15/05/09

C.d.s. come la Formula-1: il caos ha inizio

A mio modestissimo parere i C.d.S. così come qualche luminare ha inteso disegnare nel dicembre 2007 (l'anno prima delle elezioni Federali, ricordiamo sempre e comunque) ha lo stesso identico sapore di quello che intende fare Max Mosley con la Formula 1: la ridicolizzazione di un intero sport. Nel 2010 potremo vedere primeggiare (lo stiamo già vedendo quest'anno) vetture come la Superaguri, la Brawn, la RedBull, mentre a chiudere il gruppo troveremo la McLaren, la Ferrari, la Renault. Anzi, probabilmente non le troveremo nemmeno. Quest'anno, avvallando la violazione di alcune norme stabilite dai regolamenti, il buon Max ha dato il via alla Rivoluzione, così come la scandalosa modifica del 11 dicembre 2007 intese stravolgere l'atletica italiana. Scandalosa perchè avveniva a stagione praticamente iniziata, costringendo le società medio-piccole a ridursi ulteriormente (non potendo nemmeno più ambire a superare la prima fase) non potendo correre ai ripari in tempi brevi. Esaltando solo un certo numero di società (le Brawn e le Red Bull di oggi...) medio-grandi (a fini elettorali?) a tutto discapito dell'atletica italiana. Con tutto il rispetto parlando, la vittoria dell'Assindustria Padova ai c.d.s. 2008 ha un sapore strano. Spariti i gruppi "militari", relegati ad una manifestazione di second'ordine che già quest'anno probabilmente avrà un duro colpo di immagine, la formula ideata era talmente sgangherata che pure Franco Bragagna durante la cronaca dei c.d.s. non si è trattenuto da una critica nemmeno tanto leggera. Interesse zero. La presenza degli allievi ai c.d.s. (come i kers o i diffusori) hanno devastato la credibilità di questo sport all'esterno. Alla finale di Lodi dei c.d.s. (o Pavia, non ricordo) si è assistito ad un vero e proprio canto del cigno: alcune società, nell'impossibilità di coprire tutte le specialità in maniera degna, hanno utilizzato i metodi che di solito usavano le piccole società nelle prime fasi dei societari: hanno preso il primo "pirla" (con tutto il rispetto parlando) e l'hanno sbattuto a correre (o lanciare, o saltare...) in una specialità non sua. Con risultati che sono stati osservare in diretta TV. Diciamocelo chiaro: senza i gruppi militari i c.d.s. sono una farsa. Mi dispiace ammetterlo, anche perchè sono stato nel tempo uno dei loro più accesi critici. Oggi mi rendo conto che senza la loro valorizzazione (di fatto professionalizzano uno sport che altrimenti sarebbe morto) l'Italia atletica è veramente poca cosa: soprattutto di idee. E mi rendo anche conto che la valorizzazione dei gruppi civili, così com'è avvenuto con queste sciagurate decisioni dell'ultimo anno pre-elettorale, è un terribile boomerang che fra poco comincerà a roteare per far ritorno alla base. Sono curioso di vedere come reagiranno le società "civili" alla crisi economica: già ai CUS stanno arrivando meno "denari" e siccome l'atletica non è l'eldorado, sono convinto che molti sponsor nel frattempo si siano già ritirati. Senza menar il can per l'aia: senza "danè", oggi, lo sport muore. E la Fidal ha inteso percorrere questa strada. Grande fortuna quindi sfruttare i gruppi militari (qualcuno dirà che lo Stato spende inutilmente i propri soldi...) che puntavano tutta la loro stagione sui c.d.s.. Ora, non so come i vertici delle varie "Armi" potranno accettare di tener in vita un sodalizio che non può nemmeno partecipare ai c.d.s... Fate attezione, perchè sull'immagine i gruppi sportivi come Polizia, Carabinieri, Finanza & C. ci vivono e ci sopravvivono. E fanno sopravvivere l'atletica italiana. E tutto questo, ricordate, è successo per permettere ad un gruppo di persone di poter venir rieletto. Potrebbe apparire pazzesco, ma il mondo sportivo è UGUALE a quello della politica. Poveri noi, che nel frattempo dobbiamo massimizzare manifestazione come gli Euroindoor (ma a qualcuno è venuto in mente di controllare quante medaglie erano state vinte alla precedente edizione degli Europei prima di Torino? Si era vinta una medaglia d'oro in più con lo stesso numero di medaglie!!) quasi fossero le Olimpiadi, senza aver quel minimo di "granu salis" da poter tracciare giudizi obiettivi. Alcuni degli atleti medagliati di Torino, per quanto bravi, purtroppo non arriveranno in finale a Berlino, e non ci sarebbero arrivati l'anno scorso a Pechino. Pure la staffetta, purtroppo. Ma se invece di fare campagne elettorali anche dopo le elezioni, qualcuno si degnasse di trasformare l'atletica in qualcosa di organico e funzionale, forse sarebbe meglio. Ma dovremo aspettare il 2012. Forse.

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