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03/02/12

Master: i 4 record italiani dell'ultima settimana

Eleonora Berlanda (foto AtleticaTrento)
I Record italiani master salgono a 12 nel corso del 2012. Più o meno in linea con quanto avvenne l'anno scorso. 
  • ancora Elena Sordelli, e siamo a 5 record F35: stavolta solo "eguagliato", ma nella mia cronologia rientra sempre. Durante i regionali lombardi di Saronno (vinti) Elena corre in 7"57 eguagliando il tempo ottenuto a Modena la settimana scorsa. 5 step per un miglioramento di 16 centesimi del primato di 7"73 di Lusia Puleanga che resisteva dal 2009. 
  • Del record nel triplo F40 di Barbara Lah ho già scritto tutto domenica, quando ho segnalato la cosa. Riporto quello che scrissi: "Barbara Lah, sempre a Saronno, si impone nel triplo con 12,66 che passerà alla storia come nuovo record italiano F40 indoor anche se è superiore anche a quello all'aperto. Non so quanto possa importarle, ma tant'è. Cancellata dalla cronologia dei record Maria Costanza Moroni aveva spostato il signum fino a 12,38 nel 2009, dopo aver pareggiato Elisa Neviani a 12,04. Peccato che sia nata a fine marzo, quindi non avrà più indoor a disposizione dopo quella data, perchè il record mondiale di categoria della ungherese Deak è 11 centimetri più avanti (per chi non lo sapesse: i record italiani valgono con l'anno di nascita, mentre quelli internazionali con la data di nascita)". 
  • Al 22 di gennaio risale invece il record di Lamberto Boranga sui 60 metri M70: 8"58, ovvero un controvalore di 96,09% in AGC: un'enormità. Attualmente in Italia, in termini di AGC, di meglio c'è solo Mario Longo. La prestazione dell'ex-portiere professionista di Serie A, assume maggior peso specifico proprio in virtù di colui che è stato cancellato dalla cronologia: Giuseppe Marabotti, ovvero, un pilone di sostegno della storia del mondo master italiano degli anni '90. Marabotti a Torino nel 1988 corse in 8"60, quindi a 73 anni (lui è del 1915), cosa che gli fa avere un AGC comunque superiore a quello di Boranga (97,96%). L'impresa di Boranga si riassume in un dato: l'8"60 era il record italiano più "antico" fra tutte le categorie nei 60 metri. Ora il più vecchio è passato sempre a Marabotti, ma quando corse nella categoria M75, allorquando, sempre a Torino, corse in 8"90 nel 1990. Stando sempre all'anzianità del record, quello dei 60 M70 era il 9° assoluto tra tutte le specialità e le categorie indoor, maschili e femminili (ovvero sui 374 record italiani tabellati). 
  • Eleonora Berlanda, classe 1976, ergo F35, stabilisce un altro bel record di categoria, con 4'20"34, ottenuto al meeting internazionale di Vienna a fine mese (91,44% AGC). Record precedente appartenente a Jocelyne Farruggia con 4'24"81, corso a Genova nel 1998: 14 anni fa. Altre ricorrenze storiche: il tempo della Farruggia rappresentava il più vecchio record italiano femminile tra tutte le master sui 1500. Lo scettro di più longevo passa adesso a Bruna Miniotti, che tra le F65, corse l'attuale primato nel 2005. Lo stesso tempo rappresentava il 7° record più "antico" tra tutte le categorie e tutte le specialità femminili a livello indoor tra i master. 

22/01/12

Master: Sordelli altri due record ma anche il record "storico" di Lamberto Boranga

Lamberto Boranga
Il 2012 dei master è in linea con quella del 2011: all'albo dei record manca la miglior prestazione di Maino, che, ad una settimana di distanza, non è ancora stata ufficializzata. L'anno scorso, ad oggi, c'erano stati già 10 migliori prestazioni italiane degli over-35: oggi siamo fermi a 9, 4 delle quali della Sordelli. Incredibile la lentezza con cui viaggiano i risultati in certe realtà... Così, in attesa di sapere del lanciatore Lombardo, parliamo del saltatore umbro Lamberto Boranga, che oggi ha scritto un'altra bella pagina di storia master. Ad Ancona infatti ha aperto i flaps ed è atterrato a 4,94 al primo salto, che, per lui che è nato nel 1942, rappresenta il miglior esordio come M70, visto che stiamo parlando del nuovo record italiano M70. Il vecchio record, il 4,45 dell'hall-of-famer e tra i migliori master italiani di sempre, Giuseppe Marabotti, risaliva addirittura al 29/03/1987, e la pedana era quella del Palavela di Torino: stiamo parlando di quasi 25 anni di distanza. Il record di Marabotti era il terzo record più "anziano" nel salto in lungo tra tutte le categorie, sia all'aperto che al chiuso. Il più "antico" rimane il 5,34 indoor di Amelio Compri come M60: è infatti stato vergato nel 1985. Sempre rimanendo al record di Marabotti, prima dell'avvento di Boranga, rappresentava il più vecchio record della categoria M70 ancora in piedi, sia considerando quelli all'aperto che indoor. In AGC il risultato dell'umbro equivale ad un incredibile 93,44. Il record mondiale ed europeo è il 5,22 di russo Vladimir Popov

Gli altri due record, sono quelli già ricordati di Elena Sordelli, stabiliti ieri a Modena: 7"60 e 7"57. E' per lei il quinto record da "master", oltre ai 4 miglioramenti di quest'anno nei 60, considerato che l'anno scorso corse i 100 metri in 11"86 con 0,7 di vento a Gavardo. 

