11/03/10

il caso doping di Val Barnwell: una soap opera!

(Val Barnwell mentre viene preso in consegna dal delegato anti-doping ai mondiali master di Lahti - foto di Ken Stone su Masterstrack) - Non so se stiate seguendo sui siti master internazionali il caso Doping legato allo sprinter americano M50 Val Barnwell. Personalmente ho iniziato a interessarmi della cosa distrattamente, leggendo i vari articoli di Ken Stone e Annette & Robert Koop. Naturalmente qui in Italia è un periodo in cui ci si diverte di più al tiro al piccione-Fidal (che è pure bello ciccione, difficilmente spicca il volo e non passa giorno in cui qualcuno non lo vorrebbe impallinare) così che non pensavo di dare troppo spazio ad una vicenda e ad una persona che dovrebbe essere dimenticata abbastanza velocemente (ma poi, tra due anni, si presenterà ancora nel mondo master?). Poi l'affaire Barnwell è diventato sempre più una soap opera in stile americano, con accuse, silenzi, guardie del corpo, smentite che ne fanno il primo vero caso di doping-mediatico della storia del mondo master. A dire il vero c'era il precedente del caso di Erik Wijmeersch (vincitore di un campionato del mondo master indoor M35 a Linz sui 60 con... 6"82), anche se di fatto lo spinter belga non era propriamente calato nella realtà master (visti i risultati). Erik fu incarcerato per aver spacciato un quantitativo di sostanze dopanti delle quali, sosteneva, di non aver fatto uso. Sarà. Comunque sia, quella di Val Barnwell è una storia "più nostra", perchè il personaggio ha effettivamente vissuto nel mondo master, ne era parte integrante e probabilmente la sua "fama" gli derivava in questo periodo dal fatto di esserne uno degli epigoni. Poi, dopo la tempesta iniziale dovuta alla scoperta del cheater, sul sito tedesco Anneteseite, l'altro giorno e quasi in sordina compare una notizia che sembra quasi una boutade. Il tedesco Dieter Massin, presidente della Federazione Europea di Atletica Master (EVAA), nonchè segretario dell'organismo antidoping, dopo l'impeachment di Barnwell, avrebbe ricevuto una guardia del corpo per le conseguenti minacce che avrebbe ricevuto. Cosa?? Da chi? Se la matematica non è un'opinione e il mondo vive di una serie incessante di nessi causa-effetto, è facile capire dove si voglia andare a parare. Masterstrack riprende la notizia con un pizzico di scetticismo. Penso condividibile: stiamo parlando di medaglie d'oro che valgono il tempo che trovano quando sono vissute all'interno del mondo master, ma fuori, lo sappiamo, non hanno lo stesso peso. Il fatto, nonostante tutto, fa nascere una polemica infuocata: molti ritengono la notizia infondata: interviene a questo punto anche il presidente della WMA, l'australiano Stan Perkins che avrebbe dovuto fugare ogni dubbio "questa cosa è assolutamente falsa!". Finito qui? Macchè! Robert Koop interviene nella discussione (e siccome è tedesco... come Massin, evidentemente qualche fonte privilegiata la possiede) e conferma tutto: "è tutto vero!". Va bè: non è un fatto sconvolgente, ma è un fatto (o non lo è), più per gli aspetti etici di cui si ammanta. Nel mezzo di questo tourbillion di polemiche, arriva poi lo stesso Val Barnwell, il quale, udite-udite, in pieno stile ciclistico accusa di essere stato vittima di un sabotaggio! Poteva non essere così? Come recita la sua difesa, Val sarebbe finito all'interno di "elaborato schema di sabotaggio perpetrato da persone sconosciute" che lo avrebbero preso di mira "per la sua razza". La seconda parte probabilmente ce la poteva risparmiare, ma tant'è. Il giallo si infittisce e la soap diventa sempre più gustosa (del resto i reality vengono visti per le deviazioni che vi succedono, non certo per la normalità del succedersi degli eventi!). Nel resto della sua arringa difensiva, Val sostiene di essere stato un atleta olimpico della Guyana (smentito dallo stesso Stone che tra l'altro riporta come l'assunzione della sostanza trovata nei campioni di sangue di Barnwell sia stata molto consistente, necessitando di molteplici iniezioni o pastiglie prese per via orale. Difficile credere alla congiura internazionale) e che non sarebbe stato possibile per lui inocularsi quelle sostanze visto che l'attività master è autofinanziata. Bè: sarà pure difficile, ma qualcuno l'ha fatto...

Il webatleta-del-mese di febbraio: Carla Forcellini

Dopo che a Gennaio avevamo virtualmente attribuito il premio di Atleta del Mese a Mario Longo, artefice di un grandissimo duplice record mondiale nei 60 metri (prima il pareggio a 7"02, poi l'abbattimento della barriera dei 7" con 6"97 ad Ancona), per febbraio siamo stati concordi (chi avrà seguito la trasmissione radio avrà sentito l'unanimità della decisione presa in diretta) nel ritenere Atleta del Mese la W50 Carla Forcellini. Il premio le viene attribuito per una serie di prestazioni ottenute non solo nella sua specialità cardine, il salto con l'asta, ma anche nelle due "collaterali" quali i 60 ostacoli e il salto in lungo. Sulla decisione pesa principalmente il record del mondo nell'asta W50, portato da 3,20 (che già gli apparteneva) a 3,30 il 16 febbraio a Firenze. Quindi i 4 record italiani ottenuti sempre nel mese di febbraio: quello già citato nel salto con l'asta (bè, era un record del mondo...), quello dei 60hs (10"33: ma a Kamloops a Marzo lo polverizzerà fino a 9"99) e i due del salto in lungo: 4,74 prima e 4,80 dopo sempre ad Ancona. A condire il tutto naturalmente i 3 titoli nazionali master ad Ancona. Più di così francamente era difficile chiederle. A Kamloops, come ben sapete dai nostri reportage, Carla vincerà l'oro nell'asta, l'argento nei 60hs e il bronzo nel salto in lungo. Un inizio di stagione davvero al fulmicotone per la cardiologa romana (almeno, così riportano altri siti).

10/03/10

Kamloops 2010 - di Alessandro Tifi

(Alessandro Tifi in azione a Kamloops nella staffetta 4x200 M40... composta da tre M45!) - Quello che segue è un piccolo phamplet scritto di proprio pugno dal nostro forumista Alessandro Tifi, ottimo finalista a Kamloops nei 400 e negli 800 della categoria M45.

