01/09/13

Decanation: mammamia che brutta Italia... qualcuno lo doveva pur dire

Se la classifica fosse stata all'inverso, avremmo ottenuto 16 podi su 20 gare, con ben 9 medaglie d'oro, ovvero quasi la metà di tutto il bottino. Caterpillar azzurro. E invece, la classifica è inopinatamente al contrario, purtroppo, una valanga azzurra in una trasferta da dimenticare in fretta. Ma voi ci andreste mai a sfidare il Real Madrid al Santiago Bernabeu con la squadra primavera? O Al Camp Nou di Barcellona con la formazione allievi? O in Coppa Davis contro Djokovic con il semifinalista del trofeo Bonfiglio di Milano? O all'American Airlines Arena contro i Miami Heats con gli Under 17? Ebbene, noi l'abbiamo fatto al Decanation. 

Del Decanation di Valence, in Francia, faccio solo qualche nome di qualche altro partecipante non italiano: la Francia ha schierato Lavillenie e Thamgo, ovvero il nome e cognome dell'atletica oggi in Francia. Reduci... mi sembra dai mondiali? Ma non vorrei sbagliarmi... Ma anche la Leseure, Biron e tanti altri (giocavano in casa). Gli USA con la McCorory sui 400, la Montano negli 800, Chris Taylor nel lungo, la Brig Barrett nell'alto, Nick Symmonds negli 800, Rodgers nei 100, la Pierre sui 100.... La Russia con Sidorov nel peso, Litvinov nel martello, la Kolodko nel peso femminile, la Kuchina nell'alto, addirittura la Lysenko nel martello femminile e Shubenkov nei 110hs. E poi ancora la Lalova nei 100, Spanova, Moguenara nel lungo... ok, abbiam capito l'antifona. 

L'Italia ha presentato invece una squadra di bravi e volenterosi ragazzi, che avran dato il 110% (e ci scommetto che sia stata così) ma assolutamente non all'altezza della manifestazione e della caratura degli avversari. Almeno... oggi e sicuramente molti. Domani, qualcuno nella propria parabola carrieristica sarà lì con gli altri top-player mondiali (perchè no?) ma nel 2013, è evidente, no. Le abbiam prese pure dalla fantomatica squadra dei Paesi Nordici, mentre quella Balcanica era già nettamente più forte sulla carta prima di partire. Voglio dire: la manifestazione non importava? Ma anche nelle amichevoli precampionato le grandi squadre di calcio ci tengono a far belle figure, soprattutto quando si trovano al cospetto delle squadre più blasonate del mondo. L'esperienza internazionale, fondamentale passaggio per emergere, per molti ragazzi dovrebbe partire con manifestazione concordate con altre squadre nazionali di pari livello, con triangolari, quadrangolari, non con il Decanation, di fronte a diversi campioni del mondo e a formazioni con pezzi da 90. Perchè altrimenti si rischia la figuraccia, che puntualmente è arrivata. Lo ribadisco: i ragazzi danno il 110%, ma non è questo il punto. Non mi sembra nemmeno tanto corretto sportivamente parlando (nei confronti degli atleti) metterli su un piano del genere, dove si rischia di arrivare ultimi con prestazioni che sbiadiscono di fronte a quelle degli altri atleti. Le manifestazioni internazionali con una certa visibilità non dovrebbero esser prese sottogamba, mi sembra evidente e logico. Ne va sia dell'immagine all'esterno, verso gli altri Paesi, che soprattutto all'interno, verso tutto il movimento e i media, visto che all'immagine questa federazione ci ha tenuto molto sin dall'inizio. Ogni caduta si riverbera sulla credibilità di tutto il movimento, e Sio solo sa quanto non sia utile alla causa in questo momento. 

9 su 20 ultimi posti, tra l'altro alcuni con prestazioni discrete (tipo il 53"13 della Bonfanti), che portano l'Italia all'ultimo posto con 46 punti, ad una media di 2,3 punti a gara, a 8 punti dai Paesi Nordici che avevano pure un paio di buchi. Qualche scelta era pure obbligata e meritata, e ci sarebbe stata anche in presenza della squadra A italiana. 3 o 4 hanno fatto un discreta figura (i quarti posti di Licciardi nelle siepi e della Nicoletti nel peso, il 5° della Bernasconi nei 1500 e della Roffino nei 3000 siepi), ma poi? 

Dopo il mondiale moscovita di stampo "aresiano" di questo mandato, arriva a stretto giro di posta il Decanation, e tutto questo senza nemmeno darci il tempo di attutire il colpo russo. Spiace rivalutare il corso di Arese, perchè pensavamo che si fosse raggiunto il più punto basso della parabola negativa dell'atletica italiana, ma almeno l'anno scorso al Decanation l'Italia... non si presentò. Se gli atleti sono in ferie e non hanno voglia di gareggiare perchè sono in pista da gennaio (perchè poi in Italia le indoor sono ancora così importanti da buttarcisi tutti in massa?) meglio stare a casa. Forse nel precedente mandato, tra mille problemi, avevano capito che tra fare una brutta figura e non farla proprio, era meglio la seconda.

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