10/09/13

No Comment? No no, comment comment e senza condom - del Corridor Volgare

Pubblico un articolo scritto da una persona che ho conosciuto praticamente sulla rete, e che nonostante il rapporto scaturito "virtualmente" mi ha dato una grossa mano in questi mesi a parlare un pò di atletica (e di sport) in maniera differente rispetto al solito. Cosa di cui lo ringrazio pubblicamente, come chiunque un domani volesse provare a mostrare la propria ars narratoria su queste pagine eteree. Del resto per come vedo io i contenuti di questo sito, non c'è più bisogno di fare la noiosa cronaca degli avvenimenti (che poi sembra che in questo sport non si possa criticare nessuno, perchè tutti danno il 100%...) o fotografare situazioni già cristallizzate da un risultato, o dire che tizio è arrivato davanti a caio... nell'epoca di internet non regali nulla così a chi vuole trovare passione per l'atletica. E' necessaria la critica, l'esaltazione, il colore, palesare i dubbi, ed evidenziare le certezze, dire magari cose che tutti pensano ma nessuno vuol dire per quella regola non scritta che nessuno è criticabile all'interno di questo sport. Anche per questo ecumenico silenzio con annesso divieto di critica, l'atletica ha perso molto del suo fascino. Ha invece centrato il bersaglio questo mio amico virtuale, poi conosciuto in qualche gara sul territorio nazionale, con un'ironia WoodyAlleniana che ti fa sempre sorridere settimana-enigmisticamente con i denti stretti, ma che colpisce nel segno. In quest'ultimo pezzo, colpisce a tradimento il sottoscritto. Attinto da fuoco amico, si direbbe in battaglia. Bè, lo ringrazio per la mano che mi ha dato in questi mesi, sperando che ogni tanto continui a deliziarci con le sue uscite. 

del corridor volgare - Dopo qualche settimana di forse immeritate ferie, passo dall'edicola, do un'occhiata ai titoli dei giornali e capisco che le disgrazie planetarie sono rimaste lì dove erano, così come la quotidiana surrealtà italiana. Sic! Dopo l'ennesimo inutile schiaffo dato a me stesso, penso che rimane ancora senza risposta l'immutata domanda delle sere di Agosto: ma davvero le zanzare hanno una qualche utilità accertata? 
Chiedo asilo atletico a QueenAtletica, andandomi a rivedere alcuni degli ultimi articoli pubblicati. Chi si lamenta per non aver potuto partecipare ai World Masters Games, chi ha rinunciato per coerenza alla partecipazione seppur con dichiarato dolore, chi ha partecipato lamentando (a parte l'alleggerimento del portafoglio) impreparazione a gestire l'evento e momenti di disorganizzazione, infine chi ha partecipato riconoscendo che l'atmosfera delle gare internazionali è sempre bella da respirare. 
Tutti hanno ragione; e naturalmente: complimenti ai vincitori! 
Va beh, passo a leggere i resoconti per fasce d'età dei Campionati Italiani di Orvieto, e mi imbatto in:  Passiamo così alla categoria M40. 100/200: no comment
No comment per Andrea Benatti; bellamente ignorato (come al solito) dal Sig. Andy Cop. Avranno litigato? Vecchie incomprensioni mai chiarite? Chissà.. 
Comunque, a Orvieto, il bistrattato Andrea, con le gambe colorate da vari taping, e (spero) senza più problemi di pubalgia, che lo aveva tormentato nelle dorate indoor europee, ha vinto bene prima i 100 in 11"21 e poi, con oltre 2 metri di vento contro, ha vinto ampio davvero sui 200 correndo in meno di 23"! 
Il signor Cop pare un tipo un po' particolare: sembra sia addirittura disposto a litigare con gli amici pur di non dover rinunciare alla verità dei fatti o magari a ciò che pensa sia giusto. Insomma, una rarità visti i tempi che corrono. A chi gli suggerisce maggior diplomazia, risponderei che effettivamente la diplomazia è un'arte e forse un dono, la cui pratica credo riguardi altre professioni. 
Se si vuol praticare la pubblica critica, del resto quasi sempre costruttiva, non si può accantonare la schiettezza, altrimenti si sta facendo altro. Mai colpi bassi e quando è giusto, ecco mostrata la capacità di riconoscere i propri errori. Beh direi al Dr. Andrea, di lasciar correre la "disattenzione" di Mr. Hyde Cop, almeno per la sua eruttiva attitudine a sfornare idee ragionamenti e proposte.
L'immaginazione e il coraggio di avanzare proposte sono abbastanza rare e la eventuale veemenza d'approccio mi pare sempre dovuta all'entusiasmo e all'amore per l'atletica. Se lo si volesse talvolta tacciare di ingenuità (posto che sia un difetto) direi con sicurezza che l'ingenuità fa comunque meno danni del cinismo. 
Credo che sia molto più utile essere considerati idealisti (ma vivi) e provare a fare, piuttosto che esser preda di quel sottile ed immobile cinismo che porta a dare una spiegazione giustificata a tutto, con garbato ed innocuo distacco. La verità può a volte essere un po' ruvida e anche fastidiosa. Avere a che fare con qualcuno un po' più accomodante, più diplomatico, è cosa più facile e apparentemente rassicurante. 

