11/08/13

Mosca '13: DAY II - sfortuna si dice "Libania" - le statistiche degli italiani

400 uomini - Matteo Galvan - 45"39 - 12° (qualificato in semi) - grande prestazione di Galvan in batteria, anche se la formula a 3 turni di fatto qualifica "quasi" tutti alle semifinali, eliminando solo 8 atleti con tempi superiori a 46"18. Il 45"39 si incanala in una strana tradizione 400istica azzurra del XXI secolo, per cui diversi italiani nelle batterie delle grandi manifestazioni, hanno ottenuto il loro PB. Ricordo Claudio Licciardello nelle batterie di Pechino (45"25) e Alessandro Attene nelle batterie di Sydney (45"35). Il 45"39 porta Galvan al 7° rango di sempre in Italia nella lista all-time, sub 46" per lui, che sale anche al 10° rango di sempre con 45"982 nella graduatoria sulla media delle prime 10 prestazioni personali. Per Galvan seconda partecipazione dopo Berlino '09, dove corse rispettivamente in 45"86 in batteria e 46"87 in semifinale. 12^ presenza di un italiano sui 400 ai mondiali, gli unici ad essere arrivati in semifinale sono stati lo stesso Galvan a Berlino '09 e Andrea Barberi ad Helsinki 05, ma da quando ormai i 400 si disputano su 3 turni anzichè 4, consentendo con 3 semifinali più spazio. Va detto che Galvan sarebbe giunto in semifinale anche se le semifinali fossero state solo due. Il suo 45"39 è anche il miglior tempo corso da un italiano ai mondiali assoluti, dove si registrano 6 sub 46": 3 di Andrea Barberi, 2 di Galvan e 1 di Nuti.

1500 donne - Margherita Magnani - 4'11"15 - 28^ (eliminata in batteria) - piccola/grande  delusione per la Magnani, che obiettivamente vedeva nella finale mondiale uno dei suoi obiettivi stagionali. Poi le gare di mezzofondo hanno la loro piccola storia, e ci sta anche di uscire. Le finaliste mondiali italiane rimangono due: Gabriella Dorio a Helsinki '83 e Fabia Trabaldo a Stoccarda '93. L'ultima italiana schierata sulla distanza fu Eleonora Berlanda a Helsinki '05. In pratica dal 1992, negli ultimi 20 anni, hanno partecipato ai mondiali proprio la Berlanda e la Magnani. Solo 5 azzurre presenti ai mondiali: Dorio con 2 partecipazioni, Possamai, Trabaldo, Berlanda e Magnani. Miglior tempo di sempre il 4'04"73 della Dorio nel '83.

peso donne - Chiara Rosa - 17,18 - 22^ (eliminata in qualificazione) - male. Si entrava in finale con 17,87, mentre la Rosa si è fermata 70 centimetri sotto, incanalandosi in quella strana patologia che coglie i lanciatori italiani nei grandi appuntamenti, e che fino ad oggi aveva preservato solo lei e Vizzoni. Rimane Vizzoni. Al suo 5° mondiale, Chiara ottiene la sua peggior prestazione, che comunque vedeva una finale, quella di Osaka '07 dove giunse 8^. L'8° posto è anche il miglior risultato ottenuto da un'italiana nel peso mondiale, unitamente all'analogo rango ottenuto da Assunta Legnante a Parigi '03. Proprio la Legnante ha invece il record di finali mondiali, con due (oltre a Parigi, arrivò in finale a Helsinki '05). 14 le presenze-gara per 5 atlete nella storia dei mondiali: le già citate Rosa (5 mondiali) e Legnante (3 mondiali), Mara Rosolen (3 mondiali), Agnese Maffeis (2 mondiali) e Cristiana Checchi (1). Il lancio più lungo di un'italiana ad un mondiale rimane il 18,77 della Rosa a Osaka '07.

marcia 20 km uomini - 14° Matteo Giupponi 1h23'27" - 28° Giorgio Rubino 1h25'42" - 43° Federico Tontodonati 1h29'26" - la marcia maschile, anche per le note vicende, non rappresenta più il nostro bagaglio di metalli di un tempo. Oggi manca un leader. Del resto nei 20 km di marcia ai mondiali vantiamo tre ori con Damiliano (Roma '87 e Tokyo '91) e Michele Didoni (Stoccarda '93), oltre all'argento di Giovanni De Benedictis a Stoccarda '93. Non dimentichiamoci poi che proprio Giorgio Rubino giunse 4° a Berlino '09. Ben 13 le prestazioni entro l'8° rango (quello di un'ipotetica finale). La spedizione di Mosca si piazza anche al... peggior posto di un trio italiano (quando sono arrivati in 3, ovvero avulso da squalifiche e ritiri) ai mondiali. Rubino era al suo 4° mondiale, mentre erano all'esordio sia Giupponi che Tontodonati. La marcia deve necessariamente ripartire.

800 uomini - in II semifinale Giordano Benedetti 1'48"31 - com'è lontano il Golden Gala. A me sembra che dopo quella gara qualcosa sia successo. All'aperto dopo il fantastico 1'44"67, non si trovano altri risultati degni di nota, anche perchè non ha praticamente mai corso, apparizioni a parte, come a Gateshead e a Vila Real, ma sopra gli 1'48". Da qui, a bocce ferme, si può dire che una prestazione una tantum non può creare aspettative. Ne servono diverse per capire lo spessore degli atleti a livello internazionale. E' una questione statistica. Benedetti in questo momento appare più come atleta da una gara sola, secca, cioè che possa massimizzare in una giornata perfetta, prestazioni da primi 8 in Europa. Oggi ai 600 il trentino ha mollato, e mi rendo conto che un 800, molto più che altre gare, è la gara dove lo stress dovuto a fatica e a decisioni da assumere nell'immediato, incidono molto più che in altre (nello sprint non si pensa... nel fondo, le scelte possono essere ponderate con più calma). La finale era fissata a 1'45"00: davvero difficile. Le statistiche sugli 800 degli italiani, sono al DAY 1.

400 donne - semifinali - 9^ Libania Grenot - 50"47 - 18^ Chiara Bazzoni 52"11 - sfortuna allo stato brado per la Grenot, ormai passata alla storia per le finali mancate. Pechino 50"83, Berlino 50"85, Londra 51"18. Stavolta la sua miglior gara di sempre in una manifestazione internazionale. La solita partenza ardita, e probabilmente il fatto di avere avuto la Ohuruogu lì davanti, una sola corsia più a destra, deve averle imbrigliato la sua smania di dare tutto. E così le ha preso le misure, e sul rettilineo finale finalmente un gran finale. 50"47, seconda prestazione di sempre in Italia, dopo il suo 50"30 di Pescara. Ma soprattutto tanta sfortuna: oggi la finale se l'era meritata. Per la Bazzoni, i mondiali hanno significato la 2^ e la 3^ prestazione personale di sempre. Meglio di così... peccato che in finale vi sia un RT di 0"288: cioè, bastava partire con un tempo di reazione "normale" per avvicinare la barriera dei 52" e abbattere il proprio personale. Comunque è la 18^ al mondo e le prospettive della staffetta aumentano esponenzialmente. 

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