28/03/09

I 3000 agli Europei Master Indoor di Ancona

(foto dal sito dell'atl. Colleferro, Fabrizio Adamo) I 3000 metri hanno visto un sostanziale equilibrio "internazionale", nel senso che a primeggiare con 4 medaglie d'oro, troviamo tre nazioni: Francia, Italia e Germania. Tre nazioni e tre storie diverse: per l'Italia comunque la forza complessiva è stata data fondamentalmente dal numero: con un 50/55% di presenze sul totale degli atleti, l'inossidabile legge dei grandi numeri permette di estrarre in percentuale un maggior numero di medaglie... anche se poi gli ori non rispondono mai a questa logica. Sintomatici i 3000 W40 dove su 9 concorrenti, 8 erano italiane. Difficile non prendere almeno due medaglie!! Ed in effetti l'Italia ha conquistato 4 ori (come le altre due nazioni), ma un maggior numero di medaglie (14), laddove la seconda (l'Inghilterra) ne ha conquistate "solo" 10. La Germania, così come si è visto nella velocità (su 60 e 400), risulta assente dalle conrache praticamente fino ai 55/60 anni, poi "esplode" con un'abbuffatta di allori. Dinamiche legate alla cultura di un paese dove evidentemente la terza età è molto più dinamica rispetto agli altri stati dell'Europa occidentalizzata (dando per assodato che le manifestazioni europee master sono, ad oggi, uno scontro tra le grandi nazioni dell'Europa dell'Ovest, anche se le presenze dell'est sono in costante aumento). Oppure dove la terza età ha un ruolo "sociale" non così marginale rispetto al tessuto etnologico come in altri Paesi. Infine a 4 medaglie d'oro troviamo pure la Francia.
Purtroppo il mio mastondontico data-base relativo alle presenze degli italiani alle grandi manifestazioni internazionali è ancora in parte monco (sono arrivato a circa 10.000 presenze-gara), quindi non riesco ancora a tracciare quello che in realtà si dovrebbe sottolineare: la continuità sportiva nel primeggiare. Tutti hanno nella propria vita sportiva una giornata di grazia che può portare ad un allora internazionale, ma pochi riescono a vincere più titoli basandosi solo sul caso. Qui, a mio modesto parere, si trovano i campioni.
  • Dei 4 allori italici, sottolineo quello dell'M40 Fabrizio Adamo, che con 8'47"40 ha fatto registrare anche il miglior tempo di questi campionati sui 3000 (qui la notizia data dalla sua società, l'atletica Colleferro, che ha registrato anche il bronzo di Gianluca Bonanni tra gli M35).
  • Altro oro (con il tempo di 12'50"17) è arrivato dalla categoria M75 da parte di Luciano Acquarone, la "storia" del mezzofondo master italiano. Di recente ha perso il record mondiale di maratona M60 a scapito di un giapponese, ma credetemi che i tempi ottenuti da questo atleta sono davvero incredibili. Nel mio database, trovo le sue medaglie "master" a partire dai mondiali "open" di Durban 1997, passando poi per Brisbane 2001. Chissà nelle manifestazioni non censite...
  • Il terzo oro è quello della infaticabile Paola Tiselli, che con 10'17"28 ha dominato la gara W35. Ora discesa veloce verso gli 800 dove dovrebbe rinnovarsi la sfida con Emanuela Baggiolini, dopo le scintille e i record reciprocamente tolti di questa stagione indoor 2009.
  • Samia Soltane, invece, ha dominato da par suo la gara W40, concludendo in 10'11"99, in quella che è stata la gara più "italiana" (8 su 9 appunto, come scritto più sopra). Ormai Samia è una certezza del masterismo italiano, uno di quei 8/9 dieci atleti-cardine, che portano a casa sempre la loro "medagliona".
  • Tra le medaglie, spicca l'argento di Maria Lorenzoni, che per la quarta volta quest'anno ha migliorato il record italiano sui 3000, portandolo a 10'50"61 (quasi 9" secondi in meno rispetto all'ultima occcasione). Davanti l'imprendibile vedette del mondo master spagnolo, Aurora Perez.

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