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Il podio dei 1500 M40 - foto di Stefano Avigo |
La categoria
M40 è stata quasi sicuramente una delle più esplosive di tutto il lotto ad Ancona. Nei 60 metri il sistema Sigma (che è un pò come
Hal-9000, l'entità robotica di
2001 Odissea nello Spazio) esclude un inviperito (e sto argomentando per difetto)
Paolo Chiapperini, superfavorito alla vigilia (numerose le volate sotto i 7"20), spianando la strada a
Max Scarponi che l'anno scorso era riuscito a batterlo per questione di un paio di atomi. A Max non par vero di poter correre "solo" e così com'è nell'ordine delle cose, vince in
7"30 il suo secondo titolo italiano consecutivo sulla distanza, il 5° indoor. Il romano doppierà poi la vittoria sui 400, con
52"21 (3 titoli indoor sul doppio-giro) in una gara in cui era presente la sua nemesi-2010 a livello nazionale,
Edgardo Barcella che nei 400 indoor e outdoor del 2010 aveva avuto ragione di lui. Ma Edgardo, che nelle due gare sopra citate aveva avuto la possibilità di avere Max all'esterno, stavolta è costretto a partire in 6^ corsia. Scarponi in 5^. Il bergamasco, debilitato da una potente influenza nelle settimane scorse, parte forse troppo in difesa e già sul primo rettilineo viene passato a velocità doppia dal suo
competitors principe. Al rientro alla corda, Scarponi è già in fuga verso il titolo. Dietro si apre la bagarre e il più lesto a conquistare la linea ideale è
Pierluigi Acciaccaferri, mentre volano sportellate tra l'inferocito
Paolo Chiapperini e
Barcella. Le scaramucce continuano fino all'ultimo rettilineo, togliendo energie preziose (ma regalando spettacolo) ai contendenti. Sulla linea finale,
Acciaccaferri si porta a casa l'argento e il personale (
52"60) mentre ad Edgardo tocca il bronzo in
53"06. Sui 200
Paolo Chiapperini si rifa del titolo perso sui 60: stavolta dalla lotta si estranea
Max Scarponi (memore dell'edizione dell'anno scorso, esaurito dalle gare del giorno precedente) e
Omar Lonati che si fa squalificare dopo essere giunto secondo ed essere stato di fatto l'unico a mettersi di traverso sulla strada per il titolo del laziale. Per Chiapperini (
23"37) 5° titolo indoor, 3° sui 200. Sugli 800 invece si apre l'eterna intrigante discussione sul rapporto conflittuale tra
Stefano Avigo e gli 800 ai Campionati Italiani Master Indoor. Vi basti questo dato: Stefano, nonostante sia il più forte atleta sugli 800 a livello master fin'ora apparso sulle scene, non ha mai vinto gli 800 metri al coperto. Deve essere proprio un tabù! Quest'anno la gara si è prestata alle solite meravigliose congetture tattiche, complicate anche dal tempo ottenuto nella prima serie da
Alfonso Scarfone (
2'03"60). Si sa, il canovaccio che vede impegnato il bresciano quando partecipa a qualsiasi campionato italiano è sempre
tutti-contro-Avigo o
Avigo-contro-tutti. Ma questo è il prezzo per essere (nettamente) il più forte del lotto. E così tutti si aspettano che Avigo prenda la testa se vuole difendere il proprio blasone, mentre probabilmente Avigo si aspetta che se qualcuno vuole il titolo, se lo deve andare a prendere. Così, in questo brain storming, la gara parte a ritmi da passeggiata sul lungo-lago di Iseo: 33" ai 200 e la gara è bella che finita. Servirebbe 1'30" sui restanti 600 per portare a casa il titolo. Il capriolo
Cosimo Sguera, capito l'andazzo, e visto che nessuno si arrischia di prendere la testa, rompe gli indugi e inizia a tirare il gruppo. Si arriva al volatone dove quello che poteva essere uno dei possibili spauracchi di Avigo,
Giovanni Latini (autore di un paio di tempi vicini ai 2'00" nel 2010) lo sopravanza:
2'04"25 a
2'04"80. Secondo e terzo. Naturalmente
Stefano Avigo aveva vinto il giorno precedente, nel
Sabato-degli-Avigo, i 1500 in
4'13"91, conquistando il suo 5° titolo sulla distanza, 4° consecutivo. Sui 1500 Stefano appare imbattibile, rispetto agli 800. L'equazione sembra essere: 800 tattici: battibile. 800 tirati: imbattibile. 1500 tattici: imbattibile. 1500 tirati: battibile. Passando ai 3000, doppia la vittoria del 2010
Alberto Piacentini che sigla un tempo più o meno simile a quello dell'anno precedente:
9'06"10. Nei 60hs
Patrick Ottoz torna alla vittoria dopo 4 anni (l'ultimo titolo risaliva al 2007):
8"94 e terzo titolo italiano indoor. Nell'alto primo titolo nazionale per l'ex FF.OO.
Stefano Quazza con un notevole
1,96.
Fulvio Andreini conquista il secondo titolo al coperto nel salto con l'asta con
4,20 dopo quello conquistato nel 2007 (anche qui, dopo 4 anni).
6,76 il gran balzo di
Stefano Tarì nel salto in lungo, che doppia la vittoria del 2010 quando ancora era M35.
Simone Sbaragli nel triplo, doppia anch'esso il titolo del 2010 con
13,15. Nel lancio del peso scudetto ad
Antonio Gardelli (che vinse un titolo outdoor nel 2009). Terzo titolo consecutivo nei 3 km di marcia per
Luigi Paulini ed infine vittoria della
Capriolese nella staffetta, dopo il non secondario particolare di aver perso il testimone (caduto a terra inopinatamente) tra la terza e la quarta frazione.
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