08/01/12

Tamberi a 2,20 all'esordio - Caravelli 24"21

Completo i risultati di rilievo della seconda giornata di gare di Ancona, che già hanno messo in mostra una super-Caravelli. Chissà quali sono gli obiettivi per il 2012, se, oltre alle scontate Olimpiadi, vi siano anche i Mondiali indoor. Sui 200 maschili Lorenzo Angelini (1989) castiga il vincitore dei 60 di ieri, Mario Brigida: 21"89 a 22"19. Per Angelini dovrebbe il PB indoor, visto che secondo il cervellone-Fidal-Sigma avrebbe dovuto avere un personale di 22"09 stabilito l'anno scorso nello stesso periodo. Per quanto può valere dopo una sola settimana di gare, è il 6° tempo del mondo:

21.591.1.Aaron NADOLSKY91USAF91.University Park (USA)07.01
21.602.2.Anaso JOBODWANA92RSAF11.Nashville (USA)07.01
21.683.3.Matt GILMOREUSAF81.University Park (USA)07.01
21.764.4.Emanuel MPANDUKI90ZIMF92.University Park (USA)07.01
21.785.5.Tucker PEABODY92USAF12.Nashville (USA)07.01
21.896.6.Lorenzo ANGELINI92ITAF11.Ancona (ITA)08.01


Per Brigida invece, stando alle medesime liste Fidal, dovrebbe essere l'esordio indoor sulla distanza, ergo... PB. Anche John Mark Nalocca si presenta in questa specialità atipica per lui,  e finisce lontano dai primi in 22"94

Marzia Caravelli, dopo 4 record personali in due giorni (due volte sui 60 e due sui 60hs), arriva al 5° sui 200, conquistando il premio virtuale di "atleta italiana della settimana" istituito in questo preciso momento. 24"21, ovvero una sforbiciata di 44 centesimi sul suo vecchio personale. 5 PBs in 2 giorni. Qualcuno ha qualche cos'altro da dire? Anche per lei, stesso discorso di Angelini... ovvero sono classifiche che trovano il tempo che trovano, ma tant'è... ecco quella dei 60hs:

8.121.1.Yvette LEWIS85USAF1.University Park (USA)07.01
8.13-2.Yvette LEWIS85USAH31.University Park (USA)07.01
8.162.3.Tatyana DEKTYARYOVA81RUSF1.Yekaterinburg (RUS)07.01
8.173.4.Sharona BAKKER90NEDH11.Apeldoorn (NED)07.01
8.184.5.Dafne SCHIPPERS92NEDH12.Apeldoorn (NED)07.01
8.195.6.Christina MANNING90USAF11.Columbus (USA)06.01
8.19-6.Sharona BAKKER90NEDF1.Apeldoorn (NED)07.01
8.216.8.Marzia CARAVELLI81ITAF1.Ancona (ITA)08.01


Sui 200 la prestazione di Ancona la pone addirittura sul podio virtuale mondiale della prima settimana dell'anno:

23.681.1.Mahagony JONES90USAF111.University Park (USA)07.01
23.762.2.Kirsten NIEUWENDAM91SURF101.University Park (USA)07.01
24.213.3.Marzia CARAVELLI81ITAF11.Ancona (ITA)08.01


Altra prestazione degna di nota, il salto in alto di GianMarco Tamberi: 2,20, ad un solo centimetro dal personale, ma comunque 5^ prestazione personale di sempre e 6^ volta oltre i 2,20. Per ora anche per lui è la terza prestazione mondiale... della settimana, in attesa che arrivino tutta la selva di risultati in giro per il mondo. 

2.231.1.Peter HORÁK83SVKF1.Essing (GER)06.01
2.222.2.Anthony MAY90USAF1.Fayetteville (USA)06.01
2.203.3.Gianmarco TAMBERI92ITAF1.Ancona (ITA)08.01


Marzia Caravelli altri botti: 8"21 nei 60hs e due personali in poche ore

Due giorni ad Ancona e 4 personali... per ora, risulta infatti iscritta anche ai 200. Marzia Caravelli inizia il 2012 continuando ad impressionare e sfiorando di soli 3 centesimi il limite per i mondiali indoor di Istambul sui 60hs. Marzia inizia il pomeriggio marchigiano con un 8"25 che è record personale, migliorando l'8"26 che aveva ottenuto due anni fa proprio sulla stessa pista. Non paga scende di nuovo in pista per la finale, e stampa un altrettanto scintillante 8"21. Ormai ad ogni gara cresce l'interesse e la curiosità di conoscere i limiti di questa ragazza arrivata ai vertici dell'atletica nazionale un attimo in ritardo. Ma la vita è adesso e le Olimpiadi sono nel 2012, quindi chissenefrega se arrivano a 30 anni o a 19. L'8"21 non le consente ancora di scalare posizioni nelle liste all-time, visto che il 5° posto occupato di Margaret Macchiut è fissato a 8"14. L'anno scorso, divagazione dovuta ad uno sguardo delle citate liste all-time, Giulia Pennella corse in 8"13, mentre Micol Cattaneo era arrivata a 8"02 nel 2008. Il record italiano è ancora una volta di Carla Tuzzi e ancora una volta sotto una barriera: quella degli 8" (7"97). 

