09/09/13

una normale storia dal Campo Calvesi

Luogo socialmente “sicuro” che è servito a tenere lontano molti giovani dalla strada e della insidie che essa nasconde: così Mirko Mombelli ha definito la pista di Atletica Leggera Campo Calvesi nelle sue mail inviate al Comune di Brescia, a RAISPORT in occasione dei Campionati Mondiali di Mosca e, in un breve sms, pubblicato dal quotidiano Bresciaoggi. Non si tratta di un campione come Carl Lewis ma di un anonimo sprinter che proprio sulla pista di un campo al centro di una complicata vicenda, però, ha trascorso praticamente una vita atletica (e non solo) inseguendo, tra un infortunio e l’altro, “quella sensazione” che una gara di velocità può dare. Cresciuto nell’Atletica Chiari 1964, nel 1993 ha iniziato ad allenarsi al Campo Scuole di via Morosini correndo a 17 anni i 100 metri in 11”3 e la frazione della 4x100 in 10”2 (Nazionali di Pescara). Lontano qualche stagione dalla velocità (per un brutto infortunio) nel 1997 è stato notato all’Atletica Brescia 1950 dove (grazie alla collaborazione con alcuni insegnati ISEF di Educazione Fisica) stava nascendo un gruppo di giovani che nel tempo avrebbero ottenuto buoni risultati. Mirko diventerà così negli allenamenti un utile sparring partner dei migliori. Senza pretese e sempre sulla pista di colato/tartan del Calvesi. Purtroppo dopo un’ottima preparazione estiva nel 1998 un ulteriore infortunio ne fermerà definitivamente la cresciuta agonistica. Vicino a smettere trovò proprio nella tranquillità del Calvesi la voglia di continuare, come sempre senza pretese. Qualche finale sfiorata ai Campionati Provinciali sui 100 (in una occasione è finalista dei 200 ma non se ne accorge e non si presenta) nel 1997 è 4° nei 400. Dal 2000 al 2004 si allena poco; continua però a frequentare il Calvesi nonostante lavori fuori Provincia. Nel 2005 la sua presenza è richiesta dai suoi “due vecchi allenatori” per il recupero di un giovane promettente: Lucio Lorenzi. Fondamentale ancora una volta sarà la pista del Calvesi non soltanto dal punto di vista atletico. Nuovamente dunque il ruolo di sparring di fatto gradito (allenandosi anche sotto forti nevicate), contribuendo a portare l’amico ai primati personali di 10”8 nei 100 (Campionati Studenteschi) e 6,68 nel Salto in Lungo (Nazionali A2 in maglia CusPavia). Arriva l’addio dall’Atletica Brescia 1950 per passare all’Atletica Evergreen (un club con numerosi atleti dall’illustre passato) formando un bel gruppo grazie anche al ritorno in pista di Andrea Cremona (che di fatto diventerà protagonista del Trofeo Felter con tre premiazioni finali su quattro partecipazioni), di Attilio Lipparini, di Luca Filippini e di Riccardo Ambrosio. In un momento difficile per i forti dolori ai tendini ed indipendentemente dai risultati Mirko continuerà a restar legato all’Atletica Leggera “uno sport di valori sociali”. Diventa velocista negli Amatori TM, sopportando dolori a volte lancinanti ormai costantemente presenti e diventando allenatore di se stesso. Nel 2009 è promotore dell’emozionate serata al Calvesi del Memorial Claudio Cremona e la sua 4x100 Amatori Evergreen terminerà la stagione imbattuta. Sono anni in cui era già in vigore il divieto di calpestare l’erba, per questo la chiusura successiva dell’impianto sarà vissuta con delusione da chi ha sempre seguito le indicazioni fornite in merito. Da più parti consigli di smettere, lui si ostina, la morbida pista del Calvesi è sempre il suo rifugio a volte anche per lasciarsi alle spalle problemi di vita; segue il consiglio di avere pazienza e di non arrendersi da parte di un allenatore da sempre stimato (un tempo tecnico di livello internazionale), a cui il velocista non sarà mai grato abbastanza, arrivando così alla normale guarigione. Nel 2011 sulla pista del tanto amato Calvesi ritrova costanza negli allenamenti, è sul podio nei 100 ai Regionali (leggero stiramento dopo metà gara e ottima prestazione solo sfiorata), è vincitore dei Campionati Provinciali