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13/04/09

Ancona-2009: il lungo parla tedesco

(foto tratta dal sito www.atleticanet.it) - Continuiamo il nostro viaggio speciailità per specialità all'interno dei Campionati Europei Master di Ancona 2009. Il salto in lungo ha parlato decisamente tedesco, con poche soddisfazioni per gli azzurri impegnati, che in alcune circostanze sono stati anche un pò sfortunati. Nel medagliere finale di specialità, nonostante il dominio numerico, l'Italia si è infatti piazzata addirittura al decimo posto (benchè seconda a pari merito come numero di medaglie, 6), non avendo conquistato nessuno dei metalli più pregiati a disposizione. Così, dopo i 9 paesi che hanno conqusitato almeno un oro, è giunta appunto l'Italia. Incredibile il ruolino di marcia della Germania, che ha conquistato la bellezza di 22 medaglie, di cui la metà, 11, d'oro massiccio. Il secondo paese nel medagliere di specialità, la sorprendente Russia, ha conquistato "solo" due ori, 3 argenti e un bronzo. Sorprende anche la Svizzera, con due ori e un argento e la Polonia con due ori (uno conquistato da una fantascientifica W45 che è riuscita a saltare 5,38, miglior salto al femminile in assoluto di questi Campionati Europei Master). Lo schiacciante dominio tedesco è stato sancito anche dalla speciale classifica a punti (conteggiati i primi 8 finalisti, con punteggi decrescenti da 8 a 1). Ebbene, per i teutonici raccolgono la bellezza di 203 punti, contro i 117 del'Italia e i 56 della Russia. Ma ogni dato è interpretabile, ergo per "pesare" ogni singola prestazione, non c'è che da dividere il numero di punti per il numero di finalisti, e si ottiene una sorta di dato qualitativo delle prestazioni. Ho preso quindi i paesi con almeno sette finalisti (per avere un campione ragionevole), e il dato diventa inclemente con l'Italia esaltando quello tedesco. Entrambi i paesi hanno piazzato infatti 31 finalisti, ma dividendo questo dato per il numero di punti ottenuti dai finalisti, otteniamo 6,548 per la Germania e 3,774 per l'Italia. Cioè mediamente i finalisti d'oltralpe sono arrivati tra l'argento e il bronzo, mentre gli italiani tra il quinto e il sesto posto. Bel paese sorpassato da tutti gli altri paesi, dove spicca il 5,600 della Russia (con 10 finalisti) e lo stesso risultato della Finlandia.
Le medaglie italiane
Poca gloria per gli italiani in questa specialità. "Solo" sei medaglie, di cui due argenti, quello di Roberto Bonvicini e quello di Vittorio Biagiotti.
  • Roberto Bonvicini, M40, è stato un pò sfortunato. Perdere l'oro per due centimetri non è mai una bella esperienza. 6,76 contro il 6,78 del britannico Munroe. Dal tabellino di gara ci si rende conto che è stata una bella gara. Dopo il primo salto lo stesso britannico in testa con 6,42 davanti a Giorgio Federici (poi quarto), con 6,40. Nullo per Bonvicini. Al secondo, Bonvicini passa in testa con 6,44. Al terzo Roberto incrementa: 6,54 mentre l'inglese piazza due nulli. Al quarto piccola rivoluzione: Bonvicini piazza il 6,76 e l'inglese 6,63. Per il bronzo il greco Arvanitis supera Federici di un centimetro: 6,45 vs 6,44. Al quinto si avvicina alle medaglie il russo Pankratov: 6,43. Ed infine l'ultimo balzo: Munroe 6,78, cui Roberto risponde con un 6,62 insufficiente per l'oro. Per Bonvicini si interrompe un piccolo filotto di vittorie, iniziata a Riccione 2007, e continuato con Clermont e Lubiana 2008. Un predominio mondiale ed europeo durato un paio di stagioni. Per Giorgio Federici, invece, dovrebbe trattarsi della prima volta fuori dal podio (nel salto in lungo) da che è master. Ma prendete questa affermazione con beneficio di inventario.
  • L'altro argento della spedizione azzurra nel lungo è stato invece conquistato dall'M80 Vittorio Biagiotti, il master che ha conquistato più titoli italiani indoor nella storia. Tra l'altro il suo argento segue quello sui 100 metri conquistato a Lubiana 2008. Diciamo che nell'attività internazionale è un atleta relativamente in erba. 3,07 per lui ad Ancona.
  • Se i due argenti provengono dal settore maschile, tutti i 4 bronzi provengono da quello femminile. Spettacolare dovrebbe essere stato l'assistere alla gara 40, con 4 atlete italiane racchiuse in 12 centimetri tra il terzo e il sesto posto. La più brava è stata Daniela Sellitto con 5,12 (ottenuto al terzo salto, quando gli valeva l'argento). Ma anche un 5,10 e un 5,09. Susanna Tellini, dopo un primo balzo da 5,06 ha inanellato 3 nulli, una rinuncia e un 4,71. Peccato! Giuliana Deromedi, invece le è arrivata ad un solo centimetro: 5,05. ottenuto all'ultimo, mentre la "nuova" Chiara Ansaldi si è fermata a 5,00 metri, quando quest'anno aveva saltato ben oltre.
  • Dalle W35 arriva il bronzo di Giuseppina Malerba (4,99) che ha sfiorato l'argento per un solo centimetro. Nelle W60 bronzo anche per Elvia Di Giulio (3,52), mentre il terzo posto l'ha conquistato tra le 75 anche una delle pioniere del masterismo made in Italy: Noemi Gastaldi.