Premetto l’ottima accoglienza ricevuta dai nostri innumerevoli connazionali di stanza sul posto, che si sono prodigati in ogni maniera ed oltre ogni piu’ rosea aspettativa, per renderci particolarmente piacevole il soggiorno. Questo aspetto ha contribuito non poco a far si che la trasferta abbia potuto arricchirsi di innumerevoli significati di amicizia che difficilmente saranno dimenticati. Con il senno di poi, lo sparuto manipolo di italiani presente, sarebbe potuto essere più consistente, vista l’accoglienza nelle famiglie che avrebbe permesso una notevole riduzione dei costi del soggiorno e visto l’aiuto venuto “dall’alto” che ci ha regalato un clima insolitamente mite e primaverile, permettendoci tra l’altro di svolgere i nostri riscaldamenti all’aperto, dato che dentro il palazzetto non ci sarebbe stato modo. Nonostante tale incoraggiante premessa, non si può non “infierire” sull’impianto messo a disposizione. Eccezionali, rispetto ai nostri standard italiani, le strutture sportive a disposizione della cittadina di kamloops, carente, molto carente l’impianto per l’atletica.
A parte la nota presenza della pista piatta, molto sconveniente e scarsamente pratico il posizionamento del rettilineo per la velocità, sia per la visibilità che offriva alle tribune, sia per la mancanza dei metri necessari per “decelerare” (tra l’arrivo ed i materassi per la frenata 15-20 metri ).
Le pedane del lungo e del triplo posizionate su di un lato corto del “capannone” con la sabbia a finire sulla parete, dando la sensazione a chi prendeva la rincorsa di andarsi a schiantare, il tutto nell’angolo opposto alla tribuna, dando la possibilità di apprezzare il gesto atletico solo a chi munito di binocolo. L’utilizzo delle altre pedane sarebbe stato possibile solo se fosse stata eliminata la tribuna retrattile, poi però non ci sarebbe stato alcuno spazio per il pubblico.
Le due pedane dell’alto posizionate nella mezzaluna offerta dalla curva dopo l’arrivo, colpevolmente orientate verso la pista (nonostante l’interno dell’anello fosse completamente libero), obbligando gli atleti a sospendere la rincorsa ogni qualvolta c’era una gara di corsa in svolgimento, tra l’altro i più “virtuosi” non avevano lo spazio per una rincorsa completa.
Scandaloso (purtroppo sono costretto ad usare questo termine) il cronometro. Assente nei 60 metri, nelle altre gare veniva azionato a mano e non al colpo di pistola tanto che in alcune partiva con diversi secondi di ritardo offrendo al passaggio degli atleti ed a chi vedeva dagli “spalti” una situazione completamente diversa da quello che accadeva in pista (nella finale degli 800 mm45 circa 3” di differenza, da quanto potuto riscontrare a posteriori con le riprese ).
Molto poi è mancato nelle informazioni (quanto manca il mega-schermo dell’impianto di Ancona!) riguardanti i risultati ottenuti (praticamente consultabili solo una volta inseriti al computer), anche per la presenza di uno speaker che non sembrava affatto essere a suo agio nella conoscenza del nostro sport. Non una frase in una lingua diversa dall’inglese, non una enfatizzazione di un risultato ottenuto o di una gara entusiasmante, non un coinvolgimento del pubblico!!
Infelice anche il posizionamento della zona premiazioni, situata per i primi giorni in un locale ad un chilometro dal campo gara, senza tra l’altro sapere quando ed a che ora ci sarebbero state le premiazioni, tanto che molte si sono svolte con l’assenza degli interessati. Negli ultimi giorni il podio è stato spostato in un fabbricato attiguo al campo gara, tra i computer e le rivendite di souvenir e solo per le staffette è stato disposto al centro della pista.
Giusto anche sottolineare la disponibilità, la gentilezza e la cortesia di tutti i giudici, gli assistenti ed i volontari che hanno reso possibile la manifestazione, svoltasi senza praticamente ne intoppi ne ritardi, fatto, quest’ultimo, facilitato anche (purtroppo) dalle molte defezioni di molti atleti iscritti e non presenti.
Un pensiero va anche alla nostra federazione che nonostante assente completamente nelle informazioni, come aiuto logistico e con il suo sito ufficiale, ha inviato un responsabile (il sig. Migliorini), che si è messo a completa disposizione degli atleti italiani presenti ed impegnati nei diversi campi di gara (eccezionali i percorsi della campestre e della 10 km marcia, situati in uno scenario bellissimo), aiutandoli in ogni loro necessità.
Nella speranza (speriamo non vana), che chi preposto alla scelta dei “siti” dedicati a questi grandi eventi (ma ci sono molte, poche o zero candidature?), faccia buona esperienza di quanto realizzato in terra canadese, personalmente rimango accresciuto di un’esperienza eccezionale e che conserverò dentro di me con grande gioia.
Alessandro Tifi

08/03/10

Incredibile: la Fidal si è dimenticata degli Europei di Corsa in Montagna Master

Un collega, mentre gli spiegavo distrattamente in una pausa caffè di stampo statale il mondo master e le peripezie che si vivono ad essere tesserati come tali (non gliene fregava molto a dire il vero) è uscito con questa frase, pronunciata in stretto pugliese... "Fidàl è-bbene, non Fidàl è-mmeglio", mettendo l'accento sulla "a", naturalmente. Bravo collè. Esattamente questo volevo comunicargli e lui l'ha capito al volo (poi naturalmente il discorso è scemato su aspetti più futili del vivere quotidiano). Già perchè quello che sta succedendo all'interno della Fidal area Master ha dell'incredibile e a farne le spese è il "popolo". Quello che viene naturale da chiedersi è quanto ancora noi master dovremo tollerare coloro che manovrano, si muovono, cercano di farsi vedere al mondo utilizzando lo stemma "master" e poi nei fatti navigano a vista pensando esclusivamente a sè stessi e (ipotizzo) alle elezioni federali del 2012. Qualcuno in chat ieri sera (durante la seguitissima diretta radio di Webatletica) sosteneva che si arrivi ad oganizzare i campionati federali nel giardino di casa, evidentmente per ottenere qualche cosa: e casa loro (quasi sempre) non è nemmeno a portata di mano per chi deve sobbarcarsi i viaggi di tasca propria. I master per costoro sembrano essere un pretesto, un'opportunità, una chiave di accesso di qualche porta che adduce a qualche cadrega, come diciamo noi del Nord... e come potrebbe essere diveramente vista da "fuori"? Per "costoro" siamo utili idioti insomma. Utili perchè gli serviamo per qualche cosa, idioti perchè volenti o nolenti li dobbiamo subire. Come interpretare altrimenti quello che sta succedendo su alcuni aspetti fondamentali dell'area master? I silenzi del sito ufficiale sull'attività master (continuo a pensare che solo in seguito ai nostri pungolamenti qualcuno si degni di scrivere), molta superficialità gestionale, l'idea (che non riesco a togliermi dalla mente) che siamo allo sbando e che non è proprio il momento di fare le guerre dei poveri o cercare consensi per farsi eleggere nel 2012 (se mai questo fosse l'intento). Stanno perdendo tutti e soprattutto ci perde il mondo master italiano, che nonostante le opportunità createsi con Riccione 2007 e Ancona 2009 doveva intraprendere una strada più entusiastica, fattiva, creativa. Invece, complice anche il completo disinteresse sulle categorie over-35 della Fidasics e una mancata elargizione di risorse al mondo master (che versa 100 e riceve zero), siamo arrivati al punto che il prossimo Campionato Europeo Master di corsa in montagna è stato completamente dimenticato!! Esatto, leggete prorpio bene: tra due settimane (il primo aprile) scadono i termini per le iscrizioni e con incredibile noncuranza la Fidal nulla ha scritto sul proprio sito di questo Campionato che si svolgerà in Spagna a maggio. A maggio! Tra due mesi! Gli italiani, che vantano una consistente tradizione nella corsa in montagna, si trovano così senza un'importante fonte di notizie, un'opportunità persa: ma dico... ma se nemmeno l'informazione più vitsle e a soprattutto a prezzo ZERO (visto che non ci sono risorse in quanto le risorse le versiamo noi) quale può essere quelle di INFORMARE il mondo master delle opportunità che a livello internazionale il calendario offre, che cosa ci stanno a fare là dentro? No, questo, scusatemi, qualcuno me lo dovrebbe spiegare! Quindi sopperiamo momentaneamente a questa incredibile mancanza... sotto vi forniamo il link al modulo di iscrizione per i Campionati Europei Master di Corsa in Montagna e il link al sito organizzatore. Volete un consiglio? Iscrivetevi direttamente presso l'organizzazione spagnola...

07/03/10

Domani sera Webatletica Radio Show... il processo del lunedì su Kamloops

Non perdetevi domani sera alle ore 21:00 la terza puntata di Webatletica-Radio-Show quasi interamente dedicato ai commenti sui Mondiali Master Indoor di Kamloops. Ancora una volta le 3 voci narranti vi terranno in compagnia in quello che sarà il processo del lunedì a Kamloops. Non mancheranno momenti di intensità artistica con la lettura di un brano tratto dal libro di Felicetti e si risponderà naturalmente alle domande dei chattatori che si collegheranno durante la serata. Siamo in attesa che il CT Claudio Rapaccioni attivi il suo profilo Skype per poterlo sentire in diretta e fargli fare un consuntivo sui mondiali canadesi.

