05/12/10

Festa di regime... alla Fidal

(foto Fidal, purtroppo) - Il 2010 dell’Atletica Italiana si è praticamente concluso ed il suggello è stata una delle cose più tristi e deprimenti che mai si sarebbe potuta immaginare. Non so chi sia stata l’idea, se di Arese in persona, del suo responsabile della comunicazione o di qualche solerte consigliere, ma questa specie di festa in stile bulgaro anni 70 (mi scuseranno ovviamente gli amici bulgari) mi ha suscitato un grande senso di inquietudine e la certezza, purtroppo, che per chissà quanti anni non ci sarà via di uscita a questa situazione e che quindi, di fatto, l’atletica in Italia sia ormai morta.
Sul palco di una piccolissima sala dello Sheraton Golf di Roma, per ironia della sorte c’ero stato personalmente la settimana prima per una mia convention di lavoro, si sono succeduti una serie di premiazioni a quei pochi atleti che avevano ottenuto, nel corso dell’anno,un podio a qualche manifestazione internazionale.
Il punto è che, con il massimo rispetto per tutti, per riuscire a premiare un trentina di persone, è stata coinvolta qualsiasi categoria e specialità, e addirittura, forse per dimostrare l’attenzione della federazione ai master, si è voluto premiare il veterano Sansonetti ed era meglio allora che ignorassero proprio la categoria.
Sul palco, con sul retro ben visibile la foto della sconfitta della staffetta azzurra nella finale di Barcellona, si sono succeduti persone con volti tristi che facevano realmente fatica a tirare fuori un sorriso forzato. Il conduttore ha tentato di raccontare di un anno di grande ripresa della nostra atletica, ma al di la che gli avevano scritto le battute e che sembrava li per caso, si percepiva benissimo che non credeva a mezza parola di quanto diceva.
L’apoteosi dell’assurdo è stato poi il discorso finale di Arese che dall’alto della sua solita arroganza ci ha tenuto a sottolineare, quanto già sentito in altri simili deliri, che quest’anno quello che è cambiato negli atleti è stato l’atteggiamento. Gli altri anni, a parer suo, quando andavano a qualche manifestazione internazionale ci andavano tanto per andarci, quest’anno invece ci sono andati convinti e difatti… siamo arrivati 17mi nel medagliere di un Campionato Europeo.
E mentre il faccione piemontese delirava, il regista impietoso inquadrava le facce dei presenti e tutti, o quasi, pensavano esattamente quel che voi adesso state pensando… Tutto ciò, come premesso, è veramente molto triste per tutti coloro, ed intendo gli atleti, che giorno dopo giorno, tra mille sacrifici, si cimentano per cercare di primeggiare in quello che, da sempre, è il più bello sport del mondo. L’atletica in Italia è morta e può risorgere solo grazie ad un boicottaggio vero di questa federazione che sta distruggendo tutto. Noi possiamo scrivere contro, altri possono scrivere contro, ma nulla può servire se i veri protagonisti di questo sport, gli atleti, non si coalizzano contro i soprusi di questa federazione. Qualcuno lo ha già fatto, altri ci stanno pensando,ma purtroppo solo con azioni forti di ribellione fatte da personaggi di spicco si può riuscire a mandare a casa questo regime retto da un presidente illegittimo.
Concludo con la parziale soddisfazione per non aver visto, a questa farsa di regime, la partecipazione di uno che, come già scritto, vorrei veramente alla guida dell’atletica in Italia: Franco Bragagna.

IL DUCA

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