06/04/09

I 1500 metri agli Europeri Master di Ancona

(foto tratta dalla galleria di Michelangelo Bellantoni) I 1500 metri ai recenti Campionati Europei Indoor Master, hanno visto un sostanziale predominio della Francia, che ha sfoggiato una squadra mediamente più forte rispetto alle altre nazioni europee. Desunzione ricavabile dai numeri. Innanzi tutto il predominio nel medagliere di specialità (6 ori, 2 argenti e 1 bronzo), davanti alla Germania (4 ori, 4 argenti e 1 bronzo) e all'Italia (2 ori, 3 argenti e 7 bronzi). Italia, quindi, che nonostante i numeri da invasione Persiana al Peloponneso, si è arresa alle Termopili. Per dare il senso dello spessore della prestazione francese, la somma dei punti ottenuti dai finalisti (considerando i primi 8 di ogni categoria sui 1500) è stata 77 (con 12 finalisti). Media: 6,416 (cioè mediamente i finalisti sono giunti tra il 2° e il 3° posto, considerando che 8 punti sono attribuiti al vincitore, 7 al secondo e 6 al terzo...). L'Italia, con 36 finalisti (il triplo della Francia) ha ottenuto invece una media di 3,944, preceduta (considerando le presenze significative numericamente) anche da Germania (5,578 e 19 presenze), l'Inghilterra (4,500 e 18 finalisti) e la Spagna (4,333 e 12 finalisti).