06/03/10

Finale col botto: due ori e un record mondiale italiani

Ora lo possiamo dire: l'Italia a Kamloops è stata grande. Usiamo pure toni trionfalistici, tanto chi può affermare il contrario? Bottino che neanche nelle più rosee aspettative ci si poteva aspettare: 11 ori, 2 argenti e 4 bronzi. 17 medaglie per... 16 atleti effettivamente schierati! Si era parlato prima di 22 iscritti, poi di 29 (la Evaa), poi ne avevo contati 26... alla fine erano solo 16. Nel medagliere si arriva all'ottavo posto: un altro miracolo. Tolto lo strapotere Statunitense, il "dominio del numero" di chi solitamente organizza gli eventi master (stavolta è toccato al Canada), quello tradizionale dei panzer tedeschi, le delegazioni notevolmente più numerose rispetto all'Italia come l'Australia, la Russia, e l'Inghilterra, l'unico paese che davvero ci ha sorpreso essere davanti è stato il Messico. Ma dietro si sono piazzate nazioni dal gran lignaggio "masteristico" come Francia e Spagna. E, ad un solo oro, si sono piazzate Olanda e Belgio che tra le loro fila posseggono veterani da messe di medaglie d'oro. Ma quel che più fa piacere è il fatto che la cascata di metallo non deriva, come scrivevo solo ieri, dalle dovute-medaglie dei veterani (gli over-70, anzi, l'over 70 incarnato dal solo Ugo Sansonetti) ma da allori conquistati dopo turni di qualificazioni, battaglie uomo-contro-uomo (o donna-contro-donna), batterie, semifinali, laddove gli avversari erano davvero competitivi. A proposito di veterani: non vi sembra che forse sia giunto il momento di tirare la famosa "riga" tra master e veterani? O almeno discuterne... sarebbe solo sulla carta, visto che sostanzialmente non cambierebbe nulla. Moltissime medaglie sono state vinte in una desolante solitudine. E quelle medaglie poi pesano sul medagliere come tutte le altre! La beniamina di casa (solo per fare un esempio) Olga Kotelko, ha vinto una decina di ori (praticamente come tutta la spedizione italiana) senza mai avere un'avversaria che la contrastasse. Comunque sia, l'impressione è che l'Italia di Kamloops sia stata migliore di quella di Lahti (fatti i dovuti paragoni sul numero naturalmente): probabilmente una delle migliori Italie di sempre come qualità. Qualcuno sosterrà che gli avversari non erano così qualificati o almeno... non c'erano proprio. Qualcuno l'ha pure scritto. Io dico che bisogna mettere sul piatto due cose prima di fare una valutazione obiettiva: la prima è la conformazione della pista che di certo non favoriva le prestazioni nelle corse (facile fare i conti da quaggiù!) e, secondo, il fatto che le medaglie italiane (persino quelle di Sansonetti) sono state vinte in costanza di avversari agguerriti (l'unica medaglia d'oro vinta con il solo fatto di partecipare è stata quella di Carla Forcellini nel salto con l'asta W50). Quindi: è certo che molte gare in molte specialità siano andate deserte (ed è un aspetto su cui quel baraccone che è la WMA deve riflettere... se ha voglia di riflettere, ma non penso visto l' immobilismo addirittura superiore a quello della Fidal... che è già a zero), ma quelle degli italiani erano sicuramente di buona qualità. Venendo alla cronaca, nell'ultima giornata due ori e un bronzo. Sugli scudi ancora una volta Ugo Sansonetti, autore nell'ultima sua fatica mondiale, del record del mondo dei 400 mt M90: 1'46"78. E adesso Ugo diviene il contemporaneo detentore dei record mondiali di 60 (ma con l'ombra pressante di Vittorio Colò), 200 e 400 indoor M90. Cos'altro potremmo dire che non abbiamo detto negli scorsi giorni per il portacolori dell'Asd Cus Romatletica? Si sono scritti e si scriveranno ancora fiumi di parole. La seconda medaglia d'oro premia invece la costanza di Enrico Saraceni dopo l'argento nei 200. Quanta rabbia c'era nei suoi due giri mondiali probabilmente lo saprà solo lui. Andrè Francois, l'impronosticabile duecentista, è ormai dimenticato. Serviva solo un ultimo sforzo e arriva il terzo oro mondiale (indoor) per Enrico sui 400: 51"80. Dopo quello di Linz-06 e Clermont-08 (entrambi corsi con i record mondiali M40), arriva quello di Kamloops tra gli M45. 8^ medaglia iridata italiana nei 400 indoor (3 Saraceni, 2 Sansonetti, 2 Mazzenga e 1 Felicetti, per la serie che assurgono sull'Olimpo del doppio-giro della morte solo coloro che hanno scritto la storia del masterismo italiano). Non so se può interessare: le presenze-gara ai mondiali master indoor da parte degli italiani si fissa a 113 con 48 atleti totali. Ok, adesso mi arrischio in una statistica delicata: le medaglie internazionali di Enrico. Mi corregga se sbaglio. A me risultano 38 medaglie (staffette incluse): 32 ori e 6 argenti. Strano: mai vinto un bronzo... magari quarto (2 volte), ma mai conquistata la medaglia meno pregiata. Esattamente 100 invece sono le sue presenze-gara internazionali in meno di 6 anni (da Aahrus 2004): un'enormità fatta di batterie, quarti, semifinali, finali, staffette... Altra curiosità: sui 400 Enrico vince l'oro senza interruzione di continuità praticamente da quella edizione degli Euro-open di Aarhus. Da lì ha vinto i 400 in tutte le competizioni tabellate a livello internazionale tra i master: Aarhus-04, Eskislstuna-05, San Sebastian-05, Linz-06, Poznam-06, Helsinki-07, Riccione-07, Clermont-08, Lubiana-08, Ancona-09, Lahti-09 e appunto Kamloops-10. Insomma: i numeri parlano più di tanti commenti. E a condire il tutto il bronzo della staffetta 4x200 M40, composta da tre M45 (Romeo, Saraceni e Tifi) ed un M40 (Acciaccaferri). Confesso a questo punto di non aver capito la regola: pensavo infatti che fosse ammissibile un solo fuori-quota proveniente dalle categorie superiori. Ma comunque, meglio così. 1'37"96 negli M40 (composta praticamente da M45) che è nettamente inferiore all'1'43" e spicci con cui hanno vinto i mondiali gli americani proprio nella M45. 18^ medaglia vinta dalle staffette nazionali ai mondiali indoor (3 ori, 1 argento e 14 bronzi), mentre è solo la seconda medaglia dagli M40 (la prima è l'oro di Linz 2006) ma su due presenze. E adesso? Adesso tutti in Ungheria agli Europei outdoor. Seguiranno degli aggiornamenti. A proposito! Ricordatevi che domani sera alle 21:00 ci sarà la puntata speciale di Webatletica-Radio-Show quasi completamente dedicata ai Campionati Mondiali Indoor di Kamloops.

Flavia Borgonovo e Milena Megli superstar: ancora campionesse del mondo! Forcellini d'argento negli hs (con record)

