24/11/09

L'Angolo del Duca: Kettlebells, questi sconosciuti... o forse no?

In questo periodo dell’anno in cui tutti i motori sono ai box e si attende, con grande impazienza, l’uscita dei primi calendari indoor, vorrei dedicare un breve spazio ad un attrezzo di allenamento che negli ultimi tempi sta abbastanza diffondendosi e di cui si parla sempre piu’ spesso. Si tratta di una sorta di peso, in pratica una palla con attaccata una maniglia, io quando l’ho vista per la prima volta, l’ho chiamata “ la teiera” perché mi ricordava quelle vecchie teiere che si usavano ai tempi delle nostre nonne o bisnonne. In realtà pare sia uno strumento di sviluppo della forza tanto efficace quanto antico, con tutta una serie di vantaggi tra cui quello che maggiormente mi ha colpito è che permette di allenare, con un solo attrezzo o al massimo due, tutte le parti del corpo, a carichi non esagerati e, quindi, con gli evidenti vantaggi per la schiena che tale aspetto comporta, potendo sostituire esercizi particolarmente traumatici quale ad esempio lo squat. In Italia i kettlebells stanno avendo una larga diffusione nelle palestre per gli allenamenti dei bodybuilders, ma ho avuto modo di appurare che era un sistema di allenamento molto usato dai preparatori tecnici dei velocisti dell’Europa dell’est negli anni 70/80. Ovviamente so cosa penserete dopo questa mia ultima affermazione, ma vi consiglio comunque di dare un’occhiata, per chi non li conoscesse, a quelle che sono le principali funzioni che possono essere sviluppate attraverso questi attrezzi e che sono riportate sotto, da uno stralcio di un sito dedicato che si chiama www.kettlebell.it e che ovviamente scrive considerazioni molto soggettive in merito.

Il kettlebell, detto anche Girya, è semplicemente una palla di ghisa con una maniglia. Come sostine Pavel Tsatsouline, un kettlebell è " una palla di cannone con una maniglia. È una palestra completa che si tiene in una mano. E nessuna frase è più vera che questa! E' un attrezzo antichissimo, pensate che le prime versione rudimentali erano già presenti tra i monaci di Shaolin che le utilizzavano per migliorare forza e resistenza muscolare. I kettlebells furono per molto tempo gli unici strumenti d'allenamento in Russia, utilizzati sia a livello scolastico, sia nell'allenamento sportivo e soprattutto per l'addestramento e l'allenamento dell'esercito russo. Al giorno d'oggi i Girya sono utilizzati da numerosissimi preparatori fisici per allenare i propri atleti, utilizzati nell'allenamento delle forze armate e di squadre speciali di diversi paesi e da un infinità sempre crescente di appassionati di allenamento per mantenersi e migliorare la propria condizione fisica.
In Italia sono arrivati da poco e sono rivolti principalmente a squadre sportive, preparatori atletici e veri appassionati d'allenamento. Ma per i più sono oggetti sconosciuti, colpa molto dei media e di chi deve fare corretta informazione. E sapete il perché? Semplice, il loro costo non è elevatissimo e funzionano realmente, pochi ci guadagnerebbero e quindi molto meglio vendere per miracolate pedane vibranti, elettrostimolatori, attrezzi del momento, ecc…, ecc…
Il kettlebell risulta uno strumento d'allenamento ideale per chi desidera essere più forte, più esplosivo, più resistente, apparire più tonico e perdere quel chili di troppo. Tutti possono usufruire delle potenzialità dei kettlebells.

Il peso del kettlebell viene calcolato con una vecchia unità di misura russa chiamata "Pood". Un kettlebell di 1 Pood equivale a 16 kg. Generalmente i kettlebell si trovano del peso di 4, 8, 12, 16, 24 e 32 kg. Esistono anche versioni di 48 kg, denominati "bulldog". L'allenamento con i kettlebell è tra i modi migliori per sviluppare tutte le qualità fisica, nessuna esclusa. Infatti lavorando in modo e con esercitazioni specifiche è possibile incrementare:
  • Forza: ossia la capacità di opporsi ad una resistenza esterna tramite una contrazione muscolare
  • Potenza: la capacità di produrre la massima forza nel minor tempo possibile
  • Velocità: la capacità di svolgere un gesto nella minor frazione di tempo
  • Flessibilità: la capacità di compiere gesti con l'impiego dell'escursione articolare più ampia possibile sia in forma attiva che passiva.
  • Coordinazione: l'abilità di gestire nello spazio le varie parti del corpo in base alle diverse situazioni
  • Resistenza muscolare: la capacità di protrarre nel tempo una prestazione fisica
  • Resistenza cardiovascolare: la capacità del cuore di irrorare e sostenere il lavoro dei muscoli coinvolti nel gesto sportivo.
Che dire….. ad ognuno le proprie considerazioni. Il Duca li sta sperimentando.
Buon allenamento a tutti


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