Carlo Thranhardt - foto Masterstrack |
Continua il flusso esponenziale di atleti dal passato poderoso che decidono di ritornare a cimentarsi nella categorie master: qualcuno evidentemente riesce alla fine a vincere ciò che separa le prestazioni di un tempo, dal divertimento... attuale: troppo brutto pensare che nella vita bisogna rinunciare a ciò che piace di più per... convenzione sociale, paura delle prestazioni (che necessariamente non saranno più quelle di un tempo), paura di pensare che si venga criticati o paragonati a quelli di un tempo. Piace e basta, conta il divertimento che si prova dentro, non ciò che pensano le persone. Quanti ex atleti, anche su facebook, inseriscono nel proprio profilo una foto di quando erano atleti... quasi che la loro immagine nella società fosse ancora quella. E allora? Che aspettano a ributtarsi nella mischia? Comunque, la lunga schiera di ex atleti anche di grido (ori olimpici inclusi) si arricchisce ogni giorno che passa di qualche nuovo super talento del passato. L'ultimo in ordine cronologico è Carlo Thranhardt, classe 1957, che scrisse la storia del salto in alto negli anni '80. Chi se li ricorda i "gemelli" tedeschi Thranhardt&Mogemburg? Duettavano in quegli anni con un certo Javier Sotomajor. Per i più giovani... Thranhardt è stato pure il primatista mondiale indoor con 2,42 (attualmente la seconda prestazione di sempre) e di fatto meglio di lui nella storia del salto in alto, considerando anche le gare all'aperto, ha fatto solo il citato cubano: al suo pari troviamo Patrick Sjoberg. Come se tra i master arrivasse Tyson Gay tra una decina di anni. Un oro europeo (indoor) svariate medaglie continentali, il 5° posto ai mondiali dell'83 e 7°alle olimpiadi di Los Angeles. Un pezzo pesante della storia del salto in alto mondiale... di nuovo in pedana.
La sua nuova vita da atleta è comunque ricominciata ad Eberstadt, in Germania, dove ha saltato 1,87, che naturalmente è il nuovo record del mondo M55, e che supera di 3 cm il precedente primato (1,84) mondiale dell'altro tedesco Thomas Zacharias. Curiosità: proprio ad Eberstadt, il 10 giugno del 1984, 28 anni fa, stabilì l'allora record europeo con 2,36. Altra curiosità... sapete a quanto equivarrebbe il suo 1,87 centrifugato nel commutatore di prestazioni (l'AGC)? Ebbene, 2,42... ovvero il suo record del mondo. Le sue dichiarazioni? "E' davvero difficile come 23 anni fa, soltanto 50 centimetri più sotto, ma le emozioni sono ancora le stesse...". Pazzesco, no? (fonte: masterstrack)
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