(foto di Joy Upshaw) - Difficile crederci prima della vigilia: il bottino italiano a Kamloops vede ormai 9 medaglie d'oro, due d'argento e tre di bronzo. Su una spedizione che inizialmente contava 26 atleti (alla fine dei Mondiali ne daremmo contezza esatta) 14 medaglie sono davvero un bottino inopinato. Anche perchè le medaglie non derivano esclusivamente dai veterani (per Webatletica gli atleti over-70), ma nella quasi totalità (Sansonetti escluso) da protagonisti che praticano l'attività sportiva in maniera para-professionale (concedetemi il termine: non me ne veniva in mente un altro. Intendo chi ruba ore e ore in allenamenti alla propria esistenza professionale e soprattutto familiare). Quindi un inno alla loro abnegazione e bravura. Tra l'altro medaglie che arrivano da tutte le specialità e non solo dai soliti volti noti del masterismo italiano. Davvero delle belle sorprese che danno vigore a tutto il movimento: già ad oggi una spedizione più che positiva (per i trionfalismi aspettiamo domani, ultima giornata) e ciò, nonostante le catastrofiche premesse, dovute allo scarso aiuto della Federazione, che probabilmente dovrebbe avere nelle sue more quanto meno l'idea di proporre delle soluzione logistiche agli atleti, per farli albergare vicini!!! Non solo raccogliere le iscrizioni e spedirle... quello lo potevano si poteva fare autonomamente: anzi, per la prossima manifestazione internazionale, se volete, lo faccio io: basta che mi inviate una busta con un francobollo e l'iscrizione: così solleviamo la Fidal e chi ne è addetto a questa gravosa incombenza che evidentemente lo tiene occupato tutto l'anno. E che dire dello scandaloso silenzio della stessa sull'inizio dei mondiali master (cui si è corso ai ripari in fretta e furia dopo il nostro "j'accuse")?? E in generale la fastidiosa sensazione di menefreghismo e lassismo sull'attività master internazionale? Ma c'è chi dice che così vada meglio, bontà loro. Giochi di potere. Per fortuna il movimento master è soprattutto l'attività praticata, gli atleti e la loro voglia di gareggiare fregandosene di coloro che si attaccano alle nostre tasche e ai nostri silenzi. Per questa Fidal, lo ricorderò finchè campo, come da lei stessa scritto un mesetto fa, siamo "risorse da sfruttare". Siamo superiori a tutto questo. Facciamo atletica, non la parliamo (io, bè, ne scrivo... sperando di raccogliere il consenso di qualche sparuto lettore).
  • Da chi iniziamo allora? Da Flavia Borgonovo? Iniziamo da lei allora. Seconda medaglia d'oro in una delle massime competizioni mondiali master. E siamo nella storia. Piccola per carità, ma sempre una paginetta importante del nostro movimento. Dopo lo strapotere nel salto il lungo W35 culminato con una vittoria "per distacco" di quasi 40 centimetri (Flavia è praticamente tornata a saltare sui suoi migliori livelli di sempre), arriva l'inattesa (per me!) vittoria nel salto triplo W35. Stavolta sudatissima: l'avversaria si chiama Laila Petersone (Lettone). Flavia in testa dopo il primo turno di salti: 11,22 vs 11,16. Al secondo la lettone piazza il saltone: 11,58. Flavia si getta a quel punto al suo inseguimento: 11,46 al secondo. Un nullo. 11,40. 11,36... nulla. Ma ecco l'ultimo: 11,64!! 6 centimetri in più della lettone che dopo l'exploit è praticamente sparita dalla gara con salti anche inferiori agli 11 metri, magari già presagendo il "medaglione". Gran carattere la Borgonovo e nuovo titolo mondiale. Quarto oro nel triplo ad un mondiale indoor da parte di un atleta italiano: a Sindelfingen-04 ci riuscì Vittorio Colò, mentre tra Linz-06 e Clermont-08 la migliore fu Elisa Neviani. Il miglior risultato fin'ora ottenuto tra le W35 era l'argento della stessa Elisa Neviani a Sindelfingen-04. Terza atleta inoltre ad aver fatto "doppietta" ad una manifestazione simile: prima di lei erano riuscite solo Tiziana Bignami (60 e 200 a Clermont-08) e Patrizia Aletta (nel martello-martellone a Clermont-08). Brava Flavia!
  • Secondo magnifico oro per parte di Milena Megli, nei 10 km di marcia su strada W40. 54'06"8 per la vittoria netta contro la canadese Susan Brooke (55'33"8). E soprattutto seconda medaglia del colore più pregiato nella massima competizione al coperto per una master (bè, poi i 10 km di marcia non sono propriamente al coperto!). E sono 4 le sue medaglie ai World-Indoor: 2 ori (entrambi in Canada) un argento e un bronzo. Ed è anche la quarta medaglia d'oro in assoluto vinta dalla marcia italiana nel corso delle 4 massime manifestazioni mondiali: due Milena Meglie, una Lino Tadei e la quarta Paola Bettucci.
  • Stupenda medaglia d'argento di Carla Forcellini nei 60hs W50: 9"99 contro il 9"92 della britannica Hazel Barker. Un tempo sensazionale per la nostra miglior saltatrice d'asta di sempre, che tra l'altro abbassa di 34 centesimi il suo stesso record italiano stabilito ad Ancona un paio di settimane fa. 11^ medaglia italiana negli ostacoli ai mondiali indoor: tra le W50 c'era stato il precedente nel 2006 di Simonetta Martelli che giunse terza con 10"36 (tra l'altro tempo mai rattificato come record italiano, trovando sulla cronologia del record il 10"58 della stessa ottenuto nel 2003 ad Ancona: aggiorniamo noi). Per la Forcellini settimana medaglia ad un mondiale indoor: 3 ori, 2 argenti e 2 bronzi.
  • Bronzo per Franco Venturi degli Esposti nei 10 km di marcia M50: 52'15"7 in una gara serratissima, con molti avversari quotati (stando ai risultati e alla vicinanza degli atleti al traguardo). Prima medaglia mai conquistata da un M50 ad una rassegna indoor iridata: la miglior posizione fino ad oggi conquistata era stata il 4° posto di Roberto Cervi a Linz nel 2006. A livello individuale Franco aveva conquistato sino ad oggi 3 medaglie, tutte di bronzo e tutte ad un campionato europeo indoor. Con questa sono 4 medaglie internazionali, che evidentemente sono state tutte conquistate in inverno. Ma è la prima in assoluto per il marciatore in una manifestazione mondiale. A Lahti era giunto 5° nella 20 km, così come 5° proprio nei 3 km di marcia indoor a Kamloops.
Gli altri italiani: sfortunato 4° posto per Luigi Giannuzzi nei 10 km di marcia M60: con 58'07"4. 6° Angelo Giananneschi nei 3000 M55: 10'16"80. Lo stesso si presenta nelle batterie dei 1500 M55 e ne vince con autorità la prima (5'03"34) ottenendo il secondo tempo assoluto. In giornata la finale. Sorprende l'assenza del neo campione del mondo degli 800, Giuseppe Romeo, dalle batterie dei 1500 M45: che sia già sazio? Nei 400 M45 Enrico Saraceni vince con autorità la prima, probabilmente serbando tutte le energie per la sparata finale: 55"87 davanti al nostro forumista Alessandro Tifi: 56"39 e prima finale mondiale per il marchigiano, suo career-best! Nella seconda batteria troviamo un insidioso canadese: Michael Shearar: 53"51. Nei 400 M40 finale raggiunta (è la terza) per Pierluigi Acciaccaferri con 53"58: terzo tempo per lui in accesso alla finale e ottime possibilità di medaglia. Si rivede nella finale anche l'olandese Richard Janssens, vincitore di Clermont-08 davanti al Webmaster Linfordbif.

04/03/10

Scandaloso: Val Barnwell positivo!!

(Val Barnwell a Riccione-07, foto Atleticats.it) - La notizia si stava già sussurrando in giro per la rete. Poi in questo momento apprendo quello che potrebbe essere il più grande scandalo-doping della storia del masterismo moderno: Val Barnwell (1957) pluricampione mondiale e primatista mondiale (se lo ricordiano tutti i presenti a Clermont dopo lo show sui 60 mt in cui a 50 anni corse in 7"18, record mondiale), sarebbe il secondo caso di positività riscontrata dopo Lahti di cui parlava la WMA ma di cui ancora non si conosceva il nome. La sostanza trovatagli dovrebbe essere testosterone. Questo è quello che ho appena appreso (facendomi cadere letteralmente la mascella sul pc) leggendo il sito tedesco più informato sull'attività master, l'Annetteseite. Se fosse confermato, cadrebbe una delle leggende del masterismo mondiale: un alter-ego di Ben Johnson a Seul 1988, anche se le categorie sono tante... ma il carisma agonistico di Barnwell l'aveva differenziato dagli altri protagonisti dello sprint master mondiale, in primis Bill Collins, che invece ha sempre fatto della modestia la maschera della sua elegantissima classe. Barnwell, più istrionico, espansivo, giullare, segna sua malgrado una delle pagine più tristi della velocità master. Il provvedimento di sospensione gli sarebbe stato notificato proprio in questi giorni dalla Usada, l'agenzia antidoping americana. Tutte le medaglie da lui vinte a Lahti (4 ori: 100, 200, 4x100 e 4x400) dovrebbero quindi essere ritirate per riscrivere la storia di quelle competizioni. Mbè, non ho altre parole da aggiungere: rimango un pelo schoccato.

Le medaglie italiane di Kamloops 2010

Ori: 11 - Argenti: 2 - Bronzi: 4
  • ORO: Flavia Borgonovo - lungo W35: 5,41
  • ORO: Flavia Borgonovo - triplo W35: 11,64
  • ORO: Carla Forcellini - asta W50: 2,50
  • ORO: Milena Megli - 3 km marcia: 15'33"20
  • ORO: Milena Megli - 10 km marcia: 54'06"8
  • ORO: Giuseppe Romeo - 800 M45: 2'03"89
  • ORO: Ugo Sansonetti - 60 M90: 11"57
  • ORO: Ugo Sansonetti - 200 M90: 41"13
  • ORO: Ugo Sansonetti - 400 M90: 1'46"78 (record mondiale)
  • ORO: Ugo Sansonetti - 800 M90: 4'43"49 (record italiano)
  • ORO: Enrico Saraceni - 400 M40: 51"80 (record italiano)
  • ARG: Enrico Saraceni - 200 M45: 23"36
  • ARG: Carla Forcellini - 60hs W50: 9"99 (record italiano)
  • BRO: Carla Forcellini - lungo W50: 4,40
  • BRO: Luigi Giannuzzi - 3 km marcia M60: 16'07"63
  • BRO: Franco Venturi degli Esposti - 10 km marcia: 52'15"7
  • BRO: Italia (Tifi-Saraceni-Romeo-Acciaccaferri) - 4x200 M40: 1'37"96

