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09/02/13

Tamberi, Chesani e Gibilisco: risvolti statistici dei nuovi 3 promossi

E' continuata anche questa settimana l'ondata azzurra atletica di questa stagione indoor. L'exploit infrasettimanale è stato sicuramente il 2,30 di Gianmarco Tamberi a Banska Bystrika (in Slovacchia), che, dopo due settimane di rodaggio (era partito da 2,18, ricordate?) è finalmente esploso nel suo secondo over-2,30 di carriera. Il suo Pb rimane il 2,31 di Bressanone dell'anno scorso, a 2 centimetri dalla Maledizione di Marcello Benvenuti, che dal 1989 è rimasto assiso sul trono più alto della specialità con 2,33 nonostante, penso, sia stato il record che negli anni ha trovato più interpreti capaci di valerlo. Ma record è quando record lo si fa, direbbe Forrest Gump. Nella progressione di Tamberi, mi preme sottolineare alcuni aspetti: la sua serie è stata: 2,15, 2,20, 2,23 alla terza, 2,26, 2,28 e 2,30. Ebbene, già il salto a 2,26 rappresentava il suo PB indoor (aveva 2,24). Considerando anche i salti ancillari della gara di Bressanone (la sua migliore in carriera), quel salto rappresentava già il suo 3° salto di sempre al pari del medesimo risultato ottenuto a Misano Adriatico ai campionati italiani promesse. Infatti a Bressanone saltò prima del 2,31, un 2,28. Il successivo 2,28 si è quindi collocato al secondo posto al pari del citato salto alto-atesino. E quindi il 2,30, secondo salto di sempre, record personale triturato, e in una sola gara riscritta tutta la personal-jerarchy dei migliori salti di sempre (ancillari inclusi) che dovrebbe essere più o meno così (indoor ed outdoor incluse):
  1. 2,31 - Bressanone - 08/07/2012
  2. 2,30 - Banska - 05/02/2013
  3. 2,28 - Bressanone - 08/07/2012
  4. 2,28 - Banska - 05/02/2013
  5. 2,26 - Misano - 15/06/2012
  6. 2,26 - Banska - 05/02/2013
Naturalmente in ottica nazionale, Tamberi rappresenta l' atleta azzurro ad aver superato i 2,30, impresa riuscita all'incostante Talotti con 2,32 nel 2005, al più redditizio Nicola Ciotti in ben 5 circostanze con un Pb a 2,31; al gemello Giulio nel 2006 nella medesima gara di Hustopcece dove Nicola ottenne il suo 2,31. Ad Andrea Bettinelli, per ben 4 volte oltre i 2,30. Al leggendario Fabrizio Borellini (talento precocissimo), ed a Filippo Campioli, 2 volte oltre la soglia d'eccellenza mondiale. Infine Silvano Chesani, che proprio l'anno scorso ottenne l'inveterato 2,31 minimo olimpico, che però... non gli valse le olimpiadi, come è ben risaputo a chi mi legge. Nella storia dell'atletica indoor azzurra, per 16 volte un italiano ha finito la gara oltre i 2,30. 

Nella stessa gara di Tamberi di Banska, è doveroso ricordare anche il 2,28 di Silvano Chesani, uscito dal vortice depressionario in cui era caduto proprio dopo quel leggendario 2,31 che tanto aveva fatto parlare l'anno scorso. Naturalmente anche questo risultato rappresenta per lui un momento apicale della propria carriera ad oggi, collocandosi di fatto al secondo rango di sempre (proprio dopo il 2,31), al pari di altri 2 risultati analoghi ottenuti nel 2011. Stranamente, ed è questo il motivo per cui la Federazione aresiana non volle convocarlo per le Olimpiadi, dopo una stagione indoor 2012 senza precedenti, all'aperto Silvano non arrivò oltre il 2,22 dei campionati italiani di Bressanone, ovvero 9 centimetri sotto il culmine raggiunto ai campionati italiani indoor di Ancona a febbraio. Probabilmente nel post 2,31, ottenuto il minimo olimpico, l'intento sarà stato quello di pianificare un  picco di forma per agosto, cosa che, come è noto non è stata possibile portare a termine per mancata convocazione olimpica. Mi è sfuggito un particolare: naturalmente sia Chesani che Tamberi hanno già staccato il biglietto per Goteborg. 