Flash dal mondo: Chicherova e l'esordio immediato: 2,00 - Ivory Williams primo sub- 6"70 al mondo

(foto di Ivory Williams tratta da All-Athletics) - Prima settimana di gare, e classifiche assai fluide. Prima stella internazionale a scendere in pista (a me nota, eh) è stata la russa Anna Chicherova nel meeting di Chebynsk in madre patria. L'anno scorso aveva esordito addirittura a fine maggio. Due cicli di preparazione? Lo sprint è ancora allo stato embrionale, anche se si vedono le prime sparate del tedesco Christian Blum (due volte 6"70). Tra i risultati più clamorosi della prima settimana, trova un posto decisamente comodo quello del belga Jan Van De Broeck a Gand sugli 800: un 1'47"19 non certo male. L'anno scorso con un tempo simile si sarebbe issato sino alla 13^ posizione mondiale. Ma quest'anno con i giochi olimpici là in fondo, probabilmente gli atleti che si daranno alla stagione indoor saranno qualcuno in meno. Si rivede Kenta Bell nel triplo (niente di eccezionale) che da quest'anno potrebbe essere master. 
  • il primo uomo a scendere sotto i 6"70 del 2012 è l'americano Ivory Willams. 6"66 a Lawrence. Due anni orsono era riuscito ad arrivare a 6"51 a Boston e vanta un PB di 9"93 corso nel 2009 a Rethymno. Per chi non lo ricordasse, fu il vincitore dei 100 metri ai Mondiali Junior di Grosseto del 2004, quelli che lanciarono Andrew Howe. 
  • il tedesco Christian Blum (classe '87) infila un paio di 6"70 nel suo esordio di Chemnitz, di oggi. Un paio di anni fa era riuscito a schiodare un 6"56 a Stoccarda, ma è uscito l'anno scorso con 6"80 agli Europindoor a Parigi. Vanta anche un 6"59 sempre nel 2009. 
  • Mario Brigida è attualmente 16° al mondo con il suo 6"83
  • Nei 300 indoor sorprende il tempo del russo Konstantin Petryashov: 33"42 in un meeting a Yekaterinburg. Atleta fin'ora "mediocre" con un 10"40 di PB sui 100 e poco più di 21" sui 200. Mai fatto prove sui 400: ma si sa che la velocità russa è sotto un treno e non produce nulla da tempo immemore. 
  • Nei 400 Eusebio Haliti, dopo il 47"74 di Ancona e la prima infornata di risultati della prima settimana di gare, si piazza al 4° posto mondiale. Conduce l'olandese Dennis Spillekom (1990) con 47"53
  • Sempre a Yekaterinbug 500 con la presenza di Yuriy Borzakovsky: "solo" secondo con 1'01"81, battuto da Pavel Trenikhin (1'01"70) e Serghey Pethukov sempre 1'01"81
  • jolly negli 800 da parte del belga Jan Van De Broeck, capace di sviolinare un 1'47"19 sulla magica pista di Gand. Personale indoor ad un paio di decimi dal record assoluto outdoor (un centesimo sopra l'1'47"). Fu 7° agli Eurojunior di Ostrava l'anno scorso e uscì in batteria a Barcellona: sempre sugli 800. 
  • Nei 1000 Sylas Kisorio, keniano di turno, a Fayetteville arriva ad un promettente 2'21"94.
  • L'americano Dexter Faulk ottiene la pole della prima settimana dell'anno nei 60hs: 7"67 a Lawrence (due anni fa corse in uno strepitoso 7"50 a Karlsruhe) e possiede un non disprezzabile 13"14 sui 110hs con vento negativo... ma corso nel 2009. Konstantin Shabanov (classe '89) a Yekaterinburg sui 60hs demolisce il personale e stampa un duplice 7"76
  • Il primo nobile a scendere in pedana nel salto in alto è stato Aleksandr Shustov: 2,30 a Chelyabinsk, 4 cm davanti al connazionale Andrey Patrakov. Tamberi scende all'ottavo poso con il suo 2,20. 
  • Nel lungo si rivede il ghanese Ignisious Gaisah, che ottiene la WL con 7,82
  • Nel triplo si rivede una vecchia conoscenza: Kenta Bell, classe 1977. Miglior prestazione mondiale anche se "solo" 16,03
  • Solo russe nei 60 metri piani, con due 7"33-pari di Natalya Murinovich e Nadezdha Paleyeva. La prima è una cannon-ball-box, ovvero una chea livello indoor rende molto: 7"19 di PB nel 2009, ma solo un 11"26 nei 100 piani risalenti addirittura al 2008. Caravelli attualmente 13^ con 7"49. 
  • Come scritto ieri, Caravelli 3^ al mondo nei 200 (ha retto quindi all'aggiornamento di dati) e prima supra-24". Svetta l'americana Mahagony Jones con 23"68
  • Gran tempo per la russa Ksenya Ustalova sui 300: 36"94 per la seconda degli Europei di  Barcellona e campionessa europea U23 a Hengelo nel 2007 e uno stratosferico PB di 49"92. Seconda nella medesima gara di Yekaterinbug il bronzo di Barcellona sui 200, Aleksandra Fedoriva con 37"43. Terza nella medesima gara Yuliha Gushchina, la medaglia di legno delle Olimpiadi di Pechino del 2009 e un PB (sfortunato) di 50"01
  • Nei 400, Giulia Arcioni, veleggia al terzo posto globale con 55"29. La specialità non è stata ancora esplorata, e solo due atlete sotto i 55". Addirittura 7^ la sorprendente Lucia Pasquale
  • Ancora nessun'atleta sotto gli 8" nei 60hs e Yvette Lewis piazza i primi due risultati mondiali dell'anno con 8"12 e 8"13. Marzia Caravelli scivola al 6° posto con il suo nuovo PB di 8"21
  • Anna Chicherova spara subito 2,00 metri in un esordio quanto mai strano alla prima settimana dell'anno a qualcosa come un anno luce dalle Olimpiadi. E' la prima stella di prima grandezza a fare la sua comparsa nel mondo agonistico 2012. 