03/03/10

Pioggia di medaglie azzurre: 6 ori, 1 argento e 2 bronzi

Giornata quasi impronosticabile per i colori italiani alla vigilia, la terza giornata dei Campionati Mondiali Indoor che si stanno svolgendo a Kamloops. Da dove iniziamo? (scusate il ritardo delle notizie, ma lavoro anche io...) Dalla Fidal? E iniziamo da lì: sarà un caso, ma dopo il nostro "j'accuse" sullo scandaloso silenzio della Federazione sulla massima manifestazione master indoor, oggi qualcuno ha avuto la cortezza di pubblicare qualche cosa. Purtroppo, lo ripeto, alla Fidasics non interessa il movimento master se non come mero rubinetto di proventi derivanti da tesseramenti e iscrizioni delle corse su strada. Questo mettiamocelo in testa. A questo punto, che dite? Dobbiamo pure ringraziare? Personalmente mi dispiace non essere a Kamloops, quanto meno per essermi perso questa giornata trionfale per i colori italiani. Alcuni con incredibile merito, qualcun altro con un pizzico di fortuna (chi gareggia da solo in definitiva deve solo sperare che non si materializzi in alcun modo la Nemesi che lo tolga dalla gara prima del raggiungimento della medaglia). Comunque sia: al termine della giornata si conteranno la bellezza di 6 medaglie d'oro, una d'argento e 2 di bronzo. Ripeto: impensabile alla vigilia, vista la ristrettezza della delegazione italiana. E così il nostro medagliere si muove: da nazione-faro del mondo master, dopo due giornate eravamo piombati nel baratro dell'anonimato. Piccole nazioni con pochi abitanti ci surclassavano ed il naufragar era triste in quel mare. Dopo 3 giorni invece siamo adesso al 7° posto, preceduti naturalmente da Canada e U.S.A., dalla Germania, dall'Inghilterra, dall'Australia e Russia. La Francia arranca dietro a noi, con la Spagna. Speriamo adesso di incrementare il bottino con alcune carte che rimangono nel nostro mazzo. Ma vediamo i medagliati della 3^ giornata.
  • Naturalmente la voce del leone l'ha fatta Ugo Sansonetti che si è portato a casa due ori (che portano a 3 il suo bottino canadese), sui 200 e sugli 800 (nella prima giornata aveva vinto quello dei 60). Sui 200 ha regolato gli avversari con 41"13 (ad Ancona 40"34), e poi gli 800 con 4'43"49. E siamo a 32 medaglie d'oro internazionali: 8 ori solo ai mondiali indoor.
  • Poi c'è naturalmente quella scontatissima di Carla Forcellini nel salto con l'asta W50 (2,50: dopo il primo errore alla misura di entrata, un unico salto alla misura di entrata. Purtroppa Carla era l'unica atleta presente nel suo gruppo di età, quindi non ha proseguito la gara) e il resto dell'energia la avrebbe riservate al salto in lungo. Qui si trova la fuoriclasse aussie Marie Kay che si impone con un mostruoso 5,19. Carla si accaparra il bronzo con 4,40 (ad Ancona era balzata a 4,80) con la canadese Rehbergen dietro di lei pochi centimetri. Si allunga così l'infinito palmares della romana: a livello di Campionati Mondiali Indoor, Carla rimane una delle pochissime atlete ad aver vinto una medaglia in tutte le quattro edizioni.
  • La quarta d'oro è invece quella di Milena Megli nei 3 km di marcia: 15'33"20, 12" meglio della canadese Susan Brooke. 14^ medaglia internazionale per la Megli, 10 individuali, ma primo oro a livello di mondiali indoor (aveva vinto un argento e un bronzo a Clermont, mentre a Linz giunse 5^.
  • Quinto fantastatico oro per Giuseppe Romeo, negli 800 M45: gara velocissima, come ha commentato lo stesso Romeo. Passaggio in 28" ai 200, 58" ai 400 e volatone con il canadese Paul Osland. Gran tempo (considerata la pista): 2'03"89 e 2'04"17 per il nordamericano. Per il portacolori della Daini Carate Brianza il primo oro internazionale dopo l'argento di Lubiana e il bronzo di Clermont.
  • La sestina viene infine raggiunta nel salto in lungo W35, con protagonista un'altra lombarda: Flavia Borgonovo dell'Atletica Rovellasca. Nettissimo il vantaggio sulle altre concorrenti: 5,41 Flavia (che ad Ancona era planata a 5,50) e 5,02 per la lettone Laila Petersone. Davvero un abisso. Prima medaglia internazionale per la Borgonovo, nuova campionessa del mondo.
  • Argento invece per Enrico Saraceni nei 200 M45: 23"36 e una medaglia che sorprende ma fino ad un certo punto, aspettandosi in molti la vittoria. Dopo un inverno tribolato per via di un infortunio, l'impossibilità di concentrarsi sulla velocità, Enrico ad Ancona aveva ben impressionato sui 200: 23"28. Buon viatico per Kamloops, ma mancava solo una settimana prima della gara mondiale. Andrè Francois, il vincitore, evidentemente conosceva bene la pista. Partito in sesta corsia, è riuscito a mantenere il vantaggio derivante dal decalage e probabilmente proprio nell'accelerazione iniziale è stato creato il gap decisivo. Comunque, Francois non è certo un carneade: detiene il record canadese dei 100 M40 con 11"08 e 200 con 22"43 e proprio a Kamloops è arrivato secondo nei 60 M45 con 7"23. Riflessione: sapere che diventa sempre più difficile vincere una medaglia, da una parte porta via qualche metallo pregiato, dall'altro fa nascere quegli stimoli che il fatto di vincere sempre potrebbe ammorbidire. Ora tocca ai 400.
  • Bronzo anche dai 3 km di marcia M60 da parte di Luigi Giannuzzi. Tempo per lui: 16'07"63. Quarta medaglia internazionale per Giannuzzi: replicato il bronzo di Sindelfingen-04 (a Linz-06 giunse 9°, mentre non era presente a Clermont).
  • Gli altri italiani di giornata.
  • - Mario Fiori nei 3 km di marcia M60 con 16'28"61.
  • - Franco Venturi Degli Esposti nei 3 km di marcia M50 con 14'59"51.
  • 6° - Pierluigi Acciaccaferri nei 200 M40: 24"55.
  • 7° - Alessandro Tifi negli 800 M45 di Romeo: 2'12"02.
  • - Sergio Domizi sempre nei 3 km di marcia M55 con 18'24"85.
  • 8° - Aronne Romano giunge ottavo nel lancio del peso M50 con 11,67,
  • 9° - Gianni Lolli, nono, con 10,50 sempre nel peso M50.
  • Gli Highlights e i record - Nel frattempo è ufficialmente esplosa in tutta la sua vigoria la W90 Olga Kotelko, che ha già stabilito 3 record mondiali di categoria in meno di due giorni: purtroppo uno di questi risulta stabilito nel peso W90, dove la precedente padrona risultava essere Gabre Gabric con 4,73. La Kotelko, nella sua foga di accappararsi medaglie a grappoli, lancia 4,90 e cancella la Gabric. La Kotelko poi sigla il nuovo record del lungo W90 (1,67: prima donna sopra i 90 a cimentarsi in questa gara e quindi, naturalmente... record) mentre ieri aveva stabilito quello dei 60 (con l'abbattimento del precedente record di 16 secondi!). A proposito di highlights: nel lancio del peso M35 un tedesco, Andy Dittmar, ha lanciato il peso da 7,260 kg addirittura a 18,62! Avrebbe vinto gli assoluti italiani... Per contro l'asta M35 l'ha vinto un altro tedesco con... 1,60. Sì, sì, proprio un-metro-e-sessanta, non era un errore di battitura: i mondiali master canadesi sono anche questo (il personaggio che assurgerà alla storia si chiama Marcus Gunther). Record e titolo anche per la belga Rachel Hanssens nel peso W80 (7,15 con la palla da 3 kg) e per la marciatrice australiana. Immenso Bill Collins: 24"32 a 59 anni e quasi due secondi al secondo. Vittorie anche per le grandi vedette del mondo master: Phil Raschker nei 200 W60, Marie Kay nei 200 W50, Karla Del Grande nei 200 W55.

02/03/10

Primo oro azzurro da Kamloops: Sansonetti. Thigpen non supera Longo. La Fidal si è scordata dei mondiali master!

