13/12/10

Fidal, segnali di fine regime: Damilano se ne va e la squadra di cross desolante agli Europei

(Lalli in una foto di toptraining, uno dai pochi a salvarsi ad Albufeira) - Il sito della Fidal è un vero e proprio spasso. L'ultimo volo pindarico è stato il modo in cui è stato commentato il fatto che Sandro Damilano, il demiurgo di quel tesoretto di medaglie che ha salvato il popò di questa Federazione in molte situazioni negli ultimi anni, abbia abbandonato la Fidal.  Un pò come perdere Mourinho per l'Inter, se vogliamo, ma tutto sotto silenzio. Quali saranno le cause di questo abbandono? Possibile che l'unica fonte di medaglie italiane se ne vada via così, senza che la Federazione faccia nulla? Il sito della Fidal fa quasi tenerezza: ormai fa concorrenza al tg1 di Minzolini quanto a prospettive con le quali vengono fornite le notizie... "Fidal e Damilano modificano la collaborazione". Oh! Ma questo se n'è andato!! Si parla addirittura di "intesa raggiunta" per la quale dal 2011 Damilano opererà in forma autonoma, occupandosi in via esclusiva di Giorgio Rubino ed Elisa Rigaudo. Ma non è che i due atleti hanno voluto rimanere con lui a prescidere dalle scelte della Federazione? La verità nota è che quest'anno è scaduto il contratto di collaborazione tra Fidal e Damilano, e molto probabilmente Damilano, come da lui stesso ammesso in un'altra intervista, se ne andrà ad allenare gli atleti cinesi. Chissà cosa ci sta alla base di questa decisione, visto che in un'intervista sulla Stampa di Torino di un mesetto fa, alla domanda se a fine 2010 avrebbe rinnovato il contratto con la Fidal, Damilano rispondeva: "non voglio strappi e mi piacerebbe trovare un accordo, però a me star fermo non piace. Ho bisogno di sperimentare". Stante la "modifica", così come viene simpaticamente chiamata dalla Fidal, si può anche affermare che l'accordo non è stato trovato e lo strappo, di fatto, ci sia stato. Altro successo per Arese, il cui mandato, ormai non ci sono più dubbi, è cercare di azzerare l'atletica italiana. E pensate cosa ci ha riservato lo sport: una settimana fa Arese in una deprimente festa dell'atletica italiana, esaltava il 17° posto dell'atletica italiana a livello europeo supportata dall'indimenticabile trasferta catalana (una delle peggiori, se non la peggiore, come medagliere nella storia degli Europei), e oggi l'atletica italiana del cross si sveglia nel terzo mondo atletico. L'abisso. Assenti Meucci e Romagnolo, tutta l'Italia del mezzofondo è solo Andrea Lalli, sesto nella gara clou. E gli altri? Non pervenuti. Tra le junior 13^ Federica Bevilacqua (una delle poche a salvarsi), le altre 28^, 35^, 52^, 69^, 70^: la squadra sesta. Tra gli junior maschili il primo azzurro al traguardo è stato Andrea Sanguinetti, 17°. Gli altri 31°, 58°, 66°, 69°, 81° e Italia addirittura 11^. Nelle under-23 per trovare la prima italiana scendiamo fino al 20° posto: Giovanna Epis. L'altra italiana 37^ e nemmeno la squadra per completare la classifica. Tra gli under-23, 15° Ahmed El Mazoury, mentre gli altri addirittura 55°, 63°, 69°, 74°, 83° e Italia 13^ su 16 nazioni al traguardo. Mezzo disastro anche tra le senior, dove la migliore è stata Valentina Costanza, 29^! Squadra al 7° posto... su 7. Ed infine i senior, dove il solo 6° posto di Lalli, francamente non può rendere positiva tutta la spedizione. Il "master" De Nard 20°, Buttazzo 32°, Yuri Floriani 38°, Scaini 55°, e squadra 4^. Ma erano campionati galattici, interplanetari, globali... o europei? Quell'Europa che dopo Barcellona era ormai "nostra"?
Vogliamo a questo punto vedere se qualcuno (con livrea Fidal) troverà classifiche passate dove la nostra nazione era andata addirittura peggio di così. La barca inopinatamente affonda. Il regime sembra essersi asserragliato a Salò, manifestando tutti quei segnali di fine regime tipici di chi non riesce a capire che dopo i fallimenti sarebbe il caso di mettersi da parte (e stavolta includiamoci anche il CT Uguagliati). 
A quando Arese e suoi repubblichini "modificheranno" il loro rapporto con la Fidal?

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