08/08/10

Europei Master, capitolo-6: un report sulle medaglie "emiliane" di Beno

(il campione d'Europa nell'alto M50, Emanuel Manfredini, ventralista doc, da una sua foto di Fb) - Pubblico un breve report di Beno, nostro forumista da tempo immemore e tra i pionieri di questo sito (creatosi dopo la famosa diaspora dovuti agli imbrodamenti post Riccione '07) che ha consegnato alla storia virtuale di internet i suoi conterranei emiliano-romagnoli protagonisti in Ungheria. Per dirla tutta, io stesso sono originario di quelle terre sul lato destro del Po raccontate con incredibile ironia (e un pizzico di melanconia) da Giovannino Guareschi in Don Camillo, ma anche vissute da Ligabue il pittore matto e il Ligabue cantautore, e calpestate dai Nomadi di Augusto Daolio. Cercavo una foto di Emanuel Manfredini, campione Europeo M50 di salto in alto, da mettere come corollario all'articolo di Beno e... che ti trovo? Una sensazionale notizia per il mondo master: Manfredini è stato ricevuto dal Sindaco di Sassuolo dove vive, insieme al suo allenatore, dopo la vittoria ai Campionati Europei ungheresi (qui il link alla notizia) quindi premiato e complimentato dallo stesso sindaco del comune emiliano. Ora gustatevi l'articolo di Beno.

Alla 17ª edizione dei Campionati Europei Masters che si sono svolti a Nyiregihaza (Ungheria), diversi atleti della nostra regione o tesserati per squadre dell’Emilia Romagna sono riusciti a salire sul podio. Il medagliere finale dice che si sono conquistati 2 ori, 3 argenti e 2 bronzi. Il risultato più importante e anche un po’ a sorpresa è stato ottenuto da Emanuel Manfredini (Olimpia Amatori Rimini) che ha vinto la medaglia d’oro nel salto in alto nella categoria M50 con 1,80, suo miglior risultato stagionale all’aperto, superiore di 2 cm alla misura ottenuta ai Campionati Italiani di Roma, ma inferiore all’1,84 ottenuto quest’anno nella stagione indoor. L’altro oro è stato vinto da Francesco Di Leonardo (Virtus Emilsider Bologna) nella 4x100 categoria M35, insieme a Emiliano Raspi, Andrea Benatti e Alessandro Gulino. Le medaglie d’argento sono state vinte da atleti da molti anni protagonisti del movimento in regione e in campo nazionale e non solo. Nell’eptathlon F45 Rossella Zanni (Mollificio Modenese) con 4736 punti (dalla tabella WMA), con 56 punti oltre il punteggio ottentuo ai Campionati Italiani di Roma ha ottenuto anche la miglior prestazione nazionale. Questi i suoi singoli risultati: 80 hs 13"77; alto 1,51 (che è anche la miglior prestazione eguagliata); peso 8,32; 200 29"04; lungo 4,79; giavellotto 22,05; 800 3'02"89. Negli 800 M50 Luigi Ferrari (Olimpia Amatori Rimini) è arrivato 2° per soli 22 centesimi e con 2'05"45 ha ottenuto il suo miglior tempo stagionale, vicino anche al suo miglior tempo in questa categoria: 2.04.83 ottenuto lo scorso anno ai Mondiali di Lahti. Ancora un atleta della Olimpia Rimini si mette in evidenza ottenendo un altro 2° posto, infatti Lamberto Boranga (ex portiere di serie A), nella categoria M65 si è piazzato al 2° posto nel lungo M65 con 5,08, suo miglior risultato dell’anno, mentre la suo migliore prestazione nella categoria è di 5,47 ottenuta nel 2008 ed è anche la migliore prestazione nazionale sia M65 che M60. Ferrari e Boranga sono stati anche i vincitori di medaglie di bronzo: mentre Ferrari si è piazzato al 3° posto nei 1500 con 4'26"01, Lamberto Boranga è stato 3° (a pari merito) nell’alto con 1,40.

09/05/10

Il weekend del master: Gabric mondiale! Contini incontenibile, Morigi minaccia Tortu

