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14/02/13

Lettera di un coach a Queenatletica: le difficoltà di fare l'allenatore

Gentile Queenatletica 

Sono un allenatore e passo tutti i giorni (dal lunedì al venerdì a volte anche il sabato) diverse ore al campo spostandomi su più impianti. Non sono un insegnante, ma un impiegato che per fare questa scelta ha deciso di fare un orario part-time. Ho deciso di fare questa scelta perché non ho particolari spese da sostenere nella vita quotidiana, e quello che ci perdo dallo stipendio riesco quasi totalmente a reintegrarlo con l'atletica. Mi piace stare coi ragazzi, all'aria aperta e credo che sia più giusto provarci adesso che sono giovane piuttosto che dedicarmi all'atletica quando sarò in pensione (forse). Tornare a lavorare otto ore in ufficio e poi allenare un pizzico di meno sono sempre in tempo. Condivido quello che dici nel tuo articolo sui tecnici, però ci sono dei particolari che rendono a mio avviso la cosa difficilmente applicabile, per lo meno per come stanno ora le cose. Premetto che la struttura già dovrebbe essere come tu dici (ci sono 3 tipi di livelli di allenatori e sulla carta esiste un quarto livello internazionale me che credo sia stato abbandonato) ma il problema fondamentalmente è economico e mi spiego meglio. 

 Alleno un discreto gruppo di lanciatori, nessuno è un campione e a mio avviso non lo potrà mai diventare, sia perchè non possono dedicare il tempo che dovrebbero sia perchè qualora riuscissero a farlo, non potrei supportarli adeguatamente: che devo fare? lasciare il lavoro per allenare? E poi come faccio a sopravvivere? Quello che voglio dire è che se la federazione non aiuta i tecnici economicamente, non andremo mai da nessuna parte: servono i tecnici professionisti e quale sia la formula per arrivarci è ancora un grosso dilemma. Se i tecnici si facessero pagare dagli atleti, verrebbero considerati quasi dei mercenari, mentre se battessero cassa alle società si sentirebbero chiudere le porte in faccia. Purtroppo non siamo il mondo del calcio, anche se è innegabile che da loro si stia cambiando.

Uno dei problemi che mi risulta sia stato anche argomento di discussione in qualche assemblea regionale, è che non sappiamo vendere il nostro prodotto, non abbiamo un numero sufficiente di dirigenti capaci di andare a raccogliere i soldi. Personalmente posso dire che la mia scelta è stata al momento indovinata, nel senso che dall'allenatore i cadetti e qualche allievo, adesso posso vantare tra i miei discepoli degli ottimi allievi e dei discreti Junior e, non me lo nego, qualche discreto assoluto. Sono cresciuto come tecnico, ma a mie spese, e per fare un ulteriore passo avanti dovrei andare sempre a di tasca mia a convegni e quant'altro in giro per l'Italia, ma scusa… chi me lo fa fare? Non avrò mai un ritorno economico tale da giustificare una scelta di questo tipo: dobbiamo continuare a vivere solo di gloria? Si è vero le soddisfazioni sono tante, ma con la gloria la sera non ceni. Potrei apparir veniale, è vero, ma la categoria di tecnici che come me non viene dall'attuale corso di scienze motorie, ma è un ex atleta che decide di dedicare il suo tempo all'atletica, è in forte aumento. I professori stanno scomparendo e chi ha un lavoro da dipendente non potrà mai dedicare il tempo necessario per costruire un atleta di alto livello. (Esistono delle lodevoli eccezioni, ma di certo non allenano un gruppo di atleti ma un singolo atleta). 

Tu giustamente dici che i tecnici dovrebbero essere valutati da commissioni esterne: perfettamente d'accordo, ma allora facciamone una professione! Si parla tanto di licei sportivi per favorire la pratica dello sport (altro grosso problema che impedisce agli atleti di allenarsi quanto dovrebbero) allora facciamo un università per i tecnici o qualcosa di simile. Ma poi chi li pagherebbe? Da chi verrebbero assunti?

Il mio era solo uno sfogo, ma mi sembrava giusto farti capire come la penso. Credo che molti tecnici si siano schierati per Giomi in quanto penso che vorrebbe dirottare una buona fetta del bilancio federale (eliminando delle spese inutili) su un gruppo di tecnici (si parla di un centinaio) che percepirebbe 6-7 mila euro e che sicuramente potrebbe essere il primo passo verso quella professionalità richiesta. 

 lettera firmata

17/09/09

I Campionati Regionali Master del Lazio:

Con piacere pubblichiamo una lettera chi ci è arrivata e relativa all'Organizzazione dei Campionati Regionali Master di Atletica.

Egregi amici,
è veramente coraggioso quanto stoper scrivere, in modo sintetico e senza inutili fronzoli. I Campionati Regionali Master del Lazio, recentemente svoltisi, si sono avvalsi della professionale opera di giudici, dirigenti, tecnici d'ogni genere ed hanno rappresentato un vero successo organizzativo. Inutili le scontate "lamentationes" di masters sempre e comunque insoddisfatti, inutile la presupponenza di master che si ritengono "unti dal signore" e quindi in grado di far coercizione su giudici ed addetti.
L'opportunio e preciso utilizzo della telematica, il rispetto di regolamenti e soprattutto di orari, hanno fatto sì che i campionati regionali masters, nel loro complesso di ben 150 gare, abbiano rappresentato una punta d'oroglio per il Comitato Regionale: Sì, proprio quel Comitato che noi masters, incluso chi scrive, abbiamo spesso investito di polemiche e di lamentele. In sostanza ognuno di noi ha la propria contumelia da lanciare. Ma quando si risponde con i fatti concreti ogni bocca viene cucita col filo della puntuale organizzazione.
Webamici, per una volta lasciatelo dire: anche i masters sono considerati! (ciò in risposta ad alcune frasi da voi pubblicate in un recente articolo). Domani continuo a praticare la disciplina più bella, quella che non ha età nè alcuna distinzione. Eravamo, siano e saremo atleti master, di quelli che mettono in gioco loro stessi per comprovare un valore persistente: questo fa anche parte del paradigma della vita.
Grazie, grazie per l'attenzione.
Giorgio Bracco atleta Master del Cus Roma