(il palazzetto di Kamloops durante le gare - foto di E. Saraceni) - Finalmente primo oro azzurro della sparuta spedizione italiana a Kamloops. Prima però un piccolo-grande smacco per il masterismo italiano: il sito della Fidal (e la Fidal stessa) si è dimenticato dei mondiali master di Kamloops! Sono più importanti la Belluno-Feltre ed il cross di Formello che una manifestazione dove gli atleti (che devono necessariamente correre con la maglia della nazionale italiana) si sono pagati fior di quattrini pur di poter partecipare. Brutto segnale dopo i timidi tentativi di far vedere qualche cosa con i report dagli italiani master di Ancona. Quindi un oro, quello che sto per raccontare, che sarebbe un urlo nel deserto se non ci fossimo noi di Webatletica a narrarlo. E non poteva che arrivare da Ugo Sansonetti (questa settimana comparso praticamente su tutte le reti nazionali dopo le imprese di Ancona), che sui 60 mt M90 ha regolato alcuni avversari con 11"57 (il numero di M90 sta sensibilmente crescendo) avvicinando il suo recente primato mondiale di 11"38 (quello al momento riconosciuto dalla WMA, anche se l'affermazione che la WMA riconosca qualche cosa di quello che gli succede intorno è già una sentita professione di fede. Non dimentichiamoci mai di Vittorio Colò e del suo record ufficioso mai rattificato!!). Per Sansonetti si tratta, udite-udite, del 30° oro vinto in una competizione internazionale (sempre al netto delle edizioni degli Europei precedenti al 2001). Più sotto qualche informazione statistica in più. Sempre nei 60 metri finale per Pierluigi Acciaccaferri giuntotra gli M40 con 7"61, mentre come si diceva ieri nessun altro atleta azzurro si è presentato al via della gara. Una piccola rettifica: Paolo Chiapperini non è potuto essere tra i partenti della gara dove avrebbe potuto vincere facilmente una medaglia (7"20 per l'oro e 7"33 per l'argento in Canada...) per un grave impedimento di carattere familiare di cui mi ha parlato ieri. Gli faccio i miei migliori auguri: come ti dicevo, Paolo, ci sono cose molto più importanti dell'atletica... Nel frattempo si sono disputate anche le batterie dei 200 metri che hanno visto l'esordio di Enrico Saraceni, miglior tempo delle batterie tra gli M45 con 24"43 e di nuovo Pierluigi Acciaccaferri (19 caps per lui) che con 24"52 riesce ad accedere alla finale dei 200 M40 direttamente. Nel resto delle gare, l'attenzione era quasi interamente rivolta sulla finale dei 60 M45 dove Aaron Thigpen minacciava senza nemmeno tanti complimenti il fresco record di Mario Longo di 6"97 (dopo la semifinale in 7"02). Ebbene, niente da fare per lui: 7"10. Ieri scrivevo che probabilmente qualcuno dell'organizzazione di Kamloops si è bevuto qualche cosa, visto che nelle highlights del lunedì avevano osato scrivere che il 7"02 e il 7"05 di Thigpen corsi nei primi due turni dei 60 valevano il record del mondo. Confermo quanto avevo scritto: nelle highlights del martedì hanno rettificato quanto scritto nel primo sostenendo invece che il record del mondo non era 7"08 (da dove l'avessero preso, poi, sto tempo...) ma... 7"02!!! Ancora nessuna traccia del 6"97 italiano: aspettiamo la prossima edizione dei Campionati Mondiali o il prossimo mandato della WMA per avere gente seria che sappia gestire le statistiche in un mondo che vive solo di numeri. La confusione ingenerata dalla sufficienza con cui tratta i dati la WMA mi è stata confermata dallo stesso Enrico Saraceni, che mi ha detto essere stato presentato nelle batterie dei 200 come l'attuale detentore del record dei 200 M40, evidentemente dimentichi di Darren Scott. Per il resto record del mondo (in totale è il 35° quest'anno) della canadese W90 Olga Kotelko, che ha corso i 60 in 15"14 abbassando il precedente record di 16"!!!!. I 60 M60 sono stati vinti in 8"17 da Vladimir Vybostock: lo cito perchè il nostro M60 Antonio Rossi ad Ancona ha corso la stessa distanza in 8"00. Negli M50 stranamente assente il primatista mondiali Val Barnwell: secondo le nostre fonti è lì a Kamloops ma qualcuno (o qualche cosa...) l'ha fermato dal disputare le gare. Indagheremo.
  • Ugo Sansonetti: 30 medaglia d'oro certificata da Webatletica, grazie alla vittoria sui 60 con 11"57. La 9^ medaglia d'oro italiana sui 60 metri in un campionato mondiale indoor. Per Sansonetti è la seconda vittoria sui 60, visto che vinse nel 2004 a Sindelfingen tra gli M85. La 72^ medaglia del metallo più pregiato conquistata dall'Italia ai World-Indoor, 203ma in totale. 6° oro tra gli M90. 7^ presenza-gara di Ugo con un ruolino impressionante: 6 ori e un bronzo. A Sindelfingen 2004 concluse infatti con 5 ori e un bronzo.
  • Enrico Saraceni: batterie dei 200 mt: 24"42 - miglior tempo del primo turno. 15^ caps per Enrico ad un Mondiale Indoor (in 3 edizioni: Linz, Clermont e Kamloops). Imbattuto sia sui 200 che sui 400 ai Mondiali al coperto, dove vanta 4 medaglie d'oro totali. Sino ad oggi tra gli M45 solo 3 ori conquistati dall'Italia in tutte le specialità: Ballico nel giavellotto a Clermont, Hubert Indra nel pentathlon di Linz e Marco Segatel nel salto in alto sempre di Clermont. Nei 200 metri i migliori piazzamenti sempre della categoria M45 appartengono a Max Clementoni che giunse 5° a Sindelfingen (primo della finale "B", mi sembra) e 6° a Linz.
  • Pierluigi Acciaccaferri: 7 nei 60 M40 con 7"61 e finalista nei 200 M40 con 24"53. Il 7° posto rappresenta la 4^ miglior performance ad un mondiale indoor di un M40 italiano sui 60 metri, come già scrivevamo ieri. Nei 200 M40 l'Italia vanta due ori (proprio con Saraceni) e un quarto posto con Alfonso De Feo a Linz 2006. Acciaccaferri è l'11° atleta italiano a cimentarsi nella specialità in quella categoria.

Primo campionato Svizzero Master Indoor

(nella foto athletix.ch, uno scorcio della pista di Magglingen durante i campionati assoluti svizzeri) - Il nostro amico Pino Pilotto (alias Stachanov) mi ha mandato un breve report relativo alla prima edizione dei campionati svizzeri indoor master. Cornice dell'evento, lo splendido impianto di Magglingen. A proposito, se non ci siete mai stati, vi consiglio vivamente di iscrivervi (però si parla già del 2011) ai vari meeting indoor che lì organizzano con prodigalità: grande disponibilità, cortesia, starter rapidi, pochissima burocrazia e pochissimo "primodonissimo" dei giudici, che uno dei mali peggiori dell'atletica italiana (qualcuno dovrebbe spiegargli ai nostri GGG che sono lì per favorire le prestazioni degli atleti, non per ostacolarle). E se volete, pure il tempo di reazione sui blocchi! E quel che più conta una pista fantastica inserita in una struttura altrettanto avveniristica e calda, in cima ad una sorta di "montagna dello sport": ad ogni tornante fino alla vetta un impianto sportivo di ogni genere (una palestra per il basket, una per la ginnastica, la pista di atletica, i campi da rugby...). Il masterismo elvetico è una realtà europea da anni (12° nel medagliere generale dei mondiali indoor prima di Kamloops, davanti a realtà come l'Australia e il Canada) che si base su un manipolo di super-atleti decisamente performanti nelle loro categorie. La più nota è la super W50 Christine Muller, ma non possiamo dimenticarci della ostacolista ticinese W45 Monica Pellegrinelli (ma che ancora frequenta le finali assolute svizzere negli ostacoli!!), la pluri medagliata master Margaritha Daehler-Stettler (W60), la velocista W40 Claudia Wiederkehr (58"27 sui 400 indoor a 43 anni 10 giorni fa!!!). Quello che segue è il flash di Pino su questa pietra miliare del masterismo svizzero.