(nella foto, Roberto Bolle, ballerino freelance) - Ho appena scoperto che Roberto Bolle, l'Etoile della Scala, di fatto successore dell'inimitabile Rudolf Nureyev è diventato... master. Non vi sto prendendo in giro, giuro. Un altro over-35 in più e sicuramente di primo piano sulla scena internazional-artistica. Sapete perchè lo cito? Per un suo aforisma che ho appena letto e che fa riflettere: "Il fisico risente dello stress che subisce il corpo e anche di quello psicologico. E' naturale che il pubblico e la compagnia che aspettano l'artista ospite abbiano gli occhi puntati su di lui e si aspettino la grande performance. Bisogna stringere i denti e mascherare qualsiasi problema fisico. Non si può sbagliare". Dell'aforisma che lo riguarda, vestiamoci di ciò che più ci interessa: non siamo campioni e anche se vincessimo decine di titoli mondiali (master), tutto avrebbe una sua dimensione. Una cosa è il Convent Garden, il Bolshoi, l'Opera e la Scala, un'altra lo stadio di Lahti, di Riccione... Voglio sottolineare l'altro aspetto: noi master (ma non solo), spesso ci presentiamo alle gare e nel pour-parlè pre-gare lamentiamo i nostri incessanti infortuni: scuse? Troppo triste sostenere questi discorsi. Se ci si presenta ad una gara è perchè... si può correre! Si ha voglia di gareggiare e divertirsi: perchè doversi continuamente giustificare? Non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno, no?! Mi ha scritto una mail recentemente un master di primo piano del nostro mondo: non ha mai detto nulla del proprio (serio) infortunio (benchè io stesso avevo notato qualche cosa, guardandolo da fuori... ora si è operato e dovrebbe essere tutto a posto), benchè abbia inficiato di parecchio le sue prestazioni... un Signore, non c'è che dire (ed io che mi sono lamentato di qualche piccolo strappettino!). Siamo entusiasti del nostro piccolo mondo! Le dinamiche dei "senior" non ci devono appartenere. Chiusa parentesi. Torniamo alle gare dei master del fine settimana, dove segnalo il probabile record mondiale di Gabre Gabric nel lancio del peso F95 col nuovo attrezzo da 2 kg. Segue una piccola cronaca dei migliori risultati del fine settimana, e un pò di risultati in AGC. Buona lettura.
  • Dopo che nello scorso fine settimana aveva parlato della pioggia di record spurii, sottolineando il fatto che gli unici record in specialità "olimpiche" erano stati quelli di Umbertina Contini (la demolizione del record F60 dei 200, ed il pareggio di quello dei 100 a 15"17), a Scorzè la stessa Contini con un colpo solo ha cancellato l'affolata lavagna dei record dei 100 F60 e ha scritto una nuova entusiasmanete pagina di masterismo made-in-Italy: 14"70 con 1,1 di vento a favore (92,15%). Elenchiamo: prima donna italiana sotto i 15" (dopo i 60 anni), anche se Emma Mazzenga ha corso un 14"8 manuale (ma che si sa, la trasposizione in tempi elettrici pone poco al di sopra dei 15"). Tre tempi tabellati per la Fidal cancellati in un solo botto: i due 15"17 della stessa Contini e della Sangermano, e il già citato 14"8 manuela di Emma Mazzenga13"89Emma Mazzenga: 17"70 (91,67%) contro il 17"06 corso a Lubiana nel 2008 (virtualmente il 100 F60 più veloce della storia in Italia). 4° record italiano per la portacolori dell'Atletica Città di Padova nel corso del 2010 (due volte i 100, i 200 outdoor e i 60 indoor. Per aver una pietra di paragone internazionale, il record europeo dei 100 F60 è il già citato della Hoffman (e la Contini a livello internazionale sarà de facto W60 solo da agosto). 12° record detenuto dalla Contini (staffette nazionali incluse): il più veccho ancora detenuto è quello nei 100 F45 manuale: 12"9 nel 1998. Sempre a Scorzè, non troppo lontana dal suo record
  • A Reggio Emilia c'è mancato poco che Marco Morigi (1960) l'uomo-nuovo della velocità in salsa master, dopo aver riscritto la storia dei 60 indoor M50, potesse riscrivere quella dei 100... sempre M50. Con un vento di soli 0,5 a favore ha infatti fermato Chronos, il Dio del Tempo, a 11"74, soli 6 centesimi peggio dell'11"68 stabilito solo un anno orsono da Salvino Tortu (1959). Sempre secondo le vecchie tabelle, il risultato equivale a un notevole 93,52% AGC. La stagione all'aperto è solo iniziata, ne vedremo sicuramente delle belle. Nella scia di Morigi, ottimo 12"12 (91,17%) di Massimo Clementoni (1959) che, avendo saltato praticamente tutta la precedente stagione all'aperto 2009, entra nell'Arena dei tori con affilate banderillas. Anche lui è della partita. Lamberto Boranga (1942) piazza il miglior salto dei master del fine settimana in termini di AGC: 10,63 e 92,82%. La gara "reale" è stata poi vinta da Diego Zambelli, 1971, con 12,71. Per una volta Luigi Ferrari non ottiene la miglior prestazione over-35 del fine settimana: il suo 4'30"25 sui 1500 gli fa ottenere un quasi-90 (89,95%), inferiore al 90,01% di Vincenzo Andreoli (1957) a Scorzè, totalizzato con 2'12"48 sugli 800: sono nella stessa categoria.... scintille. Vicinissimo anche l'M45 del 1961, Marco Moracas: 4'26"62 e 89,56%.
  • A Novara, Campionati Regionali Master. Nella velocità in grande evidenza l'M40 Mauro Graziano: 11"53 e 23"38 (91,45 e 91,79%), che per un proditorio infortunio ha praticamente dovuto bypassare la stagione indoor. L'M40 Stefano Quazza balza a 1,96 (88,47%), mentre nel lancio del peso lo stilista Ottavio Missoni sfiora... i 100! Ebbene sì, il suo 8,52 lanciato a 89 anni gli vale 98,26%, miglior punteggio AGC del weekend. Segnalo altresì che Daniela Ferrian ci ha davvero preso gusto che la sua nuova "dimensione" over-35: 28"69 e 87,70%. Il record italiano di categoria (28"34) appartiene ad Elena Montini, e questa è davvero una cosa strana, visto che corre solitamente 800 e 400. Nel lancio del peso, si rivede in pedana la star Gabre Gabric: secondo il data-base Fidal è del 1914, F95. Il suo lancio è di 5,20 con il nuovo attrezzo da 2 kg: nuovo record italiano, gioco-forza! L'AGC mi viene quasi paura a scriverlo: 162,00%, qualcosa di inimmaginabile. Domanda: sarà il nuovo record del mondo? Direi di sì, visto che la Kotelko è ancora M90 e sicuramente non dovrebbero esistere altrettanto W95 in circolazione (Ruth Frith non è W100?). A chi lo diciamo?
  • A Milano, dopo oltre un anno di assenza a causa di alcuni infortuni, c'è il ritorno dell'asso albanese Arben Makaj (1967): con un tornado di vento contro (-2,8) corre "tranquillamente" (come mi ha comunicato via sms) in 11"42 (91,69%) Permettetemi di essere contento per il ritorno di Arben, una persona cristallina e modesta come poche mi è capito di conoscere. Sui 400 mi sembra d'obbligo segnalare due prestazioni: quella di Paolo Bertaccini (1965) che ha corso il giro della morte in 54"28 (88,16%), tempo che si lascia andare ad un commento: siamo di fronte all'uomo del posto d'onore nella categoria M45? Mi vengono in mente Fausto Bianchi e Giuseppe Romeo, quali ulteriori personaggi "da podio" (quest'ultimo distraendolo solo per un attimo dagli 800, sua gare principe). Una 4x400 principesca. Sempre nei 400 milanesi, ottimo 56"40 (88,40%) di Carlo Vismara (1959), recente recordman dei 500: assente Ettore Ruggeri (ma che fine ha fatto?) è lui l'uomo da battere nel giro di pista M50: io segnalo solo che dal Brasile tornerà tra pochi giorni (e per un mesetto circa) Antonio La Capra (1960), che in una assolata gara a Fortaleza a febbraio (là era piena estate) ha fermato i cronometri a 54"62: vediamo se riusciamo a portarlo giù all'Olimpico. Passando agli ostacoli, suggerisco sempre di guardare su che piste va Stefano Longoni a gareggiare: in 3 gare all'aperto ha viaggiato ad un media superiore ai 2 metri al secondo di vento... contro. Al Giuriati "solo" 1,7 (contro) e 15"15 (85,22%). Stefano, non venire a Donnas (se mai dovessero esserci gare), per carità!
  • A Genova si rivede finalmente Alessandro Gulino (1973, 5° ai mondiali di Lahti e campione d'europa in carica sui 400 a Lubiana-08), che proprio sul giro di pista ottiene 50"47 (89,48%): già in palla.
  • A Pavia è andato invece in onda il meeting internazionale "Della Valle" (freddo e bagnato raccontano i tesrimoni oculari), con alcuni over-35 (di primo piano) della nostra atletica in evidenza. Del resto, coi minimi everestiaci (bello il neologismo, no?) previsti, non sarebbero potuto essere altrimenti... perchè non inserire una gara master, come fanno negli USA in tutti i grandi meeting? Questione di cultura generale: in Italia i master sono il 65% dei tesserati, ma contano per l'1%, vengono considerati indistintamente tutti come M90 (con tutto il riverito rispetto a chi pratica atletica oltre i 90 anni e che porta tanto lustro al nostro mondo) e per loro non si specano due righe. Mai. Comunque sia, nei 100 Maurizio Chceccucci corre in 10"44 (95,74%, dopo una batteria a 10"64): primo italiano al traguardo, davanti a tanti giovani virgulti nazionali che stantano a crescere. Non c'entra coi master, ma è giusto ricordare il 45"97 di Marco Vistalli sui 400: gran tempo. Nei 400hs, il nostro amico cubano Aramis Diaz Martinez (non lo conosciamo, ma virtualmente, visto che è nato nel 1974, è uno di noi) vince la gara con 51"09 (95,93, miglior prestazione di un over-35 in Italia nel fine settimana). Sorpresa (in chiave master) nei 1500 femminili, dove Maria Vittoria Fontanesi (1974, 88,22%) batte Silvia Casella (1972, 89,14%): 4'29"84 a 4'30"86.
  • A Bari, Marcello De Cesare (1974) lancia una bordata nel giavellotto a 62,80 metri (67,56%). Nei 200 Zaccaria Facchini (1957) 25"33 e 90,34%.

