Zgorzelec: lo stadio del mezzofondo |
Per Egger Waltraud ho già speso tutte le parole spendibili. Un filone aurifero deambulante di medaglie. 21'21"83 il suo tempo per portarsi a casa il 5° oro europeo sui 5000 su 6 edizioni di cui ho contezza dal 2002 a oggi. Unico neo il 4° posto di Lubiana '08, ma mi sembra di ricordare una vistosissima fasciatura al ginocchio che le rendeva quasi difficile camminare. Netto e schiacciante il vantaggio sulla seconda, l'inglese Tabor: addirittura una ventina di secondi.
Tra le W45 netta anche la classe superiore di Nadia Dandolo sulle avversarie: 18'13"35 contro il 18'28"77 della lituana Luse, e il prestigiosissimo bronzo dell'altra azzurra Donatella Saiu (18'33"21). Per la Dandolo, al 5° caps azzurro-master, potrei anche dire che il risultato di Zittau rappresenta l'apice della sua nuova carriera over-35. Infatti vantava come career high l'argento ai mondiali di Lahti '09 e l'argento sui 3000 a Gand '11 (euroindoor). In realtà vi è anche l'odo agli EMG di Lignano, ma si sa che al momento la manifestazione è ancora in una fase embrionale rispetto al resto dell'attività master. Primo oro W45 italiano, ma anche prime medaglie (con il bronzo della Saiu) da 12 anni a questa parte. Quello che c'è prima del 2000, rimane ancora un mistero di cui nessuno sa più nulla. La Saiu, invece, conquista la propria seconda medaglia internazionale dopo il bronzo di Gand '11: oggi come allora, la vincitrice è stata Nadia Dandolo. 8 i suoi caps azzurri.
Quarta medaglia dalla... Sardegna, ovvero dall'amica Sonia Marongiu, nella versione W35 (qui il link alla gara) tarantolata di gare a qualsiasi latitudine e di qualsiasi natura. Nella circostanza continentale, Sonia, è riuscita a raggiungere il terzo bronzoso rango, con un crono più che rispettabile: 18'09"55. E' il 4° bronzo per la Marongiu in una competizione internazionale master, dopo quelli nei cross ai mondiali di Lahti '09 e Gand '11, e quello di cui ho già parlato dei 1500 metri proprio a Zittau. 9 i suoi caps azzurri. Nella storia del binomio della specialità agli europei (delle ultime 7 edizioni), l'Italia vanta altre 3 medaglie, tutte vinte da Lorella Pagliacci in 3 edizioni differenti: ad Aarhus '04 fu oro. Nel 2008 a Lubiana, vinse l'argento, mentre a Poznam 2006 vinse il bronzo. Medaglia di legno (18'27"30) della medesima gara per Maria Domenica Manchia, che solo un annetto fa si cingeva dell'iride mondiale sulla distanza a Sacramento (dalla California tornò addirittura con tre ori e un bronzo: spedizione indimenticabile per lei). 9 caps per lei, con 5 medaglie, compresa l'argento conquistato sui 10000 proprio nell'edizione di quest'anno degli europei.
Tra le W40 la già citata Lorella Pagliacci giungerà 5^, con al 6° posto Francesca Pini Prato. Qui il link alla gara. Per la Pagliacci è il 34° caps azzurro (una delle mezzofondiste più presenti degli ultimi anni a livello master), ricordo i due ori continentali (uno sui 5000 e uno sui 10000) che rappresentano i suoi apici carrieristici over-35. Sui 5000 vanta le citate 3 medaglie da W35 (l'oro, l'argento e il bronzo) nelle 3 edizioni di europei cui ha partecipato. Sono 6 i 5000 corsi tra mondiali e europei outdoor per lei. Francesca Pini Prato invece vanta la bellezza di 26 caps, e come migliori piazzamenti con l'azzurro-master, i quinti tanghi di Lahti '09 (5000), Nyreghyhaza '10 (10000) e Poznam '06 (5000). I due piazzamenti di Pagliacci e Pini-Prato sono comunque i migliori mai ottenuti da atlete italiane dal 2000 in poi nel binomio W40/5000.