07/01/12

Nasce un fenomeno: la Bolshova impressiona all'esordio nel pentathlon

Nell'anno olimpico siamo autorizzati a vedere anche gli alieni che scendono nello Stadio Olimpico di Londra il giorno della cerimonia di inaugurazione. I mondiali, sì, sono indimenticabili per molti aspetti, ma con l'alloro di Olimpia si diventa immortali. Per questo è la summa di 4 anni di sport, ma per molti addirittura quella di un'intera carriera. Ogni aspetto viene curato, nulla può essere lasciato al caso. E così fin dalle prime indoor si iniziano a vedere "cose interessanti". Come la 23enne Yekaterina Bolshova, capace di inanellare 4746 punti nel pentathlon, figli di un 8"47 sui 60hs (PB di 41 centesimi), un eccellente 1,88 nell'alto (PB di un centimetro), 13,40 nel peso (80 cm di PB), 6,32 nel lungo (20 cm in più oltre il precedente PB) e un interessante 2'11"74 negli 800 (10" in meno dal proprio personale). 5 personali assoluti in 5 gare consecutive... mica male. Il precedente record della Bolshova era piantato a 4356 punti: ora la connazionale Chernova ha una degna avversaria in patria. 

Marzia Caravelli inizia col botto: 7"49 sui 60 piani ad Ancona

(Marzia Caravelli in una foto della Fidal Marche) - Qui siamo ancora tutti a smaltire i trigliceridi post-Cenone di capodanno, e arriva tra capo-e-collo la notizia come qualcuno abbia già iniziato la stagione indoor. Ed è subito botto, all'esordio della stagione indoor ad Ancona, ovvero nell'unico impianto presente in Italia. Chi è? Marzia Caravelli, che infila subito l'uno-due ad una sola settimana dall'inizio dell'anno sui 60 piani: 7"49 in finale dopo il 7"54 in batteria e l'impressione che nell'anno olimpico non si potesse iniziare meglio. Sul sito della Fidal non funziona più il link alle liste all-time, quindi non riesco a piazzare storicamente la sua prestazione. So solo che Carla Tuzzi, colei che detiene il record italiano outdoor dei 100hs e primo obiettivo della stagione all'aperto per Marzia, nel '96 correva in 7"43. Prima vittima sacrificale della nuova annata della ostacolista, Giulia Arcioni, che nel 2011 era stata inopinatamente una delle migliori sprinter italiane: 7"60 in batteria e 7"56 in finale, che in batteria ha trovato tra lei e la Caravelli pure l'ostica Martina Pratelli, infilatasi in 7"59. Passa mezz'ora e l'Arcioni si cimenta in un 400: 55"29, non male come esordio. L'anno scorso esordì con 55"01. Alle sue spalle è sorprendente l'allieva Lucia Pasquale (classe '95) che sciabola un 55"87 che migliora addirittura il suo PB all'aperto (fonte sito Fidal): nella sua bacheca svettava un 57"18 ottenuto a Bari a maggio dell'anno scorso. Se son rose...
Lo sprint maschile vede lo strapotere di Mario Brigida: 6"84 in batteria e 6"83 in finale, ovvero il suo personale migliorato due volte: Un annetto fa era riuscito a correre in 6"89. E poi Eusebio Haliti, nella stagione che dovrebbe lanciarlo definitivamente: 47"74 sui 400,  ovvero ad un solo centesimo dal suo personale indoor (sempre secondo la fonte Fidal) che ottenne anche in quel caso all'esordio annuale. Qui sotto il link ai risultati. 