LE MEDAGLIE ITALIANE:
  • Partiamo con gli ori e con quello più giovane, cioè quello di Paola Tiselli, prima con 4'46"56 tra le W35. Per Paola, in questi Europei, due ori (con quello dei 3000) e un argento (quello negli 800): bottino senza dubbio di prim'ordine. In meno di 8 mesi, 8 medaglie continentali (a Lubiana vinse nei 2000 siepi, fu seconda negli 800 e 1500, oltre che raccogliere l'oro nella 4x400 e il bronzo nella 4100). Ad Ancona vittima predestinata è stata l'islandese Frida Thordardottir, seconda sia nei 1500 che nei 3000.
  • Il secondo oro della spedizione italiana è stato invece conquistato nella categoria M75 da Giovanni Guerini (che ricorderà bene questi Campionati Europei, visti i due ori e l'argento, tra 800, 1500 e 3000 metri). Tempo 6'21"46. Come già ricordato per gli 800 purtroppo il mio data-base non ha "precedenti" per Giovanni Guerini per quanto riguarda presenza alle grandi manifestazioni internazionali.
  • Giorgio Gennari Litta, è uno dei più forti mezzofondisti italiani master M40. Sui 1500 aveva, prima di Ancona, un ruolino di marcia senza macchie: oro a Helsinki 2007 (Euroindoor), oro a Riccione (Woeld Open), oro a Clermont Ferrand (World Indoor), e oro a Lubiana 2008 (Euro open). Purtroppo ad Ancona si è interrotto il filotto di 4 vittorie internazionali consecutive ad opera dello svedese Per Bjorkman, che lo ha fulminato l'italiano sul traguardo (4'18"71 vs 4'19"44).
  • Altro argento è stato vinto da Maria Polina nella gara riservata alle W50, precedendo sul podio Rosanna Barbi Lanziner (5'14"51 e 5'15"81). Per la Polina un miglioramento rispetto al bronzo conquistato a Lubiana (ma tra le W45) sempre sui 1500. Impossibile sperare in una vittoria, quando ai nastri di partenza si presenta sua maestà Aurora Perez (pluriprimatista mondiale dagli 800 alla maratona).
  • Egger Waltraud, una sorta di miniera di metalli preziosi deambulante, ha portato a casa da Ancona una medaglia di argento dalla categoria W55. Inarrivabile la francese Marguin Levesque Sylvia. Per la Egger 5'23"64. A Lubiana sulla medesima distanza, Waltraud vinse il bronzo, mentre nel 2003 a San Sebastian vinse l'oro come W50 (Euroindoor). Oro anche a Linz 2006 (ai World Indoor).
  • Poi inizia la lunga teoria di bronzi (ben 7) che è piovuta sull'Italia.
  • Giuseppe Caggianelli dopo la sfortunata finale degli 800, è riuscito a conquistare la terza posizione tra gli M35 con un gran 4'06"55. Dopo il secondo posto di Gennari Litta sui 1500 M40, troviamo il bronzo di Matteo Masoni (4'20"99). Orfano del proprio alter-ego Dario Rappo, Konrad Geiser ha conquistato il terzo posto tra gli M60 (medaglia che a livello indoor si assomma ai due bronzi di Linz 2006 su 800 e 1500, al bronzo di Sindelfingen e soprattutto all'oro di San Sebastian 2003). Dagli M65 troviamo la "plata" di bronzo di Giulio Passot (5'17"10). Tra le donne bronzi di Angela Ceccanti (W40, 5'03"37) e Daniela Aliquò (W45, 5'10"20).

04/04/09

GLi Europei di Marco

Gli ultimi Europei indoor di Ancona hanno dimostrato come il movimento master sia in netta crescita e possa contare su un bacino d’utenza sempre maggiore.

L’appuntamento di Ancona 2009, dopo Riccione 2007, Clermont Ferrand e Lubjiana 2008, era l’ultimo, per così dire, a portata di mano. D’ora in poi, i nostri appassionati master dovranno affrontare lunghe trasferte spesso in altri continenti per recarsi a Lathi in Finlandia a luglio 2009 in occasione dei Mondiali all’aperto, Sidney a ottobre 2009 per i World Master Games e Kamloops in Canada a Marzo 2010 per i Mondiali Indoor.

Sono comunque sicuro che molti non si lasceranno impressionare dagli oneri economici e organizzativi che tali trasferte comporteranno e terranno alto il movimento anche in quelle terre lontane.

