11/09/10

Houston, abbiamo un problema: i GGG

Lo vado dicendo da molto tempo: abbiamo un problema. Un grosso problema. Il problema si chiama GGG, acronimo di Gruppo Giudici Gare. Non so come funzioni nel resto del Paese, ma il Lombardia il problema è diventato talmente radicato, che c'è la necessità di denunciarlo pubblicamente ogni volta che emerga nella sua cruda tristezza. L'avevo scritto qualche tempo fa (con cognizione di causa): metti addosso una divisa ad una persona, e quella si trasforma. E' inevitabile. E se la persona non ha un pizzico di intelligenza, il "potere" connesso a quella divisa diviene pericoloso. Pensate: ieri alle 15:30 e qualche secondo mi presento alla stanza iscrizioni dell'Arena Civica di Milano per iscrivere la staffetta 4x100 del mio team, gara che si sarebbe disputata verso le 21:10. "Solo" sei ore prima della propria gara, dopo un viaggio di un centinaio di chilometri e con un altro viaggio di altrettanti km dopo: quasi una giornata per una gara provinciale all'Arena... Premetto che mi rendo conto di una cosa: non avendo previsto la procedura on-line, si è deciso per il suicidio organizzativo, costringendosi a chiudere le iscrizioni per avere un'idea della quantità di serie e quindi poter stabilire un orario di massima. E così, siccome nessun comitato riesce MAI a fare tesoro del passato (basterebbe andare in archivio e prender coscienza dei numeri delle passate edizioni per poter effettuare una stima e quindi poter "organizzare" un evento... niente di tutto questo naturalmente accade e mai accadrà) si è costretti a vivere alla giornata, tutti rigorosamente presenti prima del termine della "chiusura iscrizioni". Fatto sto che mi accade che proprio nel momento in cui sto per varcare con 7 o 8 secondi di ritardo dal tale termine "tassativo" la porta che adduce alla camera delle iscrizioni, un personaggio vestito di bianco con un etichetta "GGG" mi si para davanti e mi chiude la porta in faccia sentenziando: "le iscrizioni sono chiuse!". Faccio gentilmente presente (consapevole che se ad un "collega" con la divisa ti rivolgi male, ti viene risposto ancor peggio e si dà il via ad una cascata di eventi negativi dagli esiti poco scontati) che ho percorso 100 km, che la mia gara è l'ultima (tra 6 ore!!), che sono le 15:30 (faccio vedere l'orologio). Macchè, non c'è verso, mi viene sbattuta la porta in faccia. Con me un altro paio di atleti sbigottiti. La rabbia inizia a pervadermi, e mi guardo attorno sgomento. Poi la porta si riapre per far uscire qualcuno e (penso fosse Angelo Mauri) mi spinge ad entrare lo stesso ad iscrivermi. Prendo velocemente un modulo e mi metto in un angolino a compilarlo velocemente, manco fossi stato un ladro, preso da quella foga per la quale ci si dimentica anche i nomi dei compagni di staffetta, il codice della Società (queste cose insomma). Mentre sono indaffarato in questo compito mnemonico, attorno a me assisto a scene della peggior maleducazione umana, tanto che per un attimo mi sento in dovere di diventare cattivo come in pochi hanno avuto il piacere di assistervi. Gli atleti ritardatari tratti come pezzenti, urla del tipo "le iscrizioni chiudevano alle 15:30: dovete imparare a leggere!"; giudici che tra di loro urlavano frasi come "non accettare più iscrizioni da questi!!". Poi ad un tratto uno di questi personaggi bianchi, in preda all'ira cieca, prende una fascetta di moduli di iscrizione e li getta con rabbia all'interno di uno scatolone con quella faccia schifata tipica di chi si ritiene superiore. Ora, non so francamente cosa mi abbia trattenuto... probabilmente il fatto di dover ancor presentare la mia iscrizione, e non dover dire ai compagni di squadra che non si sarebbe corso. Così, ultimo tra gli ultimi, dopo aver assistito a scene da girone dantesto, presento il mio piccolo modulo compilato in fretta e furia consapevole che ci sarebbe voluto un nulla ad incendiarmi. I demiurghi assisi dietro al banco dell'accusa mi guardano con la bocca storta e chiedono di versare l'obulo di 3 euro, non senza qualche rimostranza: abbasso la testa e assumo un atteggiamento sottomesso, unica via di fuga per potersi vedere iscrivere. Ingoio il boccone amaro. Arrivare quasi a 40 anni e vedersi trattati come bambini, purtroppo questo è. Chi è stato al contemporaneo meeting master di Bellinzona, in Canton Ticino, può invece raccontare un'altra storia. Massima disponibilità verso gli atleti, organizzazione "flessibile" (iscrizioni accettate sul campo, nonostante ci si dovesse iscrivere on-line con qualche giorno di anticipo), clima amichevole, ti danno del "tu" e quando ti chiamo sui blocchi ti chiamo per nome e non per cognome. Là hanno capito che le gare sono pensate per gli atleti, evidentemente. Chi glielo spiega al GGG che le gare non sono state pensate perchè gli si dia la possibilità di mettersi una divisa bianca e fare i poliziotti della pista CONTRO gli atleti? In Canton Ticino gli orari delle manifestazioni si conoscono ad inizio stagione, quando esce il calendario. In Lombardia non si sa nulla fino alla chiusura iscrizioni il giorno stesso della gara. In Svizzera la chiusura iscrizioni è un'ora prima della propria gara, perchè si è consapevoli che è STUPIDO far perdere una giornata intera agli atleti per imporgli i propri problemi organizzativi. Prendiamo atto che nel 2010 in Lombardia problemi che sono stati segnalati da anni (gli orari, avevamo scritto una lettera già negli anni '90) non sono stati ancora risolti e non si vogliono risolvere, perchè altre evidentemente sono le priorità (diteci però quali, perchè se la qualità con cui si presenta il prodotto "organizzazione evento" è questo, vuol dire che molti non hanno capito a cosa serva la Fidal). I GGG a mio parere non dovrebbero più entrare nel merito dell'organizzazione dell'evento-gara, perchè l'ignoranza diffusa che serpeggia in diversi elementi del gruppo (a partire dall'educazione, che in sua presenza lenisce spesso molti problemi) e da chi l'atletica spesso non l'ha mai praticata, è spesso foriera di cattive situazioni. Rimangano in pista e sulle pedane, quanto meno per limitare i danni arrecati all'immagine dell'atletica. Infine, mi permetto di lanciare un'idea: si istituisca un'organizzazione interna alla Fidal che gestisca gli eventi, così come avviene nelle gare di ciclismo amatoriale. Pagheremmo tutti un paio di euro in più se andando ad una gara, potessimo trovarci già l'orari pronti, persone gentili e disponibili, qualche stand dove fare acquisti (chi vuole, eh...), gare cui viene dato un peso diverso, un circuito di manifestazioni (anche solo regionale) dove ad ogni prova vengano attribuiti punteggi a tutti gli atleti, un giornalino mensile con qualche notizia... il resto degli sport (la corsa su strada inclusa) ha capito che senza un minimo di "contorno", "decoro", l'evento diviene una catena di montaggio con poca emozione e partecipazione. Noi intanto andiamo avanti con questi GGG: dobbiamo purtroppo resistere. A proposito: la staffetta noi capriolesi non l'abbiamo corsa: abbiamo resistito fino alle 19:05, poi vinti dalla stanchezza, ce ne siamo andati a casa.

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