06/01/12

Asafa Powell esordisce sui 50 al Madison di NY

Lo sprinter jamaicano Asafa Powell esordirà il 18 gennaio al Madison Square Garden di New York nel suo ritorno ad una gara indoor dopo 8 anni di assenza. Sopra la ridotta pista del Madison, Powell, che non gareggia a coperto dal 2004, se la vedrà con velocisti del calibro di Justin Gatlin (campione olimpico dei 100 nel '04), Trell Kimmons, il trinidegno Richard Thompson e l'antiguano Daniel Bailey, secondo le informazioni fornite da USA Today.
Powell, due bronzi ai mondiali nei 100 metri, ha spiegato che non gli piace correre le gare indoor "per la semplice ragione che fa freddo in questo periodo della stagione".
"Corro più veloce per entrare nei palazzetti in cui devo gareggiare, che quando sono in pista", ha scherzato Asafa, che pensa di correre ancora un meeting a Birmingham in febbraio e ai mondiali indoor di Istanbul a marzo. 
Powell, 29 anni, ha confessato che i giochi Olimpici di Londra "saranno probabilmente gli ultimi" per lui, e per questo si sta convincendo in questa stagione di poter raggiungere i tempi del suo compatriota Usain Bolt: "se non posso battere Usain, credo quanto meno di poter battere il mio record personale (9"72...). Non posso controllare quello che fa Usain, ma posso controllare quello che faccio io".
Come leggere questa affermazione? Che parte stavolta da sè stesso, prima che nel rapporto con gli avversari? C'è il lavoro del suo psicologo sotto, per una delle ultime possibilità che uno degli uomini più veloci di sempre nella storia dell'umanità (81 volte sotto i 10"), vinca finalmente qualche cosa? O rimarrà l'eterno perdente: probabilmente non bisognerà aspettare la nuova stagione di Kazzenger per saperlo, ma solo le prossime Olimpiadi inglesi.
Il record mondiale dei 50 metri indoor è attualmente in possesso del canadese Donovan Bailey con un tempo di 5"56, ottenuto 16 anni fa a Reno, in Nevada. 

05/01/12

Il dramma di Lee Evans, primo uomo sotto i 44" nel giro

Dramma nell'atletica mondiale, che vive con il fiato sospeso per le sorti di una dell'icone dello sport. Lee Evans è infatti ricoverato presso un ospedale della California con un tumore al cervello e le sue condizioni al momento sarebbero stabili. Non avrebbe più dolore, come asserito dalla sorella Rosemary, anche se le condizioni non sono ottimali. Chi è Lee Evans? E' semplicemente l'alieno di Mexico-68. Un precursore, un pioniere, una sorta di Usain Bolt ante litteram degli anni '60 sul giro di pista, che impreziosì una delle Olimpiadi più leggendarie della storia, appunto quella di Mexico City del 1968. Fu l'olimpiade degli ultracorpi, quella di Bob Beamon, Tommie Jet Smith, John Carlos, della gara di salto triplo forse più incedibile della storia della specialità, vinta dal russo Viktor Saneev, sul brasiliano Nelson Prudencio e il nostro Giuseppe Gentile: tre tenors per cinque record del mondo e un solo oro olimpico, purtroppo. In quell'edizione in altura (condizione che probabilmente favorì le super-prestazioni) brillò di luce propria la stella di Lee Evans, campione olimpico dei 400 con il primo sub-44" della storia degli esseri umani: 43"86 e record mondiale che resistette. Ad onor del vero, in seconda corsia scrisse un piccolo capitolo di storia il connazionale Larry James: 43"97, ovvero uno delle nove leggende dei 400, capaci di scendere sotto il "muro". Evans fu anche il primo uomo a scendere sotto i 45" con un cronometraggio elettrico (44"95 ai Pan American Games del 1967); il primo uomo (con altri tre...) a scendere sotto i 3 minuti nella 4x400 (2'59"6), nel 1966, con la nazionale a stelle e strisce, a Los Angeles. Ma è passato alla storia anche per aver fatto parte dei Black Panther, un movimento per rivendicare i diritti dei neri, che il mondo dello sport conobbe per il pugno nero di Tommy Jet Smith e John Carlos sul podio dei 200. 
Ancor oggi, a 43 anni e mezzo da quell'impresa, Lee Evans è ancora settimo nelle graduatorie mondiali di sempre, dietro MJ, Henry "Butch" Reynolds, Jeremy Wariner, Quincy Watts, LeShawn Merritt e Danny Everett. Oggi a 63 anni, Lee ha davanti una delle battaglie più difficili da affrontare: quella per la sopravvivenza.
E ora si spera che uno dei vati di questo sport vinca la gara più dura della vita. Qui sotto il video dell'impresa di Mexico '68.