Altro biglietto per Goteborg l'ha strappato il redivivo Giuseppe Gibilisco, uscito l'anno scorso dalle cronache molto presto, offuscato parzialmente anche dall'astro nascente Claudio Michel Stecchi, che invero sta un pò faticando a carburare. In attesa di un futuro cambio-generazionale, il vecchio leone siciliano, che non dimentichiamo è stato Campione del Mondo del 2003 del salto con l'asta (già 10 anni??), ha lasciato ancora un graffio, benchè statisticamente i 3 nulli alla misura di entrata negli anni abbiano subito un aumento per lui. 5,55 la sua misura a Pardubice in Cechia, che, vista nell'ottica mondiale dei risultati cui stiamo assistendo, appare come un risultato sufficiente. In realtà il 5,55, che ci crediate o meno, è il 3° risultato di sempre al coperto di Gibilisco (con un Pb indoor di 5,70). Un attimo... il sito della Fidal non è per nulla aggiornato. In realtà il Pb indoor di Gibilisco è 5,81 a Donetsk nel 2004. e quello di Pardubice è il suo 17° risultato di sempre... avevo dimenticato che prima del 2005 per la Fidal è buio completo. Comunque, ora sarà curioso vedere la sfida tra i nuovi astisti (alla fine, non molti) e i vecchi (Gibi e Rubbiani in pole). 