Però, forse a proposito, ecco che mi torna alla mente un articolo di quasi un anno fa e me lo vado a rivedere . Interessante, sicuramente da non dimenticare, perché racconta una vicenda amara, magari piccola, ma é la nostra. Ecco il link per chi desidera rivederlo: http://www.queenatletica.it/archive/2012/12/06/grazie_lo_stesso___di_edgardo_barcella.asp 
Nell'articolo, Edgardo Barcella (trombato) racconta delle elezioni della Federazione appena concluse. Ringrazia e abbraccia simbolicamente i suoi sostenitori che gli avevano assicurato il loro voto. Ho riletto con attenzione quei ringraziamenti nominativi e ne ho contati diciannove; sì, diciannove persone con potere di voto che garantivano l'appoggio alla sua candidatura. 
Al termine dell'articolo, in stile assai andycoppiano, viene posta la fatidica domanda: - una sola cosa non mi sovviene... ed è molto bizzarro. Ma come cavolo è che i miei voti totali siano stati appunto... nove? Mistero elettorale.
A distanza di quasi un anno rimango con quel punto di domanda finale, rimasto là, solo, senza una risposta e molto simile a una pugnalata alla schiena, non solo di Edgardo. 
Il tempo passa, ma io non sono riuscito a dimenticare; credo per due motivi, uno personale e uno collettivo: 
1 - mi era stata chiesta la delega di voto, che ho rilasciato; non sono mai stato sicuro però (e non lo sono neppure oggi) su come sia stata utilizzata; mi infastidisce ancora molto pensare al possibile tradimento di un amico; 
2 - se in futuro vorremo far meglio, non potremo fare a meno di ricordarci bene questa nostra sconfitta. 
Che dire infine, ci sono persone, anche apparentemente simpatiche, che sanno curare i rapporti interpersonali in modo invidiabile: affabili, cortesi, mai una parola fuori posto, ognuna infilata con cautela in apposito profilattico. 
Alle domande sanno rispondere con accorti silenzi, magari accompagnati da quel mezzo sorrisetto che non si capisce mai a cosa possa sottintendere o alludere. Persone accorte, dedite alle giuste frequentazioni e magari a studiate leccatine alle giuste chiappe. Forse, di questi personaggi è bene anche diffidare un po', a giusta protezione delle proprie terga e naturalmente non mi riferisco alle leccatine. 
Va beh, visto che sono arrivato a parlar di terga e non mi va di concludere parlando delle nostre.. possiamo metterla così: quando un "hombre vertical" si sente sicuro della ragione è giusto e bello che provi ad andare fino in fondo. 
Come direbbe il saggio con un giro di parole: "fino.. nelle terga di satanasso"! 

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