01/02/09

Una riflessione sui lanci nel mondo master

Pubblico questa lettera giuntaci in "redazione", e relativa ad una sorta di discriminazione silenziosa nei confronti del mondo master dei lanci.

Ma chi difende i lanciatori master?


Oggi, sabato 31 gennaio 2009 a Roma, alla manifestazione organizzata dal comitato provinciale, prima gara ore 14,30 getto del peso.
Bracco, CUS Roma, anni 75, lancia il peso da 7,260 a mt 5,44 con grande soddisfazione di pochi amici che lo apprezzano e tra i risolini di chi invece sotto i bafi vorrebbe dire :"ma perchè non se ne va a casa?".
Siamo alle solite: i giovani lanciano con gli attrezzi delle proprie categorie mentre i master, qualunque età abbiano, sono allineati ai senior.
Già lanciare è una bella fatica: figuriamoci lanciare con attrezzi adatti a uomini nel pieno della forma e dell'età.
Ma cosa costa, dico io, dare ad un master lo stesso attrezzo che viene assegnato ad un giovane: tanto è lì, sull'erba.
Forse l'unico problema che si potrebbe porre è che qualche giovane si deprimerebbe vedendosi passarsi avanti da qualche master?
Io lancerò fino a che il Padreterno me lo consentirà, ma spero fino all'ultimo, perchè voglio riuscire a darmi questi benedetti attrezzi da senior sui piedi in attesa che qualcuno se ne accorga e cominci a pensare di cambiare certe regole.
Boh, cosa costa cambiare, proprio non lo capisco, intanto il transatlantico dei master seguita a portare gente, ma i lanciatori perchè se vogliono partecipare devono caricarsi di sovrappesi come nei gironi infernali?
Ciao
(lettera firmata)

26/01/09

Una lettera firmata sui master nel Lazio

(foto da fidal.it) Abbiamo ricevuto questa mail, che è bene che sia letta da tutti.

Spett.le redazione questa la voglio raccontare a tutti.
alle ore 13,00 del 24-01-09 al Paolo Rosi di Roma in una cornice invernale si radunano un gruppo di atleti dai 17 ai 70 anni per fare le prove invernali del martello lanci lunghi.
Insieme ad un gruppo di giovani di belle speranze ecco più in là i soliti master sulla breccia con i loro martelli calibrati secondo le proprie categorie.
Il dispositivo, solo per Roma diceva "Manifestazione lanci lunghi AJPS MAS riunione
valevole per..."
All'ultimo momento salta fuori un foglio dove si comunica che i master lanciano col martello da Kg 7,260, tale comunicazione del comitato regionale Lazio a tuttora risulta confusa per tutti .
Conclusione i giovani lanciano con gli attrezzi secondo le loro categorie ed imaster col martello da senior.
A nulla sono servite le rimostranze di alcuni, ma mi domando questi master servono solo per arricchire il business delle grandi riunioni e poi spente le luci vanno per prati tutto l'anno?
Non parlo per me che anche da MM50 una quarantina di metri con il martello da sette li rimedio ancora, ma io ho lanciato davvero a 20 anni, il problema è che c'è gente che rischia di farsi male in quanto in età meno verde non ce la fà proprio a sopportare certi carichi, e poi se i giovani lanciavano con gli attrezzi per la loro categoria perchè non i master?
Il più bello è stato che alla fine tutti in finale secondo le categorie sotto una pioggia da panico con un gazebino riservato ai giudici ed uno sparuto pubblico ad osservare senza nemmeno una sedia per cambiarsi le scarpe.
Ok il martello è una passione ma per fare le cose giuste ci vorrebbe poco , agli europei indoor di Ancona per esempio lancio del martellone per grazia ricevuta e non come per tutti attrezzi normali, non capisco perchè non il martello come per il giavellotto e il disco, no a noi tocca una specialità non olimpica collocata tra l'allenamento ed il circo , specialità poco aerobica che ad una certa età può fare anche male per chi si sforza troppo.
Agli Italiani Indoor comunque neanche il martellone per non parlare poi dei campionati di società.
Io mi diverto a guardare e parecipo alle garette con qualunque tipo di peso di attrezzo ma attenzione c'è chi ci crede davvero !!
Gli affari sono affari e i master sono ottimi turisti che spendono senza battere ciglio pur di mettersi addosso una maglietta della nazionale " comprata a proprie spese ".
Visto che esistono le regole come nel caso che vi ho esposto all'inizio , perchè non mettere dei minimi di partecipazione ai meeting importanti ?
Forse è meglio dare a quelli della terza età in un mondo di illusoni e qualche contentino da raccontare ?
Secondo me proprio è la concezione dell'attività dei Master che andrebbe rivista per le riunioni giocose esistono gli amatori, i master sono atleti veri che hanno bisogno di un loro spazio competitivo, chissà forse un giorno...

Lettera firmata