L’organizzazione impeccabile degli Euroindoor di Ancona, spesso fin troppo severa e dunque a discapito di alcuni atleti che per pochi minuti si sono visti negato l’accesso alle gare, ha comunque contribuito ad accrescere la professionalità del mondo master avvicinandolo sotto questo aspetto al settore assoluto. In generale, trovo dunque che la distinzione tra master ed assoluti stia pian piano perdendo di significato anche e soprattutto grazie alle prestazioni di notevole livello che sempre più atleti master sono in grado di conseguire. Sarebbe bello se qualunque atleta, anche di valore internazionale potesse proseguire la propria carriera paertecipando alle gare master. Credo sia più che altro una questione di “percezione” del nostro movimento. Quanti alteti, anche di alto livello, si sono innamorati del mondo master una volta visto come funziona, quanta sana passione e quanti valori positivi questo ambiente riesca a trasmettere?

Vorrei dunque ringraziare tutti i partecipanti a questi ultimi Europei indoor per quell’insieme di sensazioni ed emozioni che ha saputo trasmettere nel corso di questa bellissima manifestazione. Invito inoltre tutti gli atleti di alto livello che hanno varcato la fatidica soglia dei 35 anni a prendere parte e dare lustro alle manifestazioni master: troveranno entusiasmo, divertimento in un ambiente sano e pieno di valori. E chissà che anche qualche atleta più giovane, dopo averci conosciuto, non veda quasi l’ora di compiere i fatidici 35 anni....

Un saluto a tutti e a presto!

Marco Giacomantonio

29/03/09

L'asta ai Campionati Europei Master indoor

(foto di Fulvio Andreini - Sportoggi) Un anno fa circa, mi ero recato ad Ancona per uno dei famosi meeting infrasettimanali indoor. Correvo ancora discretamente... ma quel che più conta, correvo ancora. Dovendo partire dalla Lombardia, arrivai con qualche ora di anticipo sull'inizio delle gare e trovai in pista ad allenarsi nella pedana del salto con l'asta Giacomo Befani insieme ad un paio di giovani allievi. Un passato comune in Atletica Riccardi (anche se in periodi diversi, lo ammetto con un pizzico di rammarico. Ieri la Riccardi plasmata sul vivaio, oggi la Riccardi assemblata per i c.d.s.-fuffa ideati da qualche lungimirante Genio federale). Mi avvicinai e lo salutai, quanto meno perchè di fatto lo conobbi al Campo-Scuola di Spoleto l'anno prima (laddove la mia professione mi aveva spedito per un piccolo corso). Nella breve discussione gli chiesi (visto l'anno di nascita, il 1970) se avesse intenzione di partecipare alle manifestazioni "master". La risposta fu negativa (anche se non ricordo bene le parole), e così cambiai discorso. Oggi mi ha fatto un notevole piacere notare il risultato finale del salto con l'asta ai Campionati Europei Master in corso di svolgimento ad Ancona: oro di Giacomo Befani con la misura (assolutamente notevole per un quasi-40enne) di 4,90. Ricordo che Giacomo ha un personale di 5,40 stabilito nel 1993. Poi quello che dico io è che una volta che si "assaggia" il mondo