04/06/10

Powell ruggisce contro Bolt - Rudisha impressiona - Lagat record mondiale... M35

(foto IAAF) - Ai Bislett Games di Oslo 9"72 ma con un pelo di vento oltre la norma e Asafa Powell adesso fa veramente paura a Usain Bolt. Probabilmente tutte urla nel vento, nel senso che probabilmente la sfida si vedrà una volta sola (NY?) e sicuramente non è l'anno più indicato per mostrare i muscoli. Doveva farlo l'anno scorso, o un paio di anni fa. Ma ciò non toglie che Asafa sia l'uomo del momento sui 100 metri, in attesa che Bolt si cimenti in prove con condizioni meteo migliori e con avversari degni. Senza dimenticare Tyson Gay, il terzo della banda, che a parte un'uscita rettilinea dove ha letteralmente impressionato, non si è ancora visto sui 100. Rimangono così le reiterate dimostrazioni di forza di Asafa Powell, in questo momento, come detto, fini a sè stesse. I 100 metri di Oslo sono stati importanti anche per toccare con mano le condizioni dei velocisti europei, nell'anno della manifestazione continentale. In questo senso, sembra che il più serio avversario del campione del mondo indoor sui 60 metri Dwain Chambers possa essere il norvegese Saidy Ndure capace di correre 10"09 in batteria (con +1,2) e 10"14 (2,1) in finale. Ottimo in batteria il transalpino Martial Mbadjock (anche lui 10"09) salvo poi perdersi in finale con 10"26. Malino l'altro francese Ronald Pognon, 10"31, ormai un pò lontano dal Pognon da 10" netti di un paio di stagioni fa. Fa impressione la comparsa dell'austriaco Ryan Moseley che addirittura ha corso in 10"18 in batteria (atleta evoluto di 28 anni, l'anno scorso già 10"21).
Incredibile la gara degli 800: così come ricordava Franco Bragagna nella propria telecronaca, uno corre in 1'42"23 (il sudanese Abubaker Kaki... aveva 1'42"69), stabilisce l'11^ prestazione mondiale da quando esiste l'uomo e arriva... secondo! Delle 10 prestazioni prima della sua, 6 sono state corsa da Wilson Kipketer, compreso il record del mondo di 1'41"11, una del leggendario Seb Coe (il precedente record a 1'41"73) una del brasiliano Joachim Cruz (1'41"77) e due dell'astro nascente dell'atletica mondiale, il keniano David Rudisha. Quest'ultimo proprio ad Oslo ha corso in 1'42"04, cioè soli 3 centesimi peggio del tempo ottenuto a Rieti l'anno scorso che rappresenta il suo PB. Terzo arriva il polacco Martin Lewandowski con l'ottimo tempo di 1'44"56, e si candida ad essere uno dei favoriti di Barcellona. Anche perchè è risucito nell'impresa di battere l'olandese Bram Som (1'45"21) campione europeo a Goteborg nel 2006 e l'inglese Michael Rimmer (1'44"98), semifinalista a Osaka, Pechino e Berlino.
Nei 5000 Bernard Lagat giunge terzo e stabilisce il record americano con 12'54"12, ma per noi che seguiamo con un occhio di riguardo l'attività master, il primato mondiale della categoria M35. Primo uomo della storia sopra i 35 anni a correre sotto i 13 minuti. Anno davvero performante per l'americo-keniota. Il precedente primato "master" era detenuto dal tedesco Dieter Baumann con 13'07"40. La gara è stata vinta dall'etiope Imane Merga con 12'53"81.
Il nostro amico di Facebook Kerron Clement si aggiudica i 400hs con 48"12, davanti al suo avversario di sempre Berhawn Jackson (48"25). Bravo in chiave europea il britannico David Green con 49"05, miglior tempo europeo della stagione. Questo offre il convento a livello europeo e sul tavolo non si vedono pietanze italiane.
Nell'asta il campione olimpico Steven Hooker sbaraglia l'asticella in entrata e la gara la vince il francese Renaud Lavillenie (5,80). Nel peso l'americano Christian Cantwell vince con 21,31. L'Europa è tutta nel polacco Tomasz Majewski, con 21,12. Infine il giavellotto, dove la laggenda vivente Andreas Thorkildsen (mai come Jan Zelezny a dire il vero) lancia 86,00 (ma quest'anno aveva lanciato 90,37) esatti staccando il più vicino successore dell'asso ceco, Petr Frydrych (85,33 e 88,23). Male Tero Pitkamaki, quarto con poco più di 84 metri all'attivo.
Nei 200 femminili la favorita Carmelita Jeter le busca da LaShauntea Moore: 22"38 contro 22"54 (vento +1,0). La russa Aleksandra Fedoriva sotto i 23": 22"98. Negli 800 vittoria a sorpresa dell'altra russa Anna Balakshina con 2'01"65 che ha regolato un paio di keniane. Ma che fine ha fatto la Cusma? L'avvenente Lolo Jones si aggiudica i 100hs con 12"66 regolando le due canadesi Priscilla Lopes-Schliep e Perdita Felicien (entrambe 12"72).
Blanka Vlasic se l'è vista brutta con la nuova pretendente al trono del salto in alto, l'americana Chauntè Howard Lowe (che aveva valicato i 2,04 in settimana): 2,01 per entrambe ma con un numero inferiore di salti per la croata. Nel lungo si rivede Carolina Kluft (ma solo 6,38): la gara è dominata dalla russa Olga Kucherenko con 6,91, che regola la portoghese Neide Gomes (6,78).
Assenti ingiustificati i fratelli Virginia-Powell.

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