1° campionato Svizzero Swiss Masters Athletics (sma) indoor,
Macolin, 27 febbraio 2010


"Parva sed apta nobis“ si potrebbe dire dei 1° mini-campionati Svizzeri indoor master che si sono svolti sabato 27 febbraio 2010 nella sala “fine del mondo” a Macolin svoltisi in contemporanea ai campionati di prove multiple dei ragazzi e delle ragazze dai 12 a 17 anni. L’organizzazione, in questa prima edizione, ha visto la presenza di sole tre discipline: i 60 metri, il salto in alto e il lancio del peso. E cosi hanno gareggiato solo quattro donne e venticinque uomini econ la conseguenza che sono mancati i risultati di spicco. Tranne probabilmente l’eccezione di Claudia Wiederkehr, W40 e di Herbert Mattle, M60. Ai master però e piaciuto molto gareggiare in mezzo alle nuove speranze Svizzere delle gare multiple. Il primo passo è stato fatto e se in futuro si potrà ampliare il numero di discipline, ci sarà sicuramente una maggiore partecipazione, forse anche dall’estero. Seguono i risultati:

DONNE
  • 60m
  • W40 Claudia Wiederkehr 67 LV Wettingen-Baden SUI 8.36
  • W65 Adelheid Graber-Bolliger 43 LV Huttwil SUI 10.87
  • Alto
  • W40 Claudia Wiederkehr 67 LV Wettingen-Baden SUI 1.39
  • Peso
  • 4 kg
  • W40 Daniela Lachat 70 LAS Old Boys Basel SUI 11.33
  • W40 Claudia Wiederkehr 67 LV Wettingen-Baden SUI 7.12
  • 3 kg
  • W60 Christianne Chillier 47 swiss masters athletics SUI 6.70
  • W65 Adelheid Graber-Bolliger 43 LV Huttwil SUI 8.73
UOMINI
  • 60m
  • M30 Markus Glaus 76 TVNS Winterthur SUI 7.57
  • M30 Patrick Pauchard 78 AC Murten SUI 7.64
  • M35 Pascal Duc 73 TV Länggasse SUI 7.52
  • M35 Bertrand Bayiha 73 Stade Genève FRA 7.82
  • M35 Lovis Friess 75 TVNS Winterthur SUI 8.03
  • M40 Mike Salomon 69 swiss masters athletics SUI 7.99
  • M45 Pierre-André Bettex 64 Lausanne-Sports Athlé. SUI 7.95
  • M45 Marc Ranéda 64 Stade Genève SUI 8.57
  • M45 Roland Müller 63 swiss masters athlétics 8.77
  • M50 Martin Kurthen 59 LC Zürich GER 8.32
  • M50 Kurt Gasser 63 TV Balsthal SUI 9.30
  • M55 Pino Pilotto 52 LC Luzern SUI 8.74
  • M55 Albert Meier 53 LV Wettingen-Baden SUI 8.77
  • M60 Herbert Mattle 46 LAS Old Boys Basel SUI 8.93
  • M65 Sepp Bächli 41 swiss masters athletics SUI 9.99
  • Peso
  • 7,26 kg
  • M30 Wolfgang Bachl 76 TV Buchs SG GER 12.93
  • M30 Markus Glaus 76 TVNS Winterthur SUI 11.02
  • M30 David Erard 76 Stade Lausanne Athlé. SUI 10.73
  • M30 Patrick Pauchard 78 AC Murten SUI 9.54
  • M35 Lovis Friess 75 TVNS Winterthur SUI 9.85
  • M40 Daniel Obrist 66 KTVerb.-LV Fricktal SUI 11.36
  • M40 Conrad Jochen GER 69 TUS Höllstein GER 10.12
  • M45 Hansruedi Mattmann 62 LAC TV Unterstrass Zü. SUI 11.10
  • M45 Rudolf Haueter 64 Stade Genève SUI 10.21
  • M45 Marc Ranéda 64 Stade Genève SUI 7.58
  • 6 kg
  • M50 Urs Ruoss 57 TV Buttikon-Schübelb. SUI 10.79
  • M50 Günther Sulzbacher 58 STV Sins AUT 9.70
  • M55 Eric Bohner 55 swiss masters athletics SUI 10.59
  • M55 Pino Pilotto 52 LC Luzern SUI 10.22
  • M55 Albert Meier 53 LV Wettingen-Baden SUI 9.21
  • 5 kg
  • M60 Herbert Mattle 46 LAS Old Boys Basel SUI 10.91
  • M60 Kurt Altorfer 48 TV Kloten LA SUI 10.86
  • M65 Sepp Bächli 41 swiss masters athlétics SUI 10.32
  • Alto
  • M30 Markus Glaus 76 TVNS Winterthur SUI 1.75
  • M30 Patrick Pauchard 78 AC Murten SUI 1.75
  • M40 Daniel Obrist 66 KTVerb.-LV Fricktal SUI 1.63
  • M45 Roland Müller 63 swiss masters athlétics 1.45
  • M45 Marc Ranéda 64 Stade Genève SUI 1.39
  • M55 Albert Meier 53 LV Wettingen-Baden SUI 1.39
  • M55 Pino Pilotto 52 LC Luzern SUI 1.24
  • M60 Herbert Mattle 46 LAS Old Boys Basel SUI 1.39
  • M65 Sepp Bächli 41 swiss masters athletics SUI 1.21

Kamloops Highlights: ma che si sono bevuti?

(Marie Kay tra Saraceni ed Acciaccaferri a Kamloops - foto di Marie Kay) - Traduco a braccio quelli che sono gli Highlight segnalati dal sito ufficiale dei Campionati Mondiali indoor di Kamloops. Probabilmente qualcuno dovrebbe dire a quelli di Kamloops (o sono quelli della WMA?) che i record nel 2010 sono cambiati e che non basta guardare vecchie liste compilate da sarchiaponi per dire "questo è un record mondiale!"? Pensate, il titolo degli Highlights della prima giornata recita papale-papale: "Quattro record mondiali sono stati stabiliti nel giorno inaugurale dei Campionati Mondiali Master". Come ho segnalato nell'articolo precedente i record da noi trovati sono stati due. E gli altri due? Chi li ha fatti? Questa la traduzione del resto dell'articolo: l'americano Aaron Thigpen ha infranto due volte lo "standard" WMA (cosa intendono per Standard? Il record del mondo??) dei 60 metri piani nella categoria M45. Thigpen ha prima corso in 7"05 nelle batterie, battendo il vecchio record di 7"08 (7"08? Che tempo è? di chi è? dove l'hanno trovato??). Quindi, più tardi in semifinale, Thigpen ha abbassato il suo stesso tempo finendo in 7"02. La finale è prevista per martedì. (Boh... forse parla del record della manifestazione?). La compagna americana Christel Donley ha invece battuto il record W75 dei 60hs durante il pentathlon indoor. La Donley ha concluso in 14"22, che è migliore del vecchio record di 14"68 (ma va?!). La stessa atleta era l'unica inserita nel suo gruppo d'età e quindi ha vinto la medaglia d'oro con 3481 punti. Infine l'australiana Marie Kay ha stabilito il nuovo "standard" WMA (a questo punto direi che anche i tempi di Thigpen sono stati considerati record...) nel pentahlon W50. La Kay ha vinto la medaglia d'oro con 4906 punti, molto al di sopra del vecchio record di 4616 punti. La stessa ha vinto praticamente tutte e 5 le discipline dando quasi 3 metri alla seconda solo nel lancio del peso. La prima medaglia dei Campionati Mondiali Master 2010 è stata invece vinta dal canadese Erin Bevans. Il prodotto di Port Moody ha lanciato alla distanza di 61,77 (personale!) per vincere la medaglia d'oro nel giavellotto M35... (omissis). Nel frattempo Phil Raschker, atleta dell'anno 2007, ha iniziato il suo weekend con stile, vincendo il pentathlon W60 con 4532 punti. La Raschker ha vinto in ogni disciplina e finendo terza solo nel lancio del peso. La stessa risulta iscritta in nove gare a Kamloops: a Riccione 2007 vinse 10 medaglie d'oro! Anche la stessa Kamloops ha vinto la sua medaglia lunedì: l'89enne Bill Falconer ha vinto l'oro nel lancio del disco M85 con un lancio di 12,10. Melinda Williamson ha invece vinto il bronzo negli 8 km di cross W50. Quindi, alla fine, hanno preso un granchio così grande con Thigpen? Possibile che non sappiano di Mario Longo e del suo 6"97. E soprattutto da dove diavolo hanno tirato fuori il record di 7"08 quando il record precedente a quello di Longo era 7"02?? Ma è così buono il vino di Kamloops?

