30/03/09

I 200 metri ai Campionati Europei Master

(foto di Rosa Marchi) - Potrei stare qui ore a parlare di questa gara, ma poi gli affezionati lettori perderebbero la pazienza e se ne andrebbero. Citare un oro, o una medaglia non dà mai lo spessore di una prestazione, o il clima con la quale si è vissuta. Non racconta i fragorosi momenti di silenzio, col cuore a mille prima di una partenza o il frastuono del prorpio corpo in movimento concitato o il calpestio delle scarpe degli altri atleti compagni di avventura. E non raccontano la storia, le sfide precedenti, gli sguardi di scoccati di sfuggita ai propri avversari in questa ancestrale raffigurazione teatrale di uomini (e donne) contro.
  • Ma iniziamo il nostro racconto e il nostro viaggio nei 200 metri agli Europei Master. Tutto in una foto, se ci fosse, di Mario Longo che batte di un solo centesimo Max Scarponi nella finale degli M40. 22"69 a 22"70. Davide che sfida Golia, Davide che aveva già sfidato un altro Golia nei 400, cedendo l'onore delle armi per poco. Non me ne se ne voglia, se lo spirito italico lo riconosco nella classe operaia incarnata da Max Scarponi che...purtroppo, non va in paradiso. In chi lotta contro mostri sacri che quasi mai vengono scalzati dai loro piedistalli, ma che proprio per avvicinarli sono arrivati a prestazioni che in qualsiasi altro contesto sarebbero state da numeri "1". Invece la sfortuna (o la fortuna?) di dover sfidare mostri fuori dal comune, come Mario Longo ed Enrico Saraceni, che a livello nazionale non penso abbiano mai perso (o forse solo nelle sfide fratricide, quando per forza deve uscire un vincitore). In questa sfida impari (ma che si stava alla fine rivelando "storica"), si è registrata la tripletta italiana, con Alfonso De Feo ottimo terzo. Inciso: sia lui che Mario Longo sarebbero già della categoria superiore, gli M45, cosa che probabilmente acuisce il merito delle loro prestazioni. Ultima curiosità: il tempo di Mario Longo, per la Fidal, abbassa nuovamente il record italiano M45, togliendo l'imprimatur ad Enrico Saraceni che quest'anno aveva corso in 22"85.
  • Tra gli M35, orfani di molti protagonisti di Clermont e Lubiana in chiave internazionale (Scott, Cheval e Mormin in primis), ha sancito il predominio del britannico Mark Dunwell nella velocità, dove ha doppiato l'oro dei 60. Ad Helsinki 2007 lo stesso Dunwell conquistò l'oro e l'argento tra 60 e 200 (battuto da Scott sui 200). Ma la legione italiana si è fatta sentire, con Paolo Chiapperini Argento (dopo il bronzo nei 60) e il "nuovo" Fabio Orlandi bronzo con 23"37. Così come per i 400, non penso di dire un'eresia sul fatto che rispetto a Clermont, con una finale tutta europea, ci sia stato un piccolo gap tecnico. In Francia il bronzo veniva infatti vinto dallo stesso Dunwell con 22"20.
  • Vincenzo Felicetti, M60, torna invece all'oro individuale in una grande manifestazione individuale (doppio, con quello conquistato nei 400) dopo esattamente due anni, quando a Helsinki vinse proprio nei 400 ed arrivò terzo nei 200. Sui 200 troviamo invece l'esclusione in semifinale a Riccione-07 e l'argento a Lubiana-08. Non si presentò sul giro di pista indoor a Clermont. Per trovare l'ultimo oro sui 200 prima di Ancona-09 bisogna tornare a Elkilstuna-05, ancora Euroindoor. Insomma, una sala di trofei viventi.
  • Nei 200 M80 posto d'onore per Amos Pipponzi, secondo con 37"19. Nel mio data-base, al momento non ho sue tracce nel recente passato. Prima medaglia internazionale??
  • Al femminile Lusia Puleanga ha visto bene di bissare il titolo dei 60 (poi triplicato con la staffetta 4x200), vincendo i 200 W35 con il tempo 26"25. Peccato sia saltato lo scontro con Tiziana Bignami, che probabilmente nel giro di pista indoor avrebbe sicuramente messo più pepe rispetto ai 60, dall'alto del suo titolo mondiale. In finale si rivede anche Khadidiatou Seck, che ha vinto il bronzo (anch'essa dopo quello dei 60) con 26"61. Insomma, il settore velocità W35 è diventato qualcosa di rilevante a livello internazionale.
  • Pasqualina Cecotti si è invece confermata ai vertici continentali dei 200 W65 dopo l'alloro di Lubiana. Oro con 33"45 tra le W65. Nella sua carriera da me censita (quindi incompleta... sigh) quello di Ancona dovrebbe essere il suo massimo titolo a livello internazionale. Tutti sui 200, il primo dei quali ad Eskilstuna-2005. Argento a Helsinki-2007, sempre nei 200 indoor (quindi due ori e un argento nelle ultime tre edizione degli Euroindoor, un quarto posto a San Sebastian-04). Della Cecotti vorrei sottolineare un aspetto, se avete tempo di seguirmi: ho trovato tracce delle sua presenza a livello internazionale già a partire da Buffalo-1995 (ben 14 anni fa). Allora corse i 200 in batteria (dove uscì con il 20° tempo complessivo) in 32"25 (con vento a favore di 2,2)... si gareggiava ancora con le W55. Oggi, questa atleta riesce a correre in tempi molto simili se non migliori a quelli di allora! Meditate su quanto il corpo umano se debitamente allenato, possa continuare a mantenere la propria giovinezza negli anni!!
  • Giuseppina Sangermano ha conquistato invece la sua terza medaglia individuale ad un Campionato Internazionale (e qui, è il caso di dirlo, con beneficio d'inventario). E le indoor le portano bene, se dopo il bronzo di Ancona-2009 conquistato correndo i 200 W60 in 33"64, troviamo quale miglior risultato assoluto l'argento di Helsinki-2007 sempre sui 200. Nel suo palmares ho scovato pure un bronzo nei 60 W60 sempre agli Euroindoor di Helsinki. A Lubiana aveva invece collezionato un quarto e un quinto posto.
  • E dulcis in fundo Emma Mazzenga. Non ho più vocaboli per definire le gesta di questa straordinaria atleta. Nei 200 l'ennesimo capolavoro: titolo con record: 37"72. I commenti sono francamente superflui, e di lei, che ha recentemente vinto il titolo "Master of the year 2008", abbiamo in questi mesi detto veramente tutto. Mi rimane il cruccio di non sapere ancora quanti titoli internazionali ha vinto: ho contato sino ad adesso 31 medaglie internazionali... un giorno arriverò a saperne il reale numero.

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