26/08/09

Lamberto Boranga anche sul Corriere della Sera

Segnalatami la presenza di Lamberto Boranga sulla Gazzetta dello Sport non più tardi di ieri, a causa del suo ritorno estemporaneo a difendere i pali di una squadra della seconda categoria perugina a 67 anni, ecco che mentre sfogliavo pigramente il Corriere delle Sera sull'imbrunire in riva al lago d'Iseo, mi trovo la medesima notizia sul più prestigioso quotidiano nazionale, condita di qualche ameno particolare e di un paio di foto sfiziose. Innanzi tutto il treno di gomme per la Porsche di Lamberto: certo, perchè con il compenso che percepirà pil Campione Mondiale ed Europeo di Salto in Lungo M65 sarà costituito da un nuovo set di pneumatici. A questo aggiungiamoci l'informazione che pure la figurina Panini di Lamberto Boranga, quando vestiva ancora la maglia del Cesena in serie "A" era davvero introvabile: il Gronchi Rosa del collezionismo delle "figu". A proposito: mi son sempre chiesto... ma i calciatori avevano le figurine della Panini che li ritrevano? Se così fosse, tutti coloro che non avevano capacità di mediazione nel mercato delle figurine, potrebbero chiedere allo stesso Boranga di completare quei maledetti album che rimanevano inopinatamente monchi per colpa di quelli come lui. Infine, Lamberto: hai dichiarato al Corriere che potresti correre i 100 ancora in 12"5: adesso lo vogliamo vedere!

Lamberto Boranga torna a giocare... al calcio!

Al link trovate l'articolo della Gazzetta dello sport, in cui si parla delle nuove fatiche di Lamberto Boranga. Prossimo impegno: giocare tra i pali di una squadra di seconda divisione. La cosa, che avviene a 67 anni, evidentemente ha raccolto l'interesse della rosea, che ha anche parlato dell'attività master di Lamberto (del suo titolo di Campione del Mondo e del suo record mondiale. Qui il link all'articolo della Gazzetta.

07/08/09

Lahti, day-7: Boranga primo oro mondiale outdoor - Rovelli al terzo oro consecutivo

