Ramil Gulyev, re dei 200 alle Universiadi di Novi Sad '09 |
Il giorno dopo Ramil, Ryan Milus, classe 1990, ha spacca anche lui i 6"60 segnando un 6"59 che attesta un sicuro miglioramento rispetto al suo valore outdoor dell'anno scorso: vanta infatti un 10"23 risalente a Maggio e un 10"07 ventoso.
Dopo aver parlato in lungo e in largo di Aldrich Bailey, ecco che spunta un altro junior al primo anno americano che fa il miglior tempo mondiale dell'anno sui 300: 33"00 da parte di Maurice Trowell, a Chapel Hill in USA. Atleta sul quale al momento nutro qualche dubbio (d'identità) visto che è riportato nei data base che vagano per il mare di internet, un 400 corso l'anno scorso in 51"5. A meno che abbia un ultimo 100 metri da vergogna nazionale, ipotesi da non scartare a priori.
Sempre in tema di fenomeni, mi è stato segnalato da Andrea C. (che ringrazio pubblicamente) un altro fenomeno: è David Field, classe '93 (secondo anno junior, mi sembra) che ha saltato 7,76 in lungo, 15,14 nel triplo e corso in 7"91 i 60hs. Arriverebbe a due podi su tre ai campionati italiani assoluti.
Sorprende anche l'1'16"66 sulla distanza spuria dei 600 da parte dell'americano Casimir Loxsom (1991), 19° performer all-time.
Nei 60hs di Karlsruhe, un classe-92 (20 anni) tedesco Gregor Traber, materializza un importante 7"74.
E poi arriva la prima bordata sopra i 21: Ryan Whiting bombarda fino a 21,29, largamente miglior prestazione mondiale dell'anno. Al secondo posto il 20,70 di Justin Rodhe.
Nelle donne, tra i risultati di spicco ancora anemici, spicca il 14,31 nel salto triplo dell'ucraina Hanna Knyazeva, saltato a Kiev, laddove la connazionale Ruslana Tsykhotska è planata a 14,00: due sole atlete al mondo, dopo 20 giorni nel 2012 hanno superato i 14 metri. Almeno l'attenzione degli ucraini si distrarrà dalla presenza in Italia di Darya...
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