master, si inizia a cambiare idea non solo sull'intero mondo degli over-35, ma nella filosofia di concepire l'attività sportiva. Vedremo! Tralasciando gli aneddoti, e tornando a bomba sui campionati Europei, il consultivo finale porta ad un bottino di 6 medaglie per l'Italia (3 ori, 2 argenti e 1 bronzo). Irrangiungibile la Germania con 11 medaglie (5/2/4). Staccatissime le altre nazioni, soprattutto perchè si è registrata una sostanziale diffusione di Paesi vincitori di medaglie d'oro (10 paesi vincitori su 19 gare di asta disputate tra tutte le categorie). Una sola tripletta (che in realtà è stato un poker) da parte della Francia nella categoria M45: dal primo al quarto tutti transalpini. La Germania, ancora una volta, fa bottino pieno con le categorie over-60, e qui mi piacerebbe capire se i tedeschi iniziano l'attività master dopo quest'età, o è solo l'onda lunga di un fenomeno nato una trentina di anni fa con il diffondersi delle attività agonistiche master.
Per quanto riguarda l'Italia, detto della vittoria di Giacomo Befani (qui la notizia data da Spoleto-sport) nella gara in cui al terzo posto si è registrato il 4,40 di Matteo Corrina. Oro anche per Fulvio Andreini nella categoria M40, anch'esso con la misura di 4,40 (se volete, leggetivi a riguardo il corposo articolo presente su Sport-Oggi): per Andreini dovrebbe trattarsi del terzo alloro a livello master dopo l'oro di Lubiana e l'argento di Riccione. Il terzo oro è stato invece conquistato nella categoria W45 (ma quest'anno di lei ne abbiamo parlato diffusamente come W50 essendo nata nel 1959) da Carla Forcellini. Cosa possiamo ancora aggiungere su di lei, che già non sia stato detto? Vorrei arrischiarmi nel citare il palmares, ma come già detto nelle precedenti mie uscite il mio database è incompleto e rischierei di non rendere i giusti meriti a questa straordinaria atleta. Cito così, assolotumente in chiave "random" e con beneficio d'inventario, il fatto che dal 2001 ad oggi, nelle 4 edizioni dei Campionati Europei, Indoor Master, Carla Forcellini le ha sempre vinto l'oro nel salto con l'asta. Non sono a conoscenza se avesse partecipato nelle edizioni del 1999 e del 1997. Sono ancora alla ricerca di questi risultati, purtroppo. Ergo: difficile trovare altri atleti che abbiamo una tale continuità di risultati. Andando a ritroso, troviamo le vittorie di Lubiana 2008 (Euro-open), Clermont 2008 (World-Indoor), Riccione ed Helsinki 2007, Poznam 2006. La sua ultima sconfitta a livello internazionale è probabilmente l'argento di Linz 2006 (World-Indoor) e a Riccione 2007 la tedesca Hermann osò pareggiarla a 3,00 (salvo poi perdere per differena-salti). Tornando ad Ancona, cito anche l'argento di Arrigo Ghi nella gara riservata agli M60 (3,20) sempre a ridosso o pari al record italiano, e l'argento di Lorena Marano tra le W40. Per lei la misura di 2,90. Dopo una breve ricerca via google, sembra che la Marano sia un'atleta che si diletta in più specialità con ottimi risultati: prometto di seguirla più da vicino in futuro.

