L'atletica italiana "buona", si sa, è "datata", come lo dimostrano ormai i risultati: è arcinoto come tra i migliori svettano i vari Nicola Vizzoni, Antonietta Di Martino, Valeria Straneo, Fabrizio Donato... tutti atleti che hanno passato la migliore età agonistica da un decennio, ma che hanno trovato una seconda giovinezza a ridosso o oltre i 35 anni. Si dice "35" e naturalmente (almeno a me) viene in mente "master", ovvero quella categoria di atleti tanto cara ai Consiglieri Federali, come solo per fare un paio di nomi Scorzoso e Angelotti. Amore viscerale, ricambiato... naturalmente. Nonostante questi validi consiglieri letteralmente estasiati dalle categorie master (probabilmente impietriti da una forma di Sindrome di Strendhal del mondo over-35) implementati da ulteriori due consiglieri responsabili proprio delle categorie master, non si capisce a tutt'oggi come siano passate in questi anni le norme-porcata contro i master promulgate dal Sinedrio della Fidal. E ripeto: Arese non c'entra stavolta assolutamente nulla, perchè si sa, a Francè, dell'atletica di base, poco gli frega: e spiegherò anche perchè prossimamente, con teorie contrarie a chi gli scrive ingenue lettere appellandosi al suo passato, al suo orgoglio, alla logica. Figurarsi poi l'interesse di Arese per i master... probabilmente gli interessa più il loro abbigliamento e le loro calzature, ma su questo non voglio fare battute troppo scontate. Comunque, stasera ero qui per parlare di 4 record italiani master, ottenuti nel mese di settembre. Mentre a poco-a-poco sto completando il lunghissimo lavoro di analisi dei Campionati Europei di Zittau, ecco che continuano a piovere record italiani nelle categorie over-35. Da un sommario calcolo, dall'inizio dell'anno, tra miglioramenti e pareggi, dovremmo essere arrivati già a 210. Un mondo in continua evoluzione tecnica, non c'è che dire, nonostante la cecità dei vertici e tutti i tentativi di arginarne la presenza. Ma ecco i nuovi record segnalati.
Lungo M35 - prestigioso il nome del nuovo detentore del record, ovvero quello del bronzo olimpico Fabrizio Donato, che al Meeting di Rovereto ha saltato nel salto in lungo la misura di 7,66 con 0,2 di vento. Il precedente primato apparteneva a Bruno Frinolli, che a Giulianova, nel 2005, aveva saltato 7,59. Con questo Donato fa quaterna, già detenendo il primato M35 del lungo indoor (8,03 ad Ancona nel 2011), e naturalmente i due del triplo: il delirante 17,73 indoor di Parigi '11, e il mostruoso 17,53 con il quale ha vinto gli Europei di Helsinki 2012. In termini di AGC quest'ultimo risultato porta ad un 98,14%, che equivarrebbe ad una misura di 17,95 se saltata da un ventenne.
100 F35 - torna finalmente, dopo un lunghissimo stop, Manuela Levorato, che a Faenza ha migliorato il record italiano dei 100 metri F35. La rincorsa è cominciata, anche se come diceva il Duca, purtroppo è passato il treno con la storia olimpica che avrebbe premiato la più grande velocista italiana di sempre di un traguardo prestigioso. 11"75 il suo crono, con -0,2 di vento, che abbassa di 11 cent il precedente primato di Elena Sordelli, che a Gavardo, nel maggio dell'anno scorso, aveva corso in 11"86 (0,7 il vento). 89,28% il controvalore AGC. Questa la cronologia recente del record:
- 12"01 (0,3) Lusia Puleanga - Bovolone - 04/07/2009
- 11"86 (0,7) Elena Sordelli - Gavardo - 21/05/2011
- 11"75 (-0,2) Manuela Levorato - Faenza - 12/09/2012
salto in alto M50 - da Bellinzona, l'8 di settembre, ennesimo record della leggenda vivente del salto in alto italiano, Marco Segatel. 1,90 contro l'1,88 precedente detenuto dal maggio scorso, quando lo stabilì a Rovellasca. 3° record ottenuto nel binomio M50/alto nel 2012 (è registrato anche l'1,87 di Reggio Emilia. Proprio questo record stabilito in Emilia, cancellava un primato che resisteva da ben 19 anni, ovvero quello di Vittoriano Drovandi, che nel 1993 a Monsumanno era stato in grado di saltare 1,84. L'impresa nell'impresa è stata quella di cancellare il primato più "antico" tra tutte le categorie master nel salto in alto all'aperto, cosa che peraltro gli era già riuscita a livello indoor quest'anno, quando riuscì a battere l'analogo record di Drovandi risalente al medesimo anno (detenuto in comproprietà con Emanuel Manfredini). Ora il record italiano più "antico" del salto in alto, sia indoor che outdoor, è ancora una volta del più volte citato Drovandi, che da M55, nel 1997 a Pisa (luoghi magici) saltò 1,77. Per Segatel viene ribadito il dominio storico della specialità del salto in alto master: oltre a tutte le decine di medaglie, i record indoor-outdoor delle categorie M40, M45 e M50. 95,00% il corrispettivo in AGC.
300hs M65 - sempre a Bellinzona, cade il primato dei 300hs M65. Autore ne è Aldo Del Rio, capace di correre la specialità in 50"00. 91,26% l'AGC, che equivarrebbe ad un 51"26 sui 400hs...mica male. 6° record italiano detenuto per Del Rio (che diventano 12 con le staffette con la Nazionale e di club). Curiosità: dall'ultimo record di Mallardi a quello di Del Rio, è passato esattamente un anno: era infatti l'8 settembre 2011 (data magica evidentemente). Questa la cronologia recente del record:
- 50"78 - Antonio Farsaci - Poznam - 23/07/2006
- 50"38 - Giulio Mallardi - Bastia Umbra - 02/07/2011
- 50"23 - Giulio Mallardi - Misano Adriatico - 08/09/2011
- 50"00 - Aldo Del Rio - Bellinzona - 08/09/2012
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