13/04/13

Europei Master Indoor: un piccolo consuntivo

La spedizione italiana di San Sebastian presenta si presenta alla cassa con 416 presenze-gara, contro le 549 presenze-gara degli Euroindoor di Gand 2011. Un crollo di partecipazione addirittura del 25% a mio parere "strana", visto che la location spagnola aveva più o meno le stesse difficoltà logistiche di quella belga, ma con diversi punti a favore, come la lingua più comprensibile, i luoghi sicuramente più ameni così come il clima. La crisi? Il collegamento non-diretto? Naturalmente paralleli con Ancona non sono nemmeno ipotizzabili, mentre tornando ad Helsinki '07, si indietreggia a 298 presenze. Non dimentichiamoci però del settembre '07, ovvero quello che rappresenta lo spartiacque del masterismo italiano, allorquando si tennero a Riccione i più partecipati mondiali master di sempre, con una rivitalizzazione (mal sfruttata in seguito) di tutto il movimento che ha avuto un sussulto con la già citata edizione di Campionati Europei di Ancona '09. Tutto chiaramente mai sfruttato come volano dalle passate dirigenze Fidal: figurarsi da questa che considera i master come un contorno che può dare "giudici, allenatori ed organizzatori", e che non riesce a considerare i master come un movimento di atleti. 

155 gli atleti italiani scesi in pista, pedana o su strada, contro i 211 di Gand. C'è davvero da riflettere: del resto negli ultimi anni si è assistito indubbiamente ad una contrazione dei master su pista (visivamente) controbilanciato da un'esplosione di quelli su strada che vedono i master quale unico soggetto della Federazione di atletica in costante e continua crescita.

A fronte di un calo del 25% delle presenze, il numero di medaglie ha però registrato un aumento in percentuale: 85 contro le 89 di Gand. Di fatto una partecipazione più qualitativa, come spesso accade nel mondo master quando il numero dei partecipanti delle trasferte si abbassa. Ma il tasto dolente sono le medaglie d'oro, in cui il crollo è stato quasi verticale: 21 contro le 39 di due anni fa. Quasi il 50% in meno. Come se si fossero portate delle puntine, anzichè delle punte. Medaglie sì, ma pochi ori, insomma.

Tra gli atleti azzurri hanno sicuramente svettato le prestazioni di Emma Mazzenga (3 ori), ormai vedette internazionale (da W75 e nonostante sia in Italia già W80 a causa della data di nascita) e Alfonso De Feo (per carità, non confondiamolo con l'altro...) che ha trovato la consacrazione internazionale nella categoria M45. Pensate: tra Zittau e San Sebastian la velocità continentale è stata colonizzata dal colore azzurro: in Germania Max Scarponi coronò un Europeo senza precedenti con una fantastica tripletta: 100, 200 e 400. In Spagna prima Mario Longo sui 60, poi De Feo su 200 e 400. 6 titoli su 6 in pochi mesi. E dire che mancavano anche altre punte negli M45, come Mauro Graziano, Enrico Saraceni, Walter Comper, lo stesso Max Scarponi... pazzesco.

A livello di medaglie nude e crude, lo stesso De Feo è salito a quota 3 con l'argento nei 60 dietro al viaggiatore del tempo Mario Longo. La lanciatrice Brunella Del Giudice ne ha vinte 4 (un argento e 3 bronzi). Tre medaglie anche per Waltraud Egger (ma tutti argenti...). 5 le medaglie di Anna Flaibani nei lanci W80, ma purtroppo nessun oro. 

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