La trilogia atletica di Marco Giacomantonio, l'Asimov dei master

Qui sotto vi lascio in compagnia del nostro amico Marco Giacomantonio, che è anche un valente scrittore impegnato nella scrittura di una trilogia di natura sportiva, oltre che statistico del vento in Italia, di cui nelle passate settimane ho pubblicato un paio di suoi studi. 

Buongiorno a tutti, sto scrivendo una serie di 3 racconti sull'atletica leggera ambientati attorno al 2060, anno in cui a Roma si svolgeranno i famosi Giochi Olimpici del Centenario. 
Sono più o meno alla metà dell'opera, ho terminato il primo racconto "L'ultima gara" e mi trovo circa a metà del secondo "Più veloce della luce". Se tutto va bene, completerò il trittico verso l'autunno del 2012 e spero di riuscire a pubblicarli in un volumetto di circa 200 pagine. 
 Ho immaginato, ad esempio, che a quell'epoca su 100, 200 e 400 avremo record mondiali attorno ai 9"37, 18"75 e 42"00; badate bene, parlo di record mondiali, non di limiti umani, perché spesso i fautori stessi dei record sarebbero potuti andare ancora più forte se non avessero avuto magari una bava di vento contro, i turni nelle gambe, qualche sbavatura tecnica, etc... 
Nei miei racconti ho anche parlato di "lepri virtuali", cioè proiezioni olografiche indistinguibili dai concorrenti reali "L'utilizzo di lepri virtuali, che avevano sostituito le meno sofisticate e sgraziate lepri-robot, risaliva ai primi anni '40 (del XXI secolo), ed aveva, soprattutto inizialmente, suscitato un vespaio di polemiche da parte delle frangi più conservatrici della IAAF e dell’opinione pubblica. A loro avviso, le lepri virtuali costituivano puramente un discutibile mezzo per incitare i mezzofondisti a una forsennata caccia ai primati mondiali, incoraggiandoli di conseguenza ad assumere sostanze proibite". Non solo, ma attraverso delle lenti a contatto speciali, si potrà correre vedendo intorno a sè degli scenari di fantasia. Potremo immaginare di partecipare alla finale Olimpica di Los Angeles 1984, piuttosto che Tokyo 1991 o Pechino 2008. Potremmo allenarci con campioni quali C.Lewis, Morceli, Bubka, etc... Attenzione però a non abbandonare il mondo reale a favore di quello virtuale!!!  
Nei primi anni '50, vedrà inoltre la luce il cosiddetto "scanner biologico": "uno strumento che consentiva, attraverso una scansione completa delle cellule di un atleta, di poterne prevedere la prestazione cronometrica con precisione sorprendente. Chi si sottoponeva a tale test il giorno stesso della gara, soprattutto nelle specialità di corsa piana ove i fattori imponderabili sono più limitati, poteva conoscere che tempo valeva con uno scarto minimo. Per atleti evoluti, che avessero ripetuto il test più volte e i cui parametri biologici fossero stati memorizzati dallo scanner, la precisione era tale da risultare inferiore ai 5 centesimi di secondo sui 100 metri e 25 centesimi sui 400 in oltre il 90% dei casi" Uno scanner biologico sarà inoltre in grado di affinare le metodologie di allenamento, di dire quanto della prestazione di un atleta è dovuto alle sue qualità naturali, quanto all'allenamento e quanto a fattori esterni o contingenti (clima, dolori vari, etc....). Oltre alle tradizionali gare di atletica si potranno anche istituire competizioni riservate a chi riesce a migliorare di più le proprie qualità di base. Colui che si allena bene non è chi partendo da 10"10/10"15 con grandi sacrifici (e si spera senza doping) corre i 100 in 9"90, ma chi, ad esempio, partendo da 14"00 riesce a scendere sotto i 12"00! Chi riesce a migliorarsi anche partendo da qualità naturali scadenti va premiato! 
Le nanotecnologie e la genetica consentiranno, oltre che di guarire rapidissimamente da infortuni vari, di far apparire sulla scena nuove, terribili e sempre più sofisticate forme di doping "i nanoidi sono strutture artificiali composite che imitano le caratteristiche delle strutture biologiche e vengono costruite ed attivate dalle nanomacchine cioè milioni e milioni di robottini delle dimensioni di piccole molecole. Una volta colmato il gap legislativo e risolti alcuni problemi di natura etica oltre che scientifica, i nanoidi potranno essere utilizzati su vasta scala ed interagire simbioticamente con le cellule umane dando luogo a un ventaglio pressoché infinito di applicazioni". 
Questi sono solo alcuni degli esempi che mi vengono in mente tra quelli che ho citato nei miei racconti, ma potrei andare avanti ancora a lungo. L'idea di fondo è comunque che le nuove tecnologie e i progressi della scienza non modificheranno in modo sostanziale quella che è sempre stata l’essenza vera di questo sport: passione, emozioni e la continua sfida con se stessi. E' importante infatti sottolineare che i personaggi di questi racconti sono sì atleti, ma anche persone con la loro ricchezza interiore, le loro debolezze e la loro storia. 