MM35 (100 e 200) ed è premiato al Trofeo Felter Sport in pista. Soprattutto nei 100 ritrova estrema facilità di corsa. Nonostante la chiusura dell’Atletica Evergeen il gruppo resta sulla pista di via Morosini. Non è l’Atletica dei campioni e dei record ma quella che contribuisce a tener comunque viva la struttura nei freddi sabato invernali. Mirko decide per Motus Castegnato (trovando un bel gruppo) dedicandosi al circuito CSI senza però abbandonare la sua amata pista. Dopo un estate di allenamenti mattutini al Calvesi, ai Campionati Nazionali a Castelnovo Ne Monti (dopo la vittoria in batteria) 5° posto in finale, lontano sei decimi dal podio arrendendosi, a metà gara, prima che agli avversari ai soliti problemi dei tendini. Vicino ormai al ritiro prepara con attenzione, sempre al Calvesi nonostante il freddo invernale, la gara indoor di Locarno dove sui 30 metri segna 4”66. Dopo tante vicissitudini si riscatta inoltre vincendo la batteria dei 50 metri in 6”6 non lontano dal suo record di 6”38. Purtroppo gara ripetuta dopo nemmeno cinque minuti, per la mancata registrazione del tempo da parte del cronometro svizzero con esito ben diverso; al velocista bresciano venne comunque riconosciuta grande sportività nell’accettare il disguido (ne diede cronaca anche il Giornale di Brescia). Riesplode però il vecchio dolore ai tendini. Durante la stagione qualificazione sofferta per i Nazionali CSI 2013 di Belluno (vincendo per il secondo anno consecutivo la fase regionale dei 100 metri a Desenzano del Garda). L’atleta sente stanchezza a causa dei continui infortuni, del risultato spesso soltanto sfiorato o del possibile intoppo. Solito rifugio per l’estate non sarà il Calvesi (che a sorpresa da qualche anno stava rivedendo anche gare ufficiali) a causa della chiusura della pista. Nel leggere il cartello sul cancello chiuso e notando il motivo di tale provvedimento è stato lecito interrogarsi per gli ex Evergreen a cosa fosse servito essere tanto attenti al rispetto delle regole e dei divieti. Per Mirko forte delusione ma anche fiducia nelle Istituzioni interessate alla vicenda. La pista di Nave (altrettanto morbida quanto il Morosini) diventa utile per la preparazione dei Nazionali dove Mirko (in un impianto bellissimo, su una pista morbida e veloce) soffre nei 100 metri arrivando comunque in finale (correndo quasi senza spingere la batteria), classificandosi 4° a tre decimi dal podio accelerando inutilmente negli ultimi quaranta metri dopo una partenza da dimenticare. Nessuna lamentela per una gomitata, involontaria, subita nei primi metri della gara da parte di un avversario (dopo il traguardo sportivamente scusatosi) ma recriminazioni per non essere partito come fatto negli ultimi allenamenti. 4° posto anche nel Salto in Lungo (per nulla preparato) dove una serie di errori (rincorsa lenta e asse di battuta sempre distante) hanno tenuto Mirko a soli sei centimetri dal podio. Unica consolazione aver ricevuto dagli avversari sincere congratulazioni per lo stile mostrato nell’ultimo salto effettuato, di fatto l’unico con uno stacco deciso che però ha causato una leggera contrattura muscolare al velocista bresciano mettendo fine alla sua gara. Stagione dunque terminata, tra alti e bassi con la necessità di recuperare dall’infortunio ma anche col bisogno di una lunga pausa, probabilmente di qualche mese. Secondo qualcuno Belluno 2013 ha rappresentato l’ultimo atto in pista di Mirko Mombelli a cui però piacerebbe allenarsi, a quasi quarant’anni, ancora qualche volta sulla sua pista del Campo Calvesi, come sempre senza pretese. Se per lui ciò non accadrà più Mirko, comunque, sarà sempre grato al Campo Calvesi per averlo tenuto lontano dalla “strada” in particolare quando in gioventù avrebbe potuto esserne sconfitto dalle insidie che essa nascondeva con la speranza che, da questo punto di vista ed indipendentemente dal risultato sportivo, per tanti altri giovani possa essere lo stesso

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