(Giuseppe Rovelli e... il sottoscritto nel TIC di Lahti) - La settima giornata vede la conquista di 4 medaglie: Lamberto Boranga, Giuseppe Rovelli, Emanuel Manfredini e ancora Gabre Gabric. E' la giornata probabilmente più fredda. Temperature vicine ai 14°/15°, vento freddo che viene dal nord lappone, cielo plumbeo. Nonostante questo the show-must-go-on, e così tutti in pista sin dalle prime ore del mattino a conquistare un pezzo di storia. Come Giuseppe Rovelli, che ha dovuto prendere verso le 7:30 il bus 61 di Tikkurila (ho avuto nella circostanza l'onore di accompagnare il campione del mondo insieme a Stefano Dossena e Fabrizio Marnini) sino alla stazione dei treni di Dicksbury. Poi 45 minuti di treno e fermata a Lahti. Un paesaggio (dal finestrino di un regionale RV che spacca il secondo) un pò triste quando tutto è grigio: boschi di conifere, laghetti, qualche casetta rossa. Gli stessi finlandesi sembrano un popolo un pò triste (ma forse solo oggi, almeno spero). Tutto troppo perfetto. Noi italiani siamo indissolubilmente legati al sole e alla confusione e questa ne è l'ennesima riprova. Purtroppo, una volta allo stadio, spiace constatare che sulle tribune gli italiani siano vittime di una mini-diaspora: ognuno per conto suo. Ma tant'è: si va avanti... da soli. senza che nessuno capisca quanto sia importante creare un solo "gruppo-Italia" e non tanti piccoli gruppi. Ma ecco le prestazioni di tutti gli italiani della 7^ giornata.
  • LAMBERTO BORANGA (oro - lungo M65) - Primo oro mondiale (outdoor) per Lamberto Boranga a Lahti, che vinse l'oro ai Mondiali indoor di Clermont Ferrand nel 2008 saltando 5,22. Gara difficile: al primo turno di salti è secondo con 4,75 contro i 4,77 dell'estone Lamp. Dopo il secondo passa in terza posizione: 4,90 Lamp, 4,79 il russo Vnukov e 4,78 Lamberto. Al 4° migliora il russo: 4,88. Solo al 5° Boranga sfodera la sua classe: 5,02 e quindi 5,03. Campione del Mondo. 10° oro ad un mondiale di un M65 italiano. Miglior risultato (e prima medaglia) di sempre nel lungo nel binomio M65/lungo: la miglior prestazione fino ad oggi era stata il quarto posto di Amort Heinrich a Gateshead-99. Quella di Boranga è anche la 9^ finale di un italiano ad un mondiale sempre nel binomio.
  • GIUSEPPE ROVELLI (oro - martello M90) - terza medaglia consecutiva al mondiale del lanciatore lombardo. Tutte nei lanci, dopo il martellone e il disco. 6 medaglie d'oro conquistate sino ad ora dalla categoria M90 a Lahti (3 Rovelli, 2 Sansonetti e 1 Valcalebre): il massimo era stato 3 (a Portorico-03 e Brisbane-01). Mai tre atleti erano riusciti a vincere contemporaneamente (proprio Rovelli, Vlacalebre e Sansonetti). Se gli dovesse riuscire l'impresa di vincere il quarto oro nel pentathlon-lanci potrebbe essere il primo italiano M90 nella storia a portare a casa 4 ori. Sempre se Sansonetti non raggiunga prima questo traguardo. Vedremo nei prossimi giorni. Nella gara del martello odierna, la misura è stata di 21,43.
  • EMANUEL MANFREDINI (argento - M50) - Terza medaglia nel salto in alto a Lahti, dopo l'oro di Segatel tra gli M45 e l'argento di Arduini negli M35. A vincerla il campione d'Europa indoor in carica, Emanuel Manfredini. A Riccione-07 giunse "solo" settimo, con 1,72. A Lahti, grazie ad un salto di 1,78 arriva il bronzo. La gara è stata dominata dall'astro americano Bruce McBarnette (1,90), che come lavoro precipuo recita nelle soap-operas americane. C'è stato anche il tentativo di record del mondo dello stesso, purtroppo fallito di un niente. Manfredini è anche il primo M50 italiano a vincere una medaglia nel salto in alto ad un mondiale. Fino alla sua comparsa sulla pedana alle spalle dei 3 trampolini, il miglior risultato nel binomio M50/alto era stato un 5° posto a Miyazaki 1993 di Anton Holzgethan (con 1,65).
  • GABRE GABRIC (argento - disco W90) - continua la sfida Gabric-Kotelko, e al momento la canadese sempre essere più in forma: terzo oro per l'atleta d'oltreoceano, e terzo argento per la Gabric, che ha chiuso la gara con 12,55 (contro 13,92). E' la terza medaglia di sempre conquistata da una donna italiana nel disco ad un mondiale (partendo dalle W35). Le altre le aveva vinte ancora la Gabric (oro a Riccione-07 W90, e Maria Letizia Bartolozzi, bronzo a Riccione-07 nelle W40). Naturalmente due presenze, e due medaglie per la Gabric ad un mondiale nel binomio. Il carnet internazionale della Gabric si aggiorna: 11 ori e 4 argenti.
  • CLAUDIO UBALDI (4° - 10000 M45) - Non poteva mancare il "legno" quotidiano, stavolta per mano del volenteroso Claudio Ubaldi. Il tempo di 33'56"46 non è stato infatti sufficiente a vincere una medaglia che era posizionata una decina di secondi più sotto: 33'47"49. A Lubiana-08 era arrivato il bronzo, ma il quarto posto rappresenta per Ubaldi la sua miglior prestazione ad un mondiale, vantando nel proprio carnet al massimo un 15° posto nei 5000 di San Sebastian-2005. Nei 10000 della stessa edizione arrivò 17°. Seconda prestazione italiana di sempre nel binomio: meglio di lui, nei 94 precedenti, ha fatto solo Rossano Altini, oro a Riccione 2007.
