24/09/10

Cos'è: uno scherzo? Una pista indoor a Montichiari... l'ennesimo sogno

Oggi sfogliando il Giornale di Brescia, la mia attenzione viene catturata dall'immagine a tutta pagina di una pista indoor. Chi fra di noi non ne sarebbe stato attratto? E' così raro leggere notizie sull'atletica al giorno d'oggi su qualsiasi pubblicazione che non tratti esclusivamente di questo sport, che addirittura vedersi una foto "dedicata" su un quotidiano è introvabile come un Gronchi Rosa. La notizia è sostanzialmente questa: a Montichiari, tra le province di Brescia e Mantova, è stato inaugurato in questi l'anno scorso (a maggio) un velodromo avveniristico (l'unico in Italia) dove il ciclismo indoor nazionale ha finalmente trovato una più che degna sistemazione. Dopo circa un anno dalla sua apertura gli amministratori sollevano un problema: la struttura è gigantesca, mastodontica, spaziale (nel senso che esternamente sembra proprio una maxi-astronave), ma di fatto viene utilizzata "relativamente" poco dal ciclismo. Inevitabile la necessità di sfruttarne gli spazi e i tempi per altre attività,  per ammortizzare gli sprechi gestionali che una tale struttura richiede. L'articolo che cito di Paolo Valentini dice espressamente "impensabile infatti... che la struttura possa reggere il peso gestionale economico basandosi unicamente su eventi legati alla bicicletta". Non so spinto da chi, l'ingegnere che ha progettato l'impianto (Eliseo Papa) presenta a questo punto un ulteriore progetto in maniera tale da dotare il velodromo di una pista di atletica, per avere alla fine un impianto simile al Luis Puig di Valencia, dove si svolsero i Campionati Mondiali Indoor del 2008. La notizia, potete capire, fino a questo punto sembra davvero una ventata di speranza per tutti i pistard atletici, finchè non leggo il proseguo della stessa che mi fa letteralmente crollare il mento sul giornale. Ebbene, sembrerebbe che l'assessore allo Sport di Montichiari abbia incontrato per discutere della cosa, indovinate chi? ...Franco Arese, e chi sennò?! Il progetto sarebbe stato presentato alla Fidal alcune settimane fa, e come dice l'assessore "Arese mi parve molto interessato e ni sollecitò a presentare un progetto". O mammmmmmamiaaa!! Frase che mi ha fatto accapponare la pelle: vi ricordate le promesse pre-Campionati Europei Indoor di Torino 2009? La pista che sarebbe rimasta in Piemonte? Una nuova struttura indoor? Sparito tutto. O il nuovo impianto di Padova, che come apprendiamo dal forum sarebbe terminato nelle murature, ma alla fine manca della pista e di tutti gli "interni" quindi non si vedrà nel 2010 e si "spera" nel 2011 per il completamento? O della pista di Urgnano, che di per certo è stata visitata da emissari della Fidal, ma alla fine è lì senza copertura a svernare in mezzo alla campagna bergamasca da oltre un lustro? Perchè dico questo: perchè è chiaro, benchè non venga espressamente scritto nel pezzo, che l'Amministrazione comunale di Montichiari, i gestori del Velodromo e la Federciclismo si aspettano qualche cosa dalla Fidal, così come si aspettano qualche cosa (probabilmente) da qualche anno gli amministratori comunali di Urgnano, così come si aspettano qualche cosa (probabilmente) quelli di Padova e come si aspettavano qualche cosa quelli di Torino. Oddio: non so ad Urgano o Torino si aspettano ancora qualche cosa: però faceva effetto pensare all'effetto domino di aspettative disilluse che la gente della Fidal semina ad ogni piè sospinto. Quel qualche cosa non è certo la pacca sulla spalla: "dai amico, sei un grande! Preparaci una bella pista indoor!", ma qualche cosa di poiù sostanzioso. Tant'è che nel titolo del pezzo si fa espresso riferimento ad un particolare problema: "Il problema? Trovare i fondi". Non conosco di certo il patrimonio della Fidal, ma non posso fare a meno di interrogarmi su quanto questo mandato abbia investito negli assett, che sono prodromici allo svolgimento dell'attività sportiva (scusate se utilizzo termini desueti). Qualcuno ha studiato l'impatto che ha avuto la struttura indoor di Ancona sul proselitismo atletico nel circondario? Secondo me parecchio, anche se non conosco i dati. Invece da questo punto di vista la propaganda di regime parla di aumenti inveterati di atleti tesserati che come più volte spiegato sono dovuti essenzialmente ai master e alla genialata dei cartellini fatti agli esordienti con la formula dell'usa-e-getta nelle piccole gare scolastiche. Così i tesserati sulla carta aumentano, le categorie centrali a poco a poco spariscono, e a livello internazionale torniamo con le ormai consuete figuracce. Se non c'è un campione statistico importante, inutile pensare di trovare campioni nell'atletica leggera... Ora aggrappiamoci all'ennesima piccola speranza del palazzetto di Montichiari: se mai leggeranno, gli suggerisco che non perdino tempo ad aspettare la Fidal. Cerchino loro i fondi e lo concludano: noi glielo invaderemmo ogni fine settimana, e se ci sarà pagare qualche cosa di più per fare una gara al caldo, io sarò il primo a pagarlo (chiaramente se la quota andrà nelle loro tasche e non in quelle della Fidal).

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