01/03/10

Mondo master: da Kamloops primi record e primi italiani

(Saraceni e Acciaccaferri si allenano sull'oval di Kamllops - foto di E. Saraceni) - Sono quindi ufficialmente partiti i quarti Campionati Mondiali Master Indoor a Kamloops, in Canada. In nottata la prima giornata, che ha serbato già i primi record mondiali (il 33° ed il 34°dell'anno). Il primo da parte dell'americana Christel Donley nei 60hs W75 che ha fatto fermare i cronometri a 14"22 (durante la gara di pentathlon indoor) contro il precedente record della svedese Asta Larsson di 14"68. Il secondo da parte della leggenda master australiana Marie Key, al suo debutto a livello internazionale come W50 (ma davvero ha 50 anni??): nel pentathlon ha totalizzato 4906 punti contro i 4616 della nostra amica svizzera Christine Muller, che in poco meno di un meso ha perso due record (due settimane fa quello dei 60 W50 da parte della francese Berilly). Sempre da Kamloops primi risultati degli italiani: nel cross country 6° posto per Paolo Marcucci tra gli M40. Sorprende il raggiungimento della finale nei 60 M40 di Pierluigi Acciaccaferri: 8° dopo le batterie con 7"59, ottiene l'ultimo posto utile per la finale con 7"52. Finale che si disputerà nella prossima nottata e che vedrà la sfida tra l'americano Reggie Pendland (7"20 in semifinale) e l'inglese Will MacGee (7"29) per l'oro. Manca Paolo Chiapperini, 7"18 quest'anno, che avrebbe potuto lottare per l'oro. Che fine ha fatto? Registriamo comunque in maniera preoccupante che molti degli italiani iscritti alla prima giornata non si sono comunque presentati: Gianni Lolli, Luigi Papetti, Giuseppe Rasetta, Gianluca La Chioma e soprattutto il già citato Paolo Chiapperini sui 60 metri, Stefano Sbrana e Paolo Chericoni nel cross country, Giusy Lacava nel pentahlon: sono già 8 in meno su una spedizione di 26! Vediamo di aggiornare le schede relative ai primi due atleti italiani scesi in pista, seguiranno aggiornamenti!
  • Paolo Marcucci: Cross Country M40 - 5^ presenza con la maglia della nazionale. In precedenza 2 caps a Riccione (Mondiali Outdoor) e 2 ad Helsinki (Euroindoor). E' quindi la prima presenza ad un mondiale indoor. Il suo miglior risultato era stato il 16° posto nei 10 km di marcia proprio a Riccione. Il 6° rappresenta quindi il suo career-best. Non ha mai vinto titoli italiani indoor. Quella di Marcucci è la sesta presenza di un italiano in un cross M40 ai mondiali indoor: nel passato si trova un oro (Manfred Premstaller a Linz 2006), un 4° ed un 5° posto (Giuseppe Pagano e Claudio Ubaldi). Il 6° rango di Marcucci è quindi la 4^ miglior prestazione nel cross M40 di un italiano.
  • Pierluigi Acciaccaferri: finalista 60 M40 - 17^ caps con la maglia della nazionale master. Vanta un oro nella 4x200 M40 agli Euroindoor di Ancona-09 e soprattutto un 6° posto nei 400 M35 ai Mondiali Indoor di Clermont-Ferrand-08. Partecipa ininterrottamente all'attività master internazionale dal 2007 (Riccione, Clermont, Lubiana, Ancona, Lahti, Kamloops). E' la seconda finale (quella di Kamloops sui 60 M40) raggiunta in un mondiale indoor. Nei 60 M40 il miglior risultato storico italiano è stato l'argento di Mario Longo a Linz-06. Quindi il 5° e il 6° posto di Giancarlo D'Oro e Marco Ceriani nella stessa edizione (3 italiani in finale!). Acciaccaferri è quindi il 4° finalista della storia italiana ad accedere alla finale dei 60 M40.

Ancona-10 - salti: Marco Segatel torna sulla terra

(salto in lungo da Ancona - Foto di Michelangelo Bellantoni) - E' ormai passata una settimana dal termine di Ancona 2010, Campionati Italiani Master Indoor: cosa pensate, che sia ancora in ferie? Purtroppo andiamo avanti a vista, navigando con un piccolo cabotaggio (nel frattempo è pure iniziato il Campionato Mondiale di Kamloops e lo scorso fine settimana si sono svolti i primi campionati svizzeri master!). In questo pamphlet vediamo di lasciare ai posteri qualche immagine, impressione, considerazione relativa ai salti (e al peso) relativa ai Campionati Indoor di Ancona. La prima che mi sovviene è il secondo posto di Marco Segatel nel salto in alto M45: è una notizia che fa più rumore di tutte. Marco ha vinto 14 medaglie d'oro dal 2002 al 2009 (da Potsdam a Lahti) senza mai perdere una gara a livello internazionale. Alessandro Pistono, vincitore della gara con 1,81 (contro l'1,78 di Segatel) ha siglato una vera e propria impresa. Non so a quando possa risalire una sua sconfitta in una gara Master (ma ci sarà mai stata?). D'altro canto l'1,78 saltato ad Ancona è anche sintomo di una condizione che non gli appartiene: qualche pregresso infortunio e la necessità di portare un punteggio nel campionato di società? Sempre dal salto in alto M35, bella sfida tra Luca Tonello e Marco De Angelis. Assente Francesco Arduini altrimenti sarebbe stata una sfida a tre davvero entusiasmante. Cosa vi dicevo a proposito? Che la gara si sarebbe risolta intorno a misure vicine all'1,90: e così è stato. 1,90 per Tonello (Tortellini Voltan Martellago: ma che campagna acquisti faraonica hanno fatto questi??), 1,87 per De Angelis. Tonello doppierà poi anche nel triplo con 13,48. Bel 6,70 nel lungo M35 per Stefano Tarì. Stefano Parenti vince l'alto M40 con 1,81, mentre nel salto in lungo M40, ennesimo titolo per Giorgio Federici (6° titolo indoor per lui) con 6,37 (ma soli 6 centimetri in più del ferrarese Antonio Boldrini). Doppietta lungo-triplo di Antonio Izzi negli M45 (5,72 e 12,62). Grande Emanuel Manfredini nel salto in alto M50: record italiano con 1,84, dopo il bronzo di Lahti l'anno scorso (2° titolo indoor dopo quello vinto nel 2006). Il Campione Mondiale di Lahti-09 nel salto triplo M50 Giancarlo Ciceri fa suo il titolo nella sua specialità limitandosi al solo primo salto (non conosco le ragioni della rinuncia al resto della gara!): 12,12. Gara combattutissima nel salto in alto M55: vince Roberto Parolin con 1,48, stessa misura di Piercarlo Molinaris e 3 centimetri in più di Paolo Marconi. Nel triplo M55 Alexander Ebner autore di un gran salto a 11,13 che gli dà il 6° titolo nazionale indoor. Natale Prampolini vince il salto in alto M60 con 1,48 (poi nel pentathlon otterrà il record nazionale con 1,54). Giuliano Costantini (Effebì Fossombrone) ottiene un'impressionante doppietta lungo-triplo M60: 10,82 di triplo e 4,98 di lungo per il decimo titolo indoor nazionale: il primo titolo lo vinse nel 1994, poi sporadicamente si è presentato agli italiani vincendo 9 titoli nel triplo e appunto questo nel lungo. I 9 titoli nel triplo rappresentano anche il record di titoli vinti nei master, al pari di quelli vinti da Sergio Valente (anch'esso vincitore in questa edizione dei campionati italiani). Nell'asta M65 titolo e record per Arrigo Ghi con 3,30 (5° titolo indoor per lui). Giovanni Lambri ottiene la sua doppietta lungo-triplo M65: 4,61 e 8,74. Nell'asta M70 il solito Galdino Rossi si intasca il titolo con 2,70: per lui 22° titolo, comprensivo di 5 vittorie nell'alto, 13 titoli nell'asta (primatista di vittorie in Italia) 3 nel lungo e una staffetta. Sergio Valente, come scritto in precedenza, si porta a casa il 9° titolo della sua carriera nel salto triplo M70 con il record a 9,04.
Donne: grande Flavia Borgonovo nel salto in lungo F35: 5,50, ottimo viatico per i mondiali di Kamloops (Flavia poi vincerà in solitaria il salto triplo con 11,33). Tra le F40 gare tecnicamente molto valide: Chiara Ansaldi vince sia l'alto (con 1,53) che il salto in lungo (5,08). In questa seconda gara, battuta di pochissimo Susanna Tellini (4,99). Rossella Zanni vince la gara di salto in alto F45 eguagliando il suo stesso record di 1,50 (10° titolo nazionale indoor). Battuta la grande Chiara Passigato (1,38). Tra le F50 Carla Forcellini si limita a vincere l'asta con 3,00 e poi piazza il record italiano nel salto in lungo: 4,80 (il precedente 4,74 lo aveva saltato la stessa atleta qualche giorno primo a Firenze). 13° titolo indoor per la Forcellini. Record italiano anche nel salto triplo F50: Marisa Tavoso con 8,42.