23/01/12

I migliori italiani del weekend indoor

Emanuele Abate a Daegu
Allora, vediamo un pò di mettere nero su bianco le prestazioni dell'ultimo weekend da mandare ai posteri e che hanno coinvolto atleti italiani. 
  • Filippo Campioli, si apprende dal sito della Fidal, zompa fino a 2,27 nel meeting francese di Hirson, arrivando a due soli centimetri (oddio, soli: a quelle altezza anche un millimetro diventa un'impresa), dal minimo per i mondiali di Istanbul. Piccola consolazione, il fatto che si issa fino al 5° posto mondiale dell'anno ad oggi. Se teniamo conto delle liste prodotte dal portale delle statistiche Fidal, si tratta anche della sua 6^ prestazione all-time e l'8^ volta in carriera che salta 2,27. L'anno scorso si era "fermato" a 2,23. Già 4 centimetri in più rispetto a sè stesso. Nella stessa gara, 2,13 del decano Andrea Bettinelli
  • Rimanendo al salto in alto, Andrea Lemmi ad Ancona, sale fino a 2,21, che tradotto in soldoni significa il personale indoor pareggiato per... la 7^ volta. 4 centimetri più su c'è il personale di sempre ogni-luogo: 2,25 ottenuto a Livorno nel 2010. 
  • Kuldiga, Lettonia. In una location molto particolare, in piena Curlandia (fonte Wikipedia... mica l'avevo mai sentita sta città) si presenta Emanuele Abate dopo le 1643 gare del 2011 (e una grande annata). Ebbene, ciò che sorprende non il tempo dei 60hs (7"87 che pareggia il crono di Paolo Dal Molin ottenuto la settimana scorsa in Germania e si piazza al 13° all-time della propria carriera), ma il 6"77 sui 60 piani, che volenti o nolenti lo fa il più veloce sprinter italiano del momento. Come personale aveva addirittura un 7"06 risalente al 2006.  
  • Chiara Rosa, ha invece esordito in Germania, a Nordhausen e non poteva esserci situazione peggiore. Minimo e infortunio dopo il secondo lancio. 17,92 e quarto posto di gara, ottava al mondo. Il limite era 17,50. Ora si aspetta il responso degli specialisti che valutino la gravità dell'infortunio 
  • Anna Giordano Bruno salta 4,40 in una gara regionale a Udine, che sarebbe il limite "B" per Londra sperando che la gara regionale rientri nell'elegibility system. Meglio migliorare, va, per togliersi eventuali dubbi. Sarebbe pure meglio ottenere il limite "A", visto che l'attuale Fidal ha "calcizzato" l'atletica, rendendo tutto opinabile, persino i tempi e le misure degli atleti. 
  • Daniele Secci (1992) ottiene un promettente 18,71 nel peso. Personale ogniluogo, che supera il 18,55 cannoneggiato a Tangeri lo scorso settembre. Una rondine nell'inverno della specialità, che vive ancora quasi esclusivamente su un manipolo di praticamente-master. Certo, fa un pò specie sapere che il resto del mondo sta evolvendo a velocità curvatura, con ragazzini anche di 16 anni che bombardano palle di oltre 7 kg quasi a 21 metri. E poi... il campione del mondo di Daegu non era un 20enne anche lui? 
  • Abdellah Haidane, in attesa come molti di cenni italici, ne combina un'altra delle proprie dopo il 3000 della settimana scorsa (miglior prestazione mondiale del 2012 a tutt'oggi, con 4 secondi sotto il par del secondo). 3'42"13 sui 1500, davanti a Mor Seck (3'42"29), Merihun Crespi (3'42"80) e il serbo-italiano Goran Nava: 3'43"34. Per Haidane terza prestazione mondiale dell'anno, in un panorama dove ancora nessuno ha abbattuto la barriera del 3'40". Crespi, primo italiano della lista, è attualmente 7° al mondo. 
  • Gran gara nel lungo ad Ancona: Stefano Tremigliozzi battezza il 7,80, 4^ prestazione personale all-time al coperto e 8^ di sempre ogniluogo. E' da meno, ma solo per un centimetro, Emanuele Formichetti: 7,79, sesta prestazione all-time (più una ventosa) e a soli 5 centimetri dal personale indoor. 
  • Valeria Canella si accontenta alla prima uscita di un 6 netto. Non nel senso di voto, ma di misura nel salto in lungo, figlio di una serie non ancora leggendaria. Ma siamo solo all'esordio. A Modena, nel frattempo, Giada Palezza (1993) si è portata fino a 5,97, ovvero quasi un decimetro in più del suo precedente personale. In crescita.
  • Perchè parlare sempre dei primi? Nel salto triplo passato alla storia per l'impresa di Daniele Greco, si dimostra ancora un atleta di assoluta solidità Michele Boni (classe 1981), che plana a 16,05. Un tempo, nel dopo-Badinelli, a metà degli anni '90, prima dell'avvento del duo Camossi-Donato, andare oltre i 16 era manifestazione di superiorità. Giusto quindi dare il giusto spazio anche a Boni. 
  • Eleonora D'Elicio è la prima over-13 italiana della stagione: 13,26 a Udine. 4^ prestazione all-time personale indoor. 
  • Sui 400 anconetani, Anna Laura Marone non disputa una gara malvagia: 55"49, e settimana prestazione all-time personale, 3^ indoor. 
  • Pareggio a 1,84 tra Elena Meuti e Enrica Cipolloni ad Ancona. Per la seconda è record personale indoor. 
  • Ad Ancona, sabato, Giorgio Berdini infilza i compagni di squadra Andrea Cocchi e Giovanni Mantovani nelle batterie dei 60hs: : 8"03, 8"07 e 8"08. In finale Mantovani ribalta il risultato: lui 8"03 (nettamente PB), Berdini 8"07 e Cocchi 8"14. In generale sembra che l'ostacolismo italiano, versione ostacoli alti, abbia aumentato i valori medi, situazione che di solito può generare l'ambiente  dove esplodono i campioni. Tant'è che a Udine, Jacopo Scotti Ferro che tempo ottiene in batteria? 8"03... anche lui. Assembramento ai confini dell'8". 
  • A Modena, rifa capolino Giorgia Benecchi, proprio in corrispondenza della stagione indoor. 4,00 metri secchi, come Sara Bruzzese arrivata anche lei alla stessa misura. Proprio la stagione indoor del 2011 la portò sul palcoscenico nazionale e internazionale, salvo poi incappare in una misteriosa sparizione sulle misure oltre i 4 metri. Altro mistero di Kazzenger, ma ora è il tempo di tornare sulle vecchie misure.