28/03/09

I 3000 agli Europei Master Indoor di Ancona

(foto dal sito dell'atl. Colleferro, Fabrizio Adamo) I 3000 metri hanno visto un sostanziale equilibrio "internazionale", nel senso che a primeggiare con 4 medaglie d'oro, troviamo tre nazioni: Francia, Italia e Germania. Tre nazioni e tre storie diverse: per l'Italia comunque la forza complessiva è stata data fondamentalmente dal numero: con un 50/55% di presenze sul totale degli atleti, l'inossidabile legge dei grandi numeri permette di estrarre in percentuale un maggior numero di medaglie... anche se poi gli ori non rispondono mai a questa logica. Sintomatici i 3000 W40 dove su 9 concorrenti, 8 erano italiane. Difficile non prendere almeno due medaglie!! Ed in effetti l'Italia ha conquistato 4 ori (come le altre due nazioni), ma un maggior numero di medaglie (14), laddove la seconda (l'Inghilterra) ne ha conquistate "solo" 10. La Germania, così come si è visto nella velocità (su 60 e 400), risulta assente dalle conrache praticamente fino ai 55/60 anni, poi "esplode" con un'abbuffatta di allori. Dinamiche legate alla cultura di un paese dove evidentemente la terza età è molto più dinamica rispetto agli altri stati dell'Europa occidentalizzata (dando per assodato che le manifestazioni europee master sono, ad oggi, uno scontro tra le grandi nazioni dell'Europa dell'Ovest, anche se le presenze dell'est sono in costante aumento). Oppure dove la terza età ha un ruolo "sociale" non così marginale rispetto al tessuto etnologico come in altri Paesi. Infine a 4 medaglie d'oro troviamo pure la Francia.
Purtroppo il mio mastondontico data-base relativo alle presenze degli italiani alle grandi manifestazioni internazionali è ancora in parte monco (sono arrivato a circa 10.000 presenze-gara), quindi non riesco ancora a tracciare quello che in realtà si dovrebbe sottolineare: la continuità sportiva nel primeggiare. Tutti hanno nella propria vita sportiva una giornata di grazia che può portare ad un allora internazionale, ma pochi riescono a vincere più titoli basandosi solo sul caso. Qui, a mio modesto parere, si trovano i campioni.
  • Dei 4 allori italici, sottolineo quello dell'M40 Fabrizio Adamo, che con 8'47"40 ha fatto registrare anche il miglior tempo di questi campionati sui 3000 (qui la notizia data dalla sua società, l'atletica Colleferro, che ha registrato anche il bronzo di Gianluca Bonanni tra gli M35).
  • Altro oro (con il tempo di 12'50"17) è arrivato dalla categoria M75 da parte di Luciano Acquarone, la "storia" del mezzofondo master italiano. Di recente ha perso il record mondiale di maratona M60 a scapito di un giapponese, ma credetemi che i tempi ottenuti da questo atleta sono davvero incredibili. Nel mio database, trovo le sue medaglie "master" a partire dai mondiali "open" di Durban 1997, passando poi per Brisbane 2001. Chissà nelle manifestazioni non censite...
  • Il terzo oro è quello della infaticabile Paola Tiselli, che con 10'17"28 ha dominato la gara W35. Ora discesa veloce verso gli 800 dove dovrebbe rinnovarsi la sfida con Emanuela Baggiolini, dopo le scintille e i record reciprocamente tolti di questa stagione indoor 2009.
  • Samia Soltane, invece, ha dominato da par suo la gara W40, concludendo in 10'11"99, in quella che è stata la gara più "italiana" (8 su 9 appunto, come scritto più sopra). Ormai Samia è una certezza del masterismo italiano, uno di quei 8/9 dieci atleti-cardine, che portano a casa sempre la loro "medagliona".
  • Tra le medaglie, spicca l'argento di Maria Lorenzoni, che per la quarta volta quest'anno ha migliorato il record italiano sui 3000, portandolo a 10'50"61 (quasi 9" secondi in meno rispetto all'ultima occcasione). Davanti l'imprendibile vedette del mondo master spagnolo, Aurora Perez.