  • LUCA TONELLO (5° - triplo M35) - nonostante le riserve del fisioterapista della nazionale, dopo l'infortunio patito a causa della pedana scivolosa nel salto in alto, Luca si presenta nel triplo e ottiene un buon 5° posto con 13,64. La quinta posizione è anche il miglior risultato ottenuto da un italiano M35 ad un mondiale, che pareggia l'analoga posizione ottenuta a San Sebastian-2005 da Markus Vinatzer. Solo 4 italiani sono riusciti ad accedere alla finale ad un mondiale nel binomio.
  • STEFANO DOSSENA (7° - disco M35) - Esordio positivo per il lanciatore lodigiano ad una manifestazione internazionale. E questo nonostante l'operazione alla spalla di marzo. Settimo con 31,17 in un evento caratterizzato dalla sfida vicino ai 60 metri tra il russo Borichevskiy e il finlandese Loikkanen (con un PB oltre i 63 metri!). Il settimo posto è il miglior risultato ottenuto da un italiano nel binomio M35/disco ad un mondiale outdoor. Pareggia l'analoga posizione ottenuta da Paolo Brero a Riccione-07. E' anche il 5° italiano di sempre ad accedere alla finale del disco.
  • MARIA LETIZIA BARTOLOZZI (7^ - martello W40) - 36,01 per un buon settimo posto. Le medaglie "iniziavano" a 40,32. Nel disco, un paio di giorni prima, era giunta 8^. Migliorata la sua miglior posizione ad un mondiale, proprio un ottavo posto a Riccione-07. Quella della Bartolozzi è anche la terza finale italiana di una W40 nel martello: due sono sue, la terza appartiene a Eva Gacs che a Myiazaki-93 vinse la medaglia d'argento.
  • BRUNELLA DEL GIUDICE (8^ - giavellotto W65) - in vista del pentathlon-lanci, del Giudice si cimenta in specialità "non-sue", come il giavellotto. Nella gara comunque arriva un buon 8° posto con 22,09, che è la terza posizione di sempre di un'italiana in un mondiale nel binomio. Meglio di lei solo Anna Flaibani (due volte quinta).
  • MASSIMILIANO REMUS (10° - martellone M35) - 11,03 per l'atleta italiano, nella gara vinta dal finlandese Tero Makela con 19,04, un risultato che ottengono i lanciatori "top" internazionali (Vizzoni possiede il record nazionale M35 con oltre 22 metri). Seconda prestazione all-time italiana nel binomio dopo il 4° posto di Francesco De Santis a Riccione-07.
  • VINCENZO RUISI (11° - martellone M55) - Con 10,96 arriva l'11^ posizione. E' la miglior posizione ottenuta da un italiano ai mondiali outdoor tra gli M55. E' anche il primo italiano ad accedere ad una finale (a Riccione i due atleti presenti non superarano le qualificazioni).
  • SABRINA CIPOLLA (12^ - peso W35) - continua ad inanellare presenze questa atleta laziale. Stavolta è il turno del peso, chiuso in 12^ posizione con 8,30. Terza prestazione di sempre ad un mondiale, dopo l'argento della Trancina a Riccione-07 e l'ottavo posto di Paola Clò Sagot a Roma 1985.
  • ANGELA BERTANZA (15^ - giavellotto W65) - come a Riccione 2007, la Bertanza chiude questa gara al 15° rango con 14,91. A Riccione lanciò più o meno la stessa misura: 15,13. Ad Ancona-09 la Bertanza riuscì a conquistare il bronzo con 16,90.
  • GAETANO PETRIZZO (22° - 10000 M55) - Dopo l'esordio internazionale ad Ancona-09 (25° nei 3000) arriva il 22° al Mondiale con 46'03"69 sui 10000. 35° italiano nel binomio a correre la gara ad un mondiale, la sua è il 13° piazzamento italiano di sempre. Nel 2007 nel binomio arrivò l'oro di Albert Rungger.
  • 10.000 M40: un 13° e un 16° posto rispettivamente conquistati da Vojko Bratina (37'24"95) e Fausto Lazzari (37'42"30). Esordio per il primo, presenze a Riccione e Clermont il secondo, ma sulla mezza e sulla maratona. Nella storia del binomio, una sola medaglia (l'argento di Renato De Palmas a Chistchurch nel 1981) a fronte di 115 presenze. La 13^ posizione è la 12^ posizione di sempre.
  • 400 (batterie)
  1. Tra gli M70 passa in finale il neo-medagliato (sui 200) Roberto Vaghi: 1'08"29, 5° tempo e 5° italiano di sempre a raggiungere questo traguardo nel binomio. Non altrettanta fortuna per Sergio Veronesi, fuori con 1'14"57, a Riccione chiuse 6°.
  2. Negli M60 Vincenzo Felicetti fa accademia: 59"32, miglior tempo del lotto di partecipanti. Ma l'Italia stavolta presenta un trio delle meraviglie: Rudolf Frei vince la terza batteria con 1'00"25 e Aldo Del Rio la quarta in 1'00"08. Primo, terzo e quarto tempo totali dopo il primo turno. Si va alle semifinali ottimisti.
  3. Negli M55 Francesco Bastiglia non riesce nell'impresa di accedere alla finale. 1'01"49, quando serviva 1'01"16 (ottenuto proprio nella sua batteria dall'inglese Bell). Peccato, perchè il tempo era alla sua portata. Pensate, solo un atleta nella storia italiana (nel binomio) ha corso la finale mondiale M55: Vittorio Biagiotti nel 1985 a Roma, dove giunse 7°. Lo stesso hall-of-famer Vincenzo Felicetti a San Sebastian 2005 non riuscì a partecipare alla finale per un infortunio.
  4. Folla oceanica alla partenza dei 400 M50: 7 batterie. 52 atleti. 4 italiani al via, ma uno solo passa il barrage: Alessandro Cipriani, che correndo in 57"99 passa in semifinale con l'ultimo tempo a disposizione. Non riescono a passare il turno Valentino Coco con 59"70, Claudio Rapaccioni con 59"90 e Carlo Alberto Andreoli con 1'18"00. Altra specialità "ostica": solo in 4 nella storia italiana master sono risuciti ad arrivare in finale nel binomio M50/400.
