lisi (1950) che ha chiuso le sue fatiche in 4'55"53. Record italiano 4x400 M40 da parte della Giovanni Scavo 2000, come citato nel cappelletto introduttivo all'articolo. Tra le donne, Kathy Seck (F40) ancora veloce sui 100: 13"16. Anna Micheletti (F55) 31"29 (con -1,7) sui 200 che gli valgono più di 900 punti così come nei 400 (1'11"37 e 926). Paola Tiselli (1973) 2'13"98 da sola e 4'58"63 di Jocelyne Farruggia (1962) che le portano in dote 940 punti. Il Cus Romatletica pareggia il suo record italiano di società nella 4x100 F50 (58"07).
  • All'Arena Civica di Milano, in una due giorni decisamente assolata, si consuma il "sorpasso" dei Daini di Carate all'Ambrosiana. L'Arcade che batte lo Spartano. Ma, come scrivevamo in precedenza, hanno pesate le lunghe assenze di Giancarlo D'Oro e Roberto Vaghi sul computo totale... ma alla fine un c.d.s. master (ne sono consapevole pure io) è un tirar la coperta continuamente. Gli infortuni, gli impegni, le scuse sono all'ordine del giorno: nella vita quotidiana si ha altro cui pensare che al c.d.s., no? Parliamo di gare, dove Marinella Signori sfiora il suo fresco record: 13"42 con 1,9 di vento. Nella sua scia si avvicina pericolosamente alla barriera del 14" anche la F40 Lorenza Nolli (14"22), ma anche 30"00 sui 200. La velocità maschile è ad appannaggio di Roberto Gangini (M40): 11"52 e 23"66. Nei 400 sparata da 954 punti per Giuseppina Perlino con 1'03"92. Negli 800 parata di stelle "infracategoriali", con Giuseppe Romeo (1963) che con un fantastico 2'00"80 doma Cosimo Sguera (1971) 2'01"64 e Francesco D'Agostino (1966) 2'02"32. La sfida Romeo-D'Agostino si ripresenterà l'anno prossimo nella medesima categoria... saranno scintille. Lo stesso Romeo vincerà anche nettamente i 1500 in 4'20"66. Nei 3000 si rivede Luciano Redepaolini (1947) capace di correre in 10'19"88. Daniele Pagani (1966) sfodera ancora un fisico invidiabile e una forma olimpica: 1,84 nel salto in alto. Di Susanna Tellini scrivo solo che ha fatto un gran balzo nel lungo: 5,23. Nel lungo il fenomeno è stato Giovanni Lambri (1945), con 4,69. Record nella 4x100 Ambrosiana F45, mentre Paolo Citterio (1975) a momenti soffia il record nei 200 ostacoli M35 a Stefano Longoni (25"72 a 25"54, entrambi con vento contrario decisamente teso). Dal peso 6,84 per Giuseppe Rovelli (M90) e 10,71 dell'M65 Sergio Bonfà.
  • A Terni scendono in pista le agguerrite società umbre. Non so quale maledizione abbia colpito Antonio Rossi (solo sportiva, per carità) ma ancora una volta, per un dannatissimo centesimo (12"51 a 12"50), il record di Attilio Jacquemet sui 100 M60 stabilito a Melbourne nel 1987 resiste. E c'era pure un metro di vento contro! Antonio Rossi poi spacca la barriera dei 1000 punti sui 200: 25"98 (abbattuta anche la barriera dei 26") e 1002 punti. Prima dell'Era-Felicetti, il record italiano era 25"96... Stefania Rulli (1969) si trova praticamente da sola a correre 800 e 1500 (a meno che le classifiche sul sito della Fidal l'abbiano disgiunta dalle Assolute): 2'20"56 e 4'51"82.
  • A Mestre l'altro centro di gravità permanente del masterismo italiano. Il Veneto. Due società oltre i 10.000 punti, cioè l'elite tra gli uomini. Domenico Furia (1960) corre in 24"11 i 200 con vento nullo: 1021 punti per lui! Ugo Zuliani (altro 1960) 24"78 e 942 punti. L'impresa la compie Lorenzo Muraro, che torna sulla stessa pista dove l'anno scorso ottenne la MPI sui 200hs e la migliora di quasi 4 decimi: 26"05 con 0,5 di vento a favore contro il 26"42 di un anno fa. Altro miglioramento di record italiano nelle staffette, con la 4x400 M50 dell'Atl. San Marco Venezia, come già sopra descritto. Doppio record italiano delle signore della velocità Mazzenga-Contini sui 200 F75 e 100 F60 (con super punteggi oltre i 1000 punti). Ma anche 17"99 per Mazzenga sui 100 e 30"83 per Contini sui 200. 1'08"40 nei 400 da parte della F50 Mirella Giusti, mentre Liviana Piccolo (F60) corre in 12'47"60. Barbara Ferrarini (1967) salta 5,20 nel lungo, a 3 centimetri dal salto della Tellini a Milano. Marisa Tavoso batte il record della Clò Sagot nel salto triplo F50 (8,57).

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