27/03/09

I 400 metri agli Europei Master di Ancona: Mazzenga bis mondiale con record

Sono 3 le Nazioni che stanno dominando a livello di medagliere questi campionati Europei Master indoor: Italia, Germania e Inghilterra. A livello statistico è sicuramente la Germania che esibisce un rapporto qualità/numero da far tremare i polsi, soprattutto nelle categorie sopra i 60, dopo il dominio diviene impero . Addirittura i teutonici segnano due triplette da podio tra M70 e M75 nei 400 argomento di questo articolo. L'Italia si affida ai soliti noti, e riesce a paizzare anche lei la sua bella tripletta negli M60 (Felicetti, Del Rio e Frei), oltre che vantare un quasi "bingo" nella finale dei 40 (5 finalisti su 6 erano italiani). 32 finalisti italiani e 15 medaglie conquistate, con la piccola soddisfazione del primato in una speciale classifica avulsa "di specialità" con 6 ori, 3 argenti e 6 bronzi, contro il 5/8/5 della Germania e il 4/0/2 del Regno Unito. Quarta la Svezia con due ori. 3 ori italici li troviamo tra le categorie comprese tra i 35 e 40 anni (ed un totale di 5 medaglie delle 12 disponibili tra uomini e donne): buon segno per il futuro. I 400 M35 maschili, che non penso di attrarmi le malvolenze dei più nell'affermare che è un paio di stagioni che non sono paragonabili a livello prettamente tecnico ai risultati della velocità breve (200 in primis, con esponenti del calibro di Darren Scott, Mark Dunwell, Christophe Cheval, Mikey Bar Yoshua solo per citarne alcuni) si sono privati in corso d'opera anche di un Edgardo Barcella all'altezza del podio (per non togliere nulla a chi ha fatto la finale). C'è da dire che i 400 indoor sono una gara a sè stante rispetto a quella all'aperto, ed il gap è sicuramente più marcato se paragonato ad una gara di volocità. Così ha vinto l'ultimo degli immortali, Max Poeta, che solo un anno fa ricordo aver avuto gravi problemi fisici. Un'altra storia da libro "Cuore", dove questo ragazzio nonostante i mille ostacoli (alcuni dei quali positivi, perchè no!), il lavoro, la famiglia, è riuscito a toccare il cielo con un dito. Al femminile Manu Baggiolini ha da par suo dominato la gara delle W35, nonostante la prima corsia ereditata in finale dopo la batteria. 58"11 per laurearsi prima in Europa, laddove al terzo posto troviamo la bi-campionessa mondiale Tiziana Bignami, cimentatasi in questa specialità. Ora-Argento anche dagli M40, dove Enrico Saraceni, nonostante le non perfette condizioni fisiche è riuscito a domare Max Scarponi, impeganto in un incredibile tour de force tra finali, semifinali e batterie di 60, 400 e 200. Qualche energia nervosa persa per strada? Chi lo sa! Il quarto oro è quello quasi scontato di Vincenzo Felicetti, neo M60 che con 57"43 ha sfiorato il suo recente record italiano (57"36). Ugo Sansonetti, nella sfida tet-a-tet cpm il belga Pawels nei 400, è riuscito a prevalere al fotophinish (1'54"71 vs 1'54"92) in una gara il cui valore "specifico" non è possibile valutare (si pensi che le liste WMA riportano come record mondiale un 1'08" che non è umanamente possibile ottenere dopo 9 decadi). Sesto oro italiano da parte della solitaria Emma Mazzenga, unica atleta presente nei 400 W75 in 1'24"89. Tempo incredibile, se pensiamo che il sito WMA riporta come miglior tempo mondiale mai corso da una donna sopra i 75 il risultato di 1'41"15!!!