  5. Nelle batterie M45 Enrico Saraceni controlla agevolmente la prima in 52"97. E' la settima prova in pochi giorni e ne mancano ancora due, bisogna centellinare le forze. Si viene ripescati con 55"21 ed Ugo Zuliani con 55"95 non passa lo sbarramento. Stesso tempo e stessa sorte per Alessandro Manfredi. Fausto Bianchi con 55"07 passa con il penultimo tempo, penalizzato dall'8^ corsia.
  6. Cristina Amigoni, dopo l'oro mondiale nei 400hs, si vede impegnata nei 400 (unica atleta italiana in tutte le categorie sui 400... molto male). Ottiene comunque il 5° tempo con 1'01"73. E' la seconda italiana nella storia (nel binomio W40/400) ad accedere ad una finale mondiale. La prima e unica, Rosa Marchi, vinse l'argento a San Sebastian 2005.
  7. Le batterie degli M40 hanno fatto fuochi e fiamme, manco fossero già delle finali. Si passa in semifinale con 52"82, e il primo a farne le spese è Alberto Zanelli, primo escluso con 52"92. Fuori anche Marco Ceriani con 53"44, ma alla fine di giugno si era infortunato leggermente compromettendo parte della preparazione. Non ce l'hanno fatto Fausto Salvador, che ha reagito troppo in ritardo ad una prima parte troppo lenta per le sue caratteristiche (54"65). Infortunato a 100 metri dalla fine Pierlugi Acciaccaferri, ed incolore la prova di Fabrizio Marnini (56"81, quando tutta la stagione aveva corso attorno ai 55"). Unico salvatosi dall'ecatombe di italiani è stato il solo fresco campione del mondo Massimiliano Scarponi, impostosi autorevolmente nella propria batteria in 52"26.
  8. M35 - Si passa in semifinale con 53"39 (contro i 52"82 dei 40). Ma stavolta la "gara degli italiani" (vittoria del mondiale 2007 di Barcella, europeo 2008 di Gulino e Europeo indoor 2008 di Poeta) è davvero difficile. Si è rotta la membrana di pregiudizio internazionale sui master e cominciano ad arrivare "quelli forti", e a noi italiani l'arduo compito di migliorarci ed essere competitivi. Cominciano male le batterie, nel senso che piovono ottave corsie che pregiudicheranno poi l'intero corso verso la finale. Alessandro Gulino (vittima di uno strappo ad un polpaccio solo a maggio) passa per secondo della prima batteria 51"89, quella dove un americano dal fisico "a cuneo", Terrance Spann, "corricchia" in 50"07. Primo segnale. Uno dei possibile favoriti, l'olandese Andrea Werner, rimane sui blocchi. Fuori. Massimiliano Poeta, in ottava corsia, deve essere ripescato con 51"23 (arriva terzo) ma il piccoletto inglese Rubenis corre già in 50"99. Edgardo Barcella sembra stia bene: 51"18, ma anche qui una corsia esterna lo costringe ad una gara innaturale, e ad uno sforzo notevole per giungere terzo e deve ricorrere ai ripescaggi (con il danese Jorgensen "facile" a 50"69). Salvatore Romano passa in semifinale (ripescato dopo il ricorso di Werner, anche se lui poi non si presenterà) con 53"09, mentre Michele Minelli, nonostante una bella gara in 53"97, non riesca a passare il primo turno. Maurizio Pistillo, nella medesima batteria, si migliora con 55"23, anche se il vero eroe di giornata è Luigi Luccioli. Tutti sappiamo perchè: era sui blocchi di partenza delle batterie dei 400 dopo aver vinto una delle più grandi battaglie della sua vita. Per noi il vero Campione del Mondo, anche se Spann dovesse correre in 48".
  • giavellotto (qualificazioni)
  1. Vincenzo Ruisi nella categoria M55 nel giavellotto con 28,18 non passa l'impegnativo "taglio" a 39,90. Rimangono in 6 gli italiani che nel binomio sono riusciti ad accedere alla finale mondiale. Una sola medaglia vinta: il bronzo di Fabio Diotallevi a Riccione-07.
  2. Tra gli M50 tutti fuori i 3 italiani presenti (e impegnati nel primo gruppo). Rammarico per Lucio Buiatti che lanciando 47,24 ha mancato la qualificazione di 60 centimetri. Prima finale mancata dopo 6 accessi consecutivi negli ultimi 3 anni nelle grandi manifestazioni e culminati col bronzo di Clermont-08. 42,30 per Giampaolo Munari, e 21,09 di Flavio Bertuzzo. Il binomio ai mondiali è davvero ostico per gli italiani: miglior posizione 2 dodicesimi posti a San Sebastian 2005 e Roma 1985 (rispettivamente con 39,01 e 41,46) da parte di Paolo Perbellini e Alberto Celant. Poco consola Buiatti che il suo risultato metrico è il miglior ottenuto da un italiano M50 ad un mondiale.
  • 1500 (qualificazioni)
  1. Gianfranco Natoli chiude in fondo al gruppo della seconda serie con 6'12"66 (si accedeva alla finale con 5'08"50). L'impresa era molto difficile "storicamente": solo in 4 occasioni (su 18) un italiano era risucito ad accedere alla finale nel binomio M55/1500. Un solo bronzo all'attivo: quello di Mario Mazzoleni a Roma 1985.
  2. Daniele Pedrini (1500 M50) con 4'42"09 passa in finale col 12° tempo. A Riccione, pur correndo in 4'28" (negli M45) non era risucito a passare le forche caudine delle batterie. 6° italiano di sempre nel binomio a partecipare alla finale.
  3. Francesca Pini-Prato (1500 W40) - Accesso diretto in finale con 5'16"92. Ma pensate: hanno fatto due batterie, 17 persone in totale, per eliminarne solo una... la povera spagnola Ballesteros. In Italia avrebbero fatto correre a tutte la finale diretta. La Pini-Prato è così storicamente l'ottava finalista italiana nel binomio.
  4. Gianni Bruzzi (1500 M40) - Clienti non facili, accreditati anche di tempi inferiori ai 4'. In batteria Bruzzi passa comunque agevolmente in 4'12"09, secondo tempo assoluto. Ma in finale sarà battaglia. 14° italiano in finale nel binomio.