 Volevo invitarvi a mandarmi idee e suggerimenti a 360° a proposito di innovazioni teconologiche o, perché no, qualche spunto sulla la trama in generale piuttosto che sulla società del 2060. Non poniamolimiti alla fantasia! Potete scrivermi all'indirizzo marcogiacomantonio@hotmail.com 
Vi aspetto numerosi! 
Un saluto a tutti e auguri di Buon Anno! 
 Marco Giacomantonio

03/01/12

Master e statistiche: i 100 mt ai campionati italiani


Presento una statistica che potrebbe interessare gli sprinter master al maschile. Naturalmente aspetto suggerimenti o richieste per altre statistiche al mio indirizzo mail. Inizio con i dati relativi ai 100 mt ai Campionati Italiani Master perchè l'avevo sotto mano. Ringrazio il lavoro enciclopedico di Corbelli e Fasolato su Atleticanet (quanno ce vole, ce vò) che mi hanno permesso di far emigrare una grande quantità di dati in una mia personale banca-dati manipolabile, dalle quale è possibile estraspolare diverse statistiche. Queste statistiche (e tutte quelle che ogni tanto, con molta poca costanza, lo ammetto, presento) nascono da un mio profondo convincimento: che nei master (ma anche negli assoluti!) non c'è memoria del passato. Si vive solo per la stagione, e non si sa nulla di quello che è successo nelle annate precedenti o l'impronta che certi atleti hanno lasciato nella nostra piccola-grande nicchia. Un paio di anni fa, per esempio, mi presentai come al solito ad un 100 wind-assisted a Donnas (strumento per rintuzzare le tare dell'età) e in una delle serie di rincalzo udii il nome di Attilio Jacquemet, che in pochi conoscono, ma che, se esistesse una Hall-Of-Fame avrebbe di sicuro il proprio posto come uno dei pionieri del masterismo in Italia. 
Ora, quelli che seguono sono alcuni dati relativi ai vincitori dei 100 metri ai campionati italiani master. Prossimamente estenderò le statistiche ai 60, ai 200, indoor ed outdoor, per scoprire chi è lo sprinter italiano master che ha vinto più titoli nazionali nella velocità. Per ora ecco le classifiche dei soli 100, dove troviamo in testaper numero di titoli, Vittorio Biagiotti, classe 1928, che è giunto a quota 19 (più uno che gli è arrivato a cascata tra le categorie); 3 titoli in più di uno degli atleti italiani master che più si è distinto nel corso del 2011, Antonio Rossi, che per parte sua vanta diversi record invidiabili: è stato uno dei due "invincibili" capaci di vincere tutti i 5 titoli italiani sui 100 metri transitando in una categoria (nel suo caso nei M55), insieme ad Armando Sardi (che gli riuscì negli M50); quello che ha fatto più quaterne (4 titoli sui 100 in una sola categoria), impresa che gli è riuscita ben 3 volte e soprattutto lo troviamo quale detentore del record di titoli italiani consecutivi: ben 10, ancora una volta come Armando Sardi ma con una piccola differenza: la sua serie è ancora aperta, avendo vinto il 10° titolo proprio nell'ultimo campionato individuale di Cosenza lo scorso ottobre. Biagiotti, Rossi e Sardi: per il momento sono loro la storia dei 100 mt master ai campionati italiani. Qui sotto le statistiche. 
100 mt - Statistiche storiche master italiani