Europei Master 2009: i 60 metri nel nome dei big

I 60 metri agli Europei Indoor in corso di svolgimento ad Ancona, hanno messo l'Italia al secondo posto nel minimedagliere di specialità, con 4 ori, 5 argenti e 8 bronzi (17 medaglie), dietro alla sola Germania che è riuscita a conquistare 5 ori, 5 argenti e 7 bronzi, con 17 medaglie complessive come l'Italia. Terza l'Inghilterra con 11 medaglie totali (3 ori, 7 argenti e 1 bronzo). Quarta la Francia con 4 ori, un argento e 2 bronzi. Analizzando i dati, si scopre che la Germania "sfonda" nelle categorie over-65, l'Inghilterra nelle categorie più basse maschili, l'Italia con i "senatori", e la Francia, Dupuy a parte, con le categorie "giovani" delle donne. L'Italia, come si diceva ha conquistato 4 allori: nei 40, il quasi 45enne Mario Longo ha dominato da par suo la competizione sin dalle prime battute, vincendo poi la finale in 7"02 in quello che è stato l'atto conclusivo più cannibalizzato dagli italiani (5 finalisti). Piace rilevare il bronzo di Marco Boggioni, alla prima vera esperienza "master". L'altro oro è stato quello conquistato dall'M90 Ugo Sansonetti, che allunga la sua infinita serie di allori. Tra le donne due ori: la stratosferica Emma Mazzenga che con 10"58 ha abbassato il suo record mondiale risalente agli italiani di fine febbraio (10"76), entrando nell'empireo (se ancora ce ne fosse stato bisogno) dell'atletica italiana master. Mi piace però ricordare la finale dei 60 femminili, dove l'Italia ha festeggiato un incredibile tripletta: Puleanga, Bignami, Seck. Sarebbe adesso davvero bello vedere una staffetta da record... Comunque Lusia Puleanga ancora su livelli impossibili anche per la miglior Bignami del 2008 (quella per intenderci del bi-titolo mondiale indoor di Clermont): 7"74 nella "falsa" finale, e 7"80 nel remake. Tiziana Bignami dal canto suo, argento di classe, con 7"97, nemmeno tanto distante dai picchi del 2008. La sorpresa l'ha però fatta il bronzo di Seck Khadidatou, che con 8"10 ha conquistato una prestigiosa medaglia nella sua prima manifestazione internazionale. Nel novero delle medaglie non si può citare la rinascita ad altissimi livelli di Massimo Clementoni, che in semifinale piazza il record italiano M50 con 7"52, e poi conquista l'argento dietro l'imbattibile francese Bruno Dupuy in finale con 7"56. La cosa mi ha davvero impressionato, se consideriamo che Massimo corre con le scarpe normali (sneakers?) e non con le chiodate... quanto valutiamo il gap?? Fortuna per il professor Dupuy! Due bronzi da altri due miei amici tra M35 e M45: Paolo Chiapperini negli M35 dell'irraggiungibile inglese Mark Dunwell, e soprattutto l'ennesimo piazzamento di Giancarlo D'Oro, cui la Nemesi ha riservato nel campo sportivo un beffardo destino, in spregio al cognome. Non sono i mondiali di Clermont, dove un dannato centesimo (anzi, qualche millimetro) distanziarono Giancarlo dall'alloro iridato (rendendomi qualla giornata particolarmente amara... seguì infatti l'argento del mio amico Makaj per un altro centesimo), ma Europei. In semifinale miglior tempo con 7"43, e Ferido Fornesi terzo tempo con 7"47. In finale l'inglese Dalton Powell ha però regolato tutti con 7"41. Arrivo a pari merito tra Ferido e Giancarlo, appaiati a 7"44, ma per pochi millimetri stavolta è Giancarlo a vincere una medaglia. Bravi tutti e due! Sorprende il terzo posto (su 3) del monumento vivente Bruno Sobrero nei 60 M85 (non sono a conoscenza se ha avuto problemi questa stagione). Argenti anche dalla piccola Sellitto tra le W40, da Pasqualina Cecotti tra le W65 e Adriano Ottaviani tra gli M90. Infine bronzi di Umbertina Contini, di Anna Maria Germano tra le W60 e Barisciano tra gli M60.

25/03/09

Europei Master 2009: specialità per specialità

Europei Master 2009: i 3000

Europei Master 2009: il giavellotto

Europei Master 2009: l'asta

Europei Master 2009: il martellone

Europei Master 2009: il triplo

Speciale Europei di Ancona (gli Europei dell'organizzazione perfetta)

Inizio un pò in sordina per la nazionale italiana nella prima mattinata dei campionati europei indoor master, dominati dalla lungimiranza dell'organizzazione. Germania già in fuga nel medagliere dopo poche gare (6 ori!) e sorprendente formazione belga, con 3 ori. La Pulenaga già fulminante nei 60 metri: 7"77.

28/01/09

Euroindor Ancona: il programma


Record di presenze ad Ancona 2009

Il movimento master si espande sempre più, e dopo il record di presenze di Riccione 2007 ecco che i campionati nel bel paese segnano un altro record di iscrizioni. Ancora non è dato sapere quanti Atleti italiani siano presenti (si presume circa 500), ma siamo a circa 2600 iscrizioni. 341 dalla Germania, 214 dalla Francia, 213 dalla Inghilterra, 125 dalla Spagna, 39 dalla Finlandia stessa. 4 anni or sono a San Sebastian furono 1586 gli iscritti, nel 2007 ad Helsenki 2096, Ancona 2009 ne contera´piu´di 2600. Se andiamo a percentuali possiamo calcolare un aumento di circa il 25%. Una grande e bella festa sportiva.