E gli uomini? La cosa curiosa è che il peggior piazzamento di una donna italiana durante i campionati europei di Zittau (il 6° della Pini-Prato), ha ottenuto un piazzamento migliore del miglior atleta azzurro al maschile (il 7° di Antonio Sotgia). Spedizione tecnicamente da rivedere, per usare un eufemismo. L'ultima edizione in cui un master italiano non andava a medaglia nei 5000 risale addirittura a 12 anni fa, a Jyvaskila '2000. Non che a Nyregyhaza fosse andata così bene, visto che si vinse solo un bronzo con Gianfranco Cometti: mezzofondo azzurro master in crisi? Questione sono logistica?
Antonio Sotgia, come dicevo, è risultato così esser il migliore della spedizione: 7° appunto tra gli M50 con 17'13"56 (miglior piazzamento in maglia azzurra-master per lui). Il più volte citato Gianfranco Cometti è arrivato invece 8° tra gli M60 (18'43"03). Tutti gli altri azzurri, risultano piazzatisi oltre l'11^ posizione.
Quarta medaglia dalla... Sardegna, ovvero dall'amica Sonia Marongiu, nella versione W35 (qui il link alla gara) tarantolata di gare a qualsiasi latitudine e di qualsiasi natura. Nella circostanza continentale, Sonia, è riuscita a raggiungere il terzo bronzoso rango, con un crono più che rispettabile: 18'09"55. E' il 4° bronzo per la Marongiu in una competizione internazionale master, dopo quelli nei cross ai mondiali di Lahti '09 e Gand '11, e quello di cui ho già parlato dei 1500 metri proprio a Zittau. 9 i suoi caps azzurri. Nella storia del binomio della specialità agli europei (delle ultime 7 edizioni), l'Italia vanta altre 3 medaglie, tutte vinte da Lorella Pagliacci in 3 edizioni differenti: ad Aarhus '04 fu oro. Nel 2008 a Lubiana, vinse l'argento, mentre a Poznam 2006 vinse il bronzo. Medaglia di legno (18'27"30) della medesima gara per Maria Domenica Manchia, che solo un annetto fa si cingeva dell'iride mondiale sulla distanza a Sacramento (dalla California tornò addirittura con tre ori e un bronzo: spedizione indimenticabile per lei). 9 caps per lei, con 5 medaglie, compresa l'argento conquistato sui 10000 proprio nell'edizione di quest'anno degli europei.
Tra le W40 la già citata Lorella Pagliacci giungerà 5^, con al 6° posto Francesca Pini Prato. Qui il link alla gara. Per la Pagliacci è il 34° caps azzurro (una delle mezzofondiste più presenti degli ultimi anni a livello master), ricordo i due ori continentali (uno sui 5000 e uno sui 10000) che rappresentano i suoi apici carrieristici over-35. Sui 5000 vanta le citate 3 medaglie da W35 (l'oro, l'argento e il bronzo) nelle 3 edizioni di europei cui ha partecipato. Sono 6 i 5000 corsi tra mondiali e europei outdoor per lei. Francesca Pini Prato invece vanta la bellezza di 26 caps, e come migliori piazzamenti con l'azzurro-master, i quinti tanghi di Lahti '09 (5000), Nyreghyhaza '10 (10000) e Poznam '06 (5000). I due piazzamenti di Pagliacci e Pini-Prato sono comunque i migliori mai ottenuti da atlete italiane dal 2000 in poi nel binomio W40/5000.
E gli uomini? La cosa curiosa è che il peggior piazzamento di una donna italiana durante i campionati europei di Zittau (il 6° della Pini-Prato), ha ottenuto un piazzamento migliore del miglior atleta azzurro al maschile (il 7° di Antonio Sotgia). Spedizione tecnicamente da rivedere, per usare un eufemismo. L'ultima edizione in cui un master italiano non andava a medaglia nei 5000 risale addirittura a 12 anni fa, a Jyvaskila '2000. Non che a Nyregyhaza fosse andata così bene, visto che si vinse solo un bronzo con Gianfranco Cometti: mezzofondo azzurro master in crisi? Questione sono logistica?
Antonio Sotgia, come dicevo, è risultato così esser il migliore della spedizione: 7° appunto tra gli M50 con 17'13"56 (miglior piazzamento in maglia azzurra-master per lui). Il più volte citato Gianfranco Cometti è arrivato invece 8° tra gli M60 (18'43"03). Tutti gli altri azzurri, risultano piazzatisi oltre l'11^ posizione.
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