04/08/13

WMG di Torino: Rosico ma resisto

Per chi è master è una cosa nota. Per chi lo diventerà, lo sarà. Poter competere ed essere protagonisti fa parte del senso stesso dello sport. Più le prestazioni calano, meno si diventa protagonisti, e più ogni occasione persa per confrontarsi con atleti che valgono più o meno come te, viene vissuta male. La bestia agonistica che sta in me, lo ammetto pubblicamente, soffre a non poter esser dietro ai blocchi e poter dar battaglia. Rosico. Invidio. Accidio. Allo sparo tutto il resto (polemiche, inimicizie, litigi, il portafoglio...) perdono importanza, si azzerano. Si diventa un tutt'uno con i propri istinti animaleschi per la durata della gara... ci si gode l'immediatissimo post gara (se va bene)... e poi si ritorna ad essere Clark Kent. Purtroppo però ci sono piccoli assunti di principio (per carità, i principi che guidano nella vita devono essere altri) che vanno salvaguardati a costo di privarsi di una cosa che mi sarebbe piaciuta fare. Così come molti, l'aver rinunciato a versare la tassa sul lusso di 175 euro, è stato un messaggio. Un messaggio che chissà-chi recepirà (magari nessuno) ma andava spedito. Il mercato esige un punto di equilibrio, che massimizzi il guadagno e contemporaneamente soddisfi l'offerta... e quel punto di equilibrio non era certo a 175 euro, come è noto, e la cosa stonava pensando che ai WMG (e agli EMG) ci sono manager molto più preparati rispetto alla WMA e all'EVAA. Probabilmente a 60/70 euro più in basso, cioè quasi un 40/50% in meno. Ma di questo ho già parlato, inutile rivangare. Comunque, lo ribadisco: invidio chi gareggia, rosico, e mi consolo pensando ai futuri appuntamenti che i calendari master daranno in futuro, sperando che questi piccoli gesti di resistenza passiva possano portare ad un maggior rispetto degli "atleti" anche se non più giovanissimi. Vi lascio con un commento tecnico-organizzativo di Alessio Fuganti che si sta cimentando in queste ore nel decathlon.

Ciao Andrea. Prime impressioni "dal di dentro". Organizzativamente direi ok, il centro accoglienza è vastissimo, ti danno info coerenti, le code per l'accredito non ci sono (magari i prox giorni sarà peggio perche arrivano tutti, non so). Al campo il clima è abbastanza rilassato, anche se, come al solito qualche GGG vuol fare lo sborone ("voi decathleti non potete PER NESSUN MOTIVO lasciare il campo!"... Con i 100 ieri alle 9.30 e i 400 alle 17.00). Oggi orari incomprensibili: ho fatto i 110h alle 9.20 e il disco è alle... 15.30! In ogni caso voto complessivamente positivo anche se ovviamente 170 euro sono una follia. Ieri alla cerimonia di apertura lo speaker con toni esaltati annunciava che dei 19000 atleti presenti, i più presenti sono gli australiani (!), seguiti mi pare dai canadesi. Poi ci siamo noi con 2200 iscritti circa di cui (con tono molto enfatico) circa 1500 dal piemonte. E io dico: ma non ti viene il dubbio che proprio questi numeri testimonino come si sia buttata via un'occasione per i master italiani? Le gare sono di livello bassino per quel poco che ho visto. Io sono incerottato ma ormai vado fino in fondo, ai miei ritmi ma fino in fondo!

Altre sensazioni in ordine sparso: La welcome bag è ben fatta: lo zaino è funzionale e capiente, la maglietta ricordo molto bella, nel pacco info turistiche, riso e caffè. Voto 10 ai trasporti: girando col pass vai gratis su tutti gli autobus, tram e metro (vale solo per gli atleti, non per gli accompagnatori). Gratuiti o scontati anche i musei. Cerimonia di apertura abbastanza standard, sempre un'emozione vedere l'accensione del braciere. L'unica cosa stonata (ma dal mio punto di vista, che è parziale) la sfilata non l'avrei fatta a gare iniziate perche volevo farla anch'io, invece mi sono limitato alla cerimonia in piazza.

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