02/01/12

I primi botti arrivano dall'asta


(di Sasuke) Dopo alcuni mesi ricchi di cross, corse su strada e maratone, di indubbio interesse per molta gente, ma che a me lasciano davvero poco (non leggo nemmeno le notizie pubblicate sulla Iaaf) si avvicina finalmente la stagione al coperto, che quest'anno promette numerose scintille visti i molti nomi illustri (uno su tutti: Asafa Powell, dove viene già da chiedersi se riuscirà ad insidiare il favoloso 6.39 di Maurice Green e se riuscirà a vincere il suo primo titolo di caratura internazionale, quello dei mondiali di Istanbul) coinvolti nelle varie gare. Tanta è la mia curiosità (ebbene sì, anche in campo nazionale, con alcuni cadetti di indubbio interesse che passano finalmente tra le categorie assolute, salvandosi anche così dalla norma totalmente senza senso del limite a 7, e a 4 per i ragazzi, gare annuali) nel vedere un po' di atletica al coperto.


Natale è appena passato e la stagione deve ancora cominciare (almeno in italia) ma nel resto del mondo si è già visto qualche risultato di discreto interesse. Caso vuole che nel salto con l'asta siano già arrivati prestazioni di altissimo livello. A livello femminile, il 10 di dicembre, in un meeting francese, la giovane Holly Bleasdale (1991) è riuscita a migliorare nuovamente il primato inglese assoluto salendo fino a 4.71, misura quasi da podio ad un campionato mondiale. Per curiosità di stampo statistico, credo che nessuna atleta sia mai arrivata più in alto a quell'età. La segue sulle liste mondiali, con 4.51, una Vanessa Boslack in fase di recupero.

Tra gli uomini i fuochi d'artificio sono scoppiati un paio di giorni in anticipo. Ieri, il russo Dmitry Starodubtsev, già capolista mondiale con 5.70, è giunto addirittura fino a 5.90 (misura da possibile vittoria ai mondiali) migliorando di quindici centimetri il proprio primato personale. Il ragazzo ha dichiarato di aver cambiato marca di aste (purtroppo è stato vittima di uno degli sfortunati incidenti visti al mondiale di Daegu, con due aste rotte nella stessa gara... forse della stessa marca) ed è pronto a battersi per il titolo mondiale a Istambul (sempre se riuscirà a passare le forche dei trials/campionati nazionali). Secondo al mondo è Malte Mohr con 5.65.

Purtroppo, non sempre ci sono solo notizie positive. Durante il mese di dicembre si sono infortunati sia il pluricampione Renaud Lavillenie (asta rotta in allenamento) che il neo-campione mondiale di Daegu  Paweł Wojciechowski (a cui pare si sia rotto uno zigomo).

Parlando sempre di giovani, un altro atleta classe 1991, Erik Kynard, è salito a 2.31 nell'alto.

Chiudo questa veloce rassegna spendendo due parole sul caso che ha coinvolto Teddy Tamgho. Inizialmente le informazioni erano poche, ma adesso si sa quasi tutto. Il primatista francese (e mondiale indoor) è stato sospeso per 12 (poi ridotti a 6 per fargli fare le olimpiadi) mesi e condannato anche ad ore di servizi sociali. Pare che abbia pestato una ragazza che, a detta sua, si era spacciata per la sua fidanzata. Il tutto è avvenuto dopo un'allenamento. Immediata la sospensione, insoddisfatta la ragazza che parla di ingiustizia dicendo che un tale personaggio non dovrebbe rappresentare la Francia. Aggiunge anche che un campione non lo è solo di fisico, ma anche di testa. A tal proposito, per non essendo un esperto, mi ricorda un certo calciatore italiano che gli assomiglia anche fisicamente. Non mi esprimo invece sulla punizione, avendo sentito solo l'opinione di lei.

01/01/12

I master del 2011 categoria per categoria

(a sinistra Denise Neumann, master W40 dell'anno) - Innanzi tutto... buon anno! Con ieri qui su Queenatletica (e l'originario blog) si sono raggiunti i 500 articoli esatti in un solo anno: tanti, forse troppi. Naturalmente se qualcuno volesse collaborare, le porte sono aperte e la mia mail la trovate facilmente: basta avere un minimo di passione e qualche cosa da dire, che non sia il solo celebrare il proprio orticello. Qui sotto presento le mie classifiche categoria-per-categoria dei master dell'anno 2011. Ieri ho pubblicato la news dei "super-master" dell'anno, ovvero i due atleti, al maschile e al femminile, che hanno totalizzato più punti nella stagione 2011 (qui l'articolo di ieri): Graziano Morotti ed Emanuela Baggiolini. Qui sotto invece segue la classifica per ogni categoria: dovendo scegliere necessariamente un metodo, ho scelto quello che spiegavo nella news di ieri, sul quale potrei ridiscutere e rifissare i punteggi già prima dell'inizio della stagione, proprio per dimostrare l'assoluta imparzialità delle scelte. 