25/01/09

Tra Ancona ed Aosta: Saraceni record italiano "pre" nei 400

La stagione indoor è ormai nel pieno: della 4^ settimana di gare abbiamo già visto alcuni risultati di Padova e della sessione di ieri di Ancona. Oggi fuoco alle polveri tra Aosta ed ancora ad Ancona, in attesa dei risultati di Castenedolo e San Donato. Maurizio Checcucci ('74) migliora ancora di un centesimo sui 60 (6"80, salendo a 94,99 AGC), ma quello che più sorprende nella distanza più breve della velocità è l'8"52 del saltatore Lamberto Boranga (M65): 94,95 AGC! Ferido Fornesi conferma il 7"45 di Firenze, mentre scende a 7"15 il neo M40 Paolo Chiapperini (93,91% che però agli Europei dovrebbe correre nella categoria più giovane), che quindi fino ad adessoè il miglior risultato di un master sui 60 nel 2009 (migliorato il 7"16 di Bellotto). Altro esordio importante quello di un nuovo "neo" M50: Massimo Clementoni con il suo 7"72, si mette in scia di Salvino Tortu (che nella stessa sede di Aosta ha corso in 7"76, dopo che in mattinata aveva corso a Castenedolo!). Notizia del giorno è l'esordio come M45 di Enrico Saraceni sulla doppia distanza di 60-400: 7"38 sui 60 e 52"02 sui 400. Tutto rientra nei piani di avvicinamento della manifestazione europea, penso, quindi ottimo esordio, condito da un record italiano "annunciato". Purtroppo la mancata armonizzazione dei regolamenti tra quello italiano e quello internazionale fa in modo che Enrico Saraceni pur correndo 1"75 in meno del precedente record italiano (53"77 di Fabio Biferali), di fatto sia ma contemporaneamente non sia primatista italiano, visto che è nato nel maggio del '64. La contraddizione sta nel fatto che ,però, per la federazione nazionale dovrà correre tra gli M40 agli italiani indoor... è comunque ufficialmente iniziata la cannibalizzazione della categoria M45. Come direbbe Corbelli, primatista italiano "pre". Nei 400 esordio anche per Edgardo Barcella, con un ottimo e probante 51"86. Ma tra gli M35 emerge invece un 51"85 del 35enne Crinò Fabrizio. Domani altri aggiornamenti.

22/01/09

Il 2008 dei master

(la fonte della notizia su webatletica)
A chi interessano le statistiche? Ecco qui che segue una bella massa di dati che potrete valutare come vorrete. Ho così preso in considerazione le due grandi manifestazioni internazionali su pista dei master tenutesi nel 2008: i mondiali indoor a Clermont Ferrand e gli Europei all'aperto di Lubiana.
Ebbene, iniziamo col dire che gli italiani all'estero hanno avuto una bella rappresentanza con 1546 presenze-gara (compresive di batterie, serie, finali...), distribuite così: 1142 maschili e 404 femminili (in termini percentuali 73,86% di presenze maschili, contro le 26,14% femminili). Quindi, intuitivamente, su 4 atleti-master, tre sono stati uomini e una era una donna. La predominanza maschile è schiacciante, senza però dimenticare che il dato femminile è in forte crescita. Lasciamo perdere Riccione-07 dove ogni tipo di valutazione risulta impossibile (pensate: le sole presenze della categoria M35 sulla riviera romagnola, quasi eguagliano quelle di tutte le altre categorie nel 2008!), ma è chiaro che la diffusione del mondo master, nonostante i colpevoli ritardi organizzativi e gestionali della Fidal, si sta rafforzando.
Dal dato fornito emerge la forza di una categoria: quella dei 40 (uomini e donne), che con 361 (23,35%) presenze-gara rappresentano la forza più dominante nel panorama master. Seguono i 35enni (14,55%) e i 45enni (14,16%). Sorprende il pareggio tra 50enni e 55enni: 180 presenze-gare (11,64) per entrambe le categorie. Dai 60 in poi si nota una brusca discesa: 118 i 60enni, 89 i 65enni. Il pareggio tra categorie può essere interpretato come l'onda lunga di un'ondata di "masterismo". Considerando che gli M55 possono aver iniziato l'attività "da-master" a 40 anni (gli M35 sono una categoria apparsa solo nell'ultimo lustro), possiamo far retrocedere questo fenomeno sociale ad inizio anni-90. Ma allora ero una "promessa" e non seguivo i master, quindi non so cosa possa essere successo.
I dati a mia disposizione mi portano ad un totale di 224 medaglie vinte dagli italiani: 83 d'oro (50 maschili e 33 femminili), 68 d'argento (43 maschili e 25 femminili) e 73 di bronzo (41 maschili e 32 femminili... curiosità: 71 medaglie di legno... per i quarti posti). In totale 134 medaglie maschili e 90 medaglie femminili, un dato se vogliamo sorprendente, perchè se la rappresentanza maschile all'estero è per 3/4 maschile, a livello qualitativo le atlete italiane superano nettamente gli uomini. Se prendiamo con valore di incidenza il numero di medaglie per atleta (la somma totale di presenze-gara diviso il numero di medaglie conquistate per sesso), noteremmo che per gli uomini c'è una medaglia ogni 8,52 presenze-gara. Per le donne si arriva addirittura alla metà, cioè 4,48. Ok, una riflessione va fatta, e cioè che nelle presenze-gara vengono annoverati i turni, che per gli uomini (si pensi a Clermont) in alcune specialità sono stati doppi rispetto alle donne. Ma probabilmente estraendo il solo atleta-gara, gli uomini scenderebbero fino ad un ipotizzabile 6 presenze-gara per medaglia, ma non oltre. Tutto questo per sostenere che al momento la presenza femminile aitaliana lle manifestazioni internazionali master, risulta più qualificata rispetto a quella maschile.
A livello individuale, questi sono stati i plurimedagliati (dato comprensivo delle due manifestazioni internazionali prese in considerazione, tenendo presenti solo gli atleti con almeno due medaglie d'oro, staffette escluse... naturalmente il primo dato è relativo agli ori, poi gli argenti, quindi i bronzi):
  1. 7/3/0 SOBRERO BRUNO (M85)
  2. 6/0/0 GABRIC GABRE (W90)
  3. 4/1/0 SARACENI ENRICO (M40
  4. 4/0/0 BIGNAMI TIZIANA (W35)
  5. 3/0/0 AGNOLI SERGIO (M80)
  6. 2/1/0 TADEI LINO (M85); GENNARI LITTA GIORGIO (M40); BORANGA LAMBERTO (M65)
  7. 2/0/1 ALETTA PATRIZIA (W35)
  8. 2/0/0 BONVICINI ROBERTO (M40); FORCELLINI CARLA (W45); RAPPO DARIO (M60); RIBONI MARIO (M95); SEGATEL MARCO (M45)
Delle 38 staffette effettuate, la nazionale italiana ha guadagnato 15 ori, 7 argenti e 7 bronzi. Prossimamente altre statistiche... se interessano.