Categoria W35
  1. 83 - Emanuela Baggiolini 
  2. 58 - Flavia Borgonovo
  3. 38 - Maria Domenica Manchia
  4. 28 - Paola Tiselli
  5. 12 - Cristina Sanulli
Categoria M35
  1. 24 - Luca Tonello
  2. 13 - Federico Nettuno
  3. 13 - Stefano Longoni
  4. 12 - Francesco Longo
  5. 09 - Andrea Benatti - Manuel Dalla Brida
Categoria W40
  1. 43 - Denise Neumann
  2. 17 - Maria Costanza Moroni
  3. 15 - Chiara Ansaldi
  4. 14 - Roberta Mombelli
  5. 13 - Giusy Lacava
  6. 12 - Laura Avigo
Categoria M40
  1. 15 - Paolo Chiapperini
  2. 11 - Gianni Siragusa
  3. 09 - Giovanni Latini - Max Scarponi - Stefano Tarì
Categoria W45
  1. 36 - Marta Roccamo
  2. 27 - Rossella Zanni
  3. 23 - Nadia Dandolo
  4. 20 - Tiziana Piconese
  5. 18 - Barbara Martinelli
  6. 17 - Susanna Tellini
Categoria M45
  1. 29 - Giorgio Federici - Mauro Graziano
  2. 23 - Enrico Saraceni
  3. 13 - Giuseppe D'Agostino
  4. 12 - Federico Battistutta
  5. 12 - Paolo Bertaccini
  6. 11 - Mario Longo
Categoria W50
  1. 40 - Daniela Ferrian
  2. 33 - Francesca Juri
  3. 17 - Chiara Passigato
  4. 15 - Paola Melotti
  5. 14 - Erika Niedermeyer - Carla Forcellini
Categoria M50
  1. 24 - Andrea Naso 
  2. 22 - Hubert Indra
  3. 13 - Emanuel Manfredini
  4. 13 - Marco Morigi
  5. 12 - Giancarlo Ciceri
Categoria W55
  1. 27 - Natalia Marcenco
  2. 15 - Anna Micheletti
  3. 14 - Lorenza Nolli
  4. 12 - Rosanna Grufi
Categoria M55
  1. 18,5 - Alessandro Cipriani
  2. 12 - Massimo Terreni
  3. 09 - Michelangelo Bellantoni - Ercole Sesini
Categoria W60
  1. 32 - Waltraud Egger
  2. 30 - Ingeborg Zorzi
  3. 23 - Umbertina Contini
Categoria M60
  1. 114 - Graziano Morotti
  2. 51 - Antonio Rossi
  3. 38 - Vincenzo Felicetti
  4. 27 - Dario Rappo
  5. 25 - Giovanni Finielli
  6. 19 - Antonio Maino
Categoria W65
  1. 37 - Brunella Del Giudice - Giuseppina Sangermano
  2. 18 - Fiorella Fretta
Categoria M65
  1. 22 - Lamberto Boranga
  2. 15 - Fabio Antonini
  3. 14 - Aldo Del Rio
  4. 13 - Mauro Angelini - Giulio Mallardi
Categoria W70
  1. 33 - Maria Lategana
  2. 16 - Pasqualina Cecotti
Categoria M70
  1. 16 - Galdino Rossi
  2. 14 - Giorgio Bortolozzi
  3. 13 - Umberto Benevenia
  4. 12 - Benito Bertaggia
Categoria W75
  1. 47 - Emma Mazzenga
  2. 22 - Giulia Perugini
  3. 17 - Germana Poggiolini
Categoria M75
  1. 42 - Bruno Baggia
  2. 18 - Ernesto Minopoli
  3. 16 - Raffaello Piermattei
  4. 14 - Alberto Bassi
Categoria W80
  1. 40 - Anna Flaibani
  2. 13 - Nives Fozzer
Categoria M80
  1. 27 - Luciano Acquarone
  2. 20 - Giammario Pignataro
  3. 13 - Silvano Pierucci
Categoria M85
  1. 09 - Mario Ferracuti 
  2. 08 - Sergio Agnoli
Categoria M90
  1. 55 - Ugo Sansonetti
  2. 48 - Giuseppe Rovelli
  3. 09 - Ottavio Missoni
Categoria F95
  1. 45 - Gabre Gabric 
Categoria M95