Jeff Demps |
Demetrius Pinder, altro prodotto del sistema scolastico americano, migliora il 20"53 di una settimana fa portandosi a 20"50 ad Albuquerque. I tedeschi invece continuano a sfornare giovani talenti a ripetizione: l'ultimo in ordine temporale è Robin Erewa, classe 1991, capace di correre in 20"92 a Leverkusen.
Il campione del mondo di Daegu del "giro", Kirani James, torna a mostrarsi in pubblico con 45"96 a Boston: proprio nella stagione indoor 2011 con tempi decisamente inferiori il granadino (o granadegno?) si mise alla luce al consesso mondiale, preludio alla prima stagione da protagonista. Nei 600 metri il polacco Adam Kszczot (mannaggia alla sua successione di consonanti cacofoniche) sfiora il record mondiale del tedesco Nico Motchebon, nel 1999 era riuscito a correre in 1'15"12. A Mosca il polacco 800ista campione europeo Under 23 di Ostrava, sorpresa di Daegu (6°), bronzo di Barcellona e latore di un 1'43"30 come PB, arriva a lambire il predetto mondiale a Mosca, domenica scorsa, fermandosi a 1'15"26 ed infilzando Yuri Borzakovsky (1'16"08) che non è proprio il ragazzino di primo pelo.
Il salto in alto è "cosa nostra" per i russi. Andrej Silnov nella ormai celebre riunione di Mosca, fosburizza l'asticella a 2,36, che è risultato immane. Qualcuno, non ricordo dove, l'ha definito "l'angelo biondo Silnov": attenzione che quando si parla di angeli biondi legati al mondo del salto in alto, la storia ce ne racconta di uno solo, e la sua maglietta con la sua locuzione (ora epitaffio) sono state ritirate: era Vlade Yashenko. Per il campione olimpico Silnov, invece, una grande prova a solo un centimetro dal personale indoor e due da quello personale assoluto. Rimanendo nell'alto, proprio ieri si è rivisto ai piani superiori Ivan Ukhov, sulla pedana magica di Banya Bystrica: 2,33. Ora i russi hanno Silnov a 2,36. Dmitrik a 2,35. Ukhov a 2,33. Shustov a 2,31, Patrakov a 2,30. A proposito di Banya: era presente anche Silvano Chesani, 7° con 2,25, e Gianmarco Tamberi, 12° con 2,20. Lo standard limit per Istanbul è 2,29, e per ora quello che c'è andato più vicino è stato Filippo Campioli a Hirson con 2,27.
Voglio perdere qualche secondo con l'asta, per raccontare ancora una volta come la Germania ci stia surclassando. Mentre in Italia ormai il dopo-Gibilisco è probabilmente solo Michel Stecchi o... lo stesso Gibilisco, le liste mondiali dell'anno ci dicono come vi sia un'invasione di saltatori teutonici da oltre 5,70: Bjorn Otto (1977) 5,77; Karsten Dilla (1989) 5,72; Raphael Holzdeppe (1989) 5,72; Malte Mohr (1986) 5,72; e poi anche un Hendrik Gruber (1986) 5,60.
Nel lungo Aleksander Menkov a Mosca si inabissa nella sabbia a 8,24, miglior risultato mondiale dell'anno. Bisogna segnalare, come già fatto da qualcuno sulla pagina di fb di Queenatletica, come Ashton Eaton abbia apposto sulla sua borsa la dicitura "work in progress - 9000 pt", che non è una fantasia fiabesca, visto anche che ha portato il suo PB in questa specialità a 8,04 a College Station.
Tra le donne, spicca un 6"23 sui 50 della campionessa mondiale di lungo Brittney Reese. Miglior tempo mondiale dell'anno, anche se la specialità non è molto affollata. Ma insomma... vuoi non correre in meno di 7"20 sui 60? Sarebbe da finale mondiale (quanto meno) sui 60 indoor. Proprio nei 60 va definendosi quella che sarà la finalissima di Istanbul (posto che vi siano tutte): ovvero LaVerne Jones-Ferrette (che ha piazzato il 1° e il 4° tempo mondiale dell'anno) vs Maurielle Ahoure (2° e 3° tempo). Terza della partita, the cannon-ball Oleysia Povh, 5° e 6° tempo mondiale dell'anno. Aspettiamo le big?
Sfida all'ok Corrall tra DeeDee Trotter e Bianca Knight (un pò un piccola delusione l'anno scorso, dopo le sparate di inizio primavera) sui 300: 37"07 a 37"12 a Boston sabato.
Prestazione da brividi ai polsi per Meseret Defar sui 3000 nella stessa riunione appena citata di Boston: 8'33"57, 27° tempo di sempre, laddove la stessa atleta etiope detiene il mondiale con 8'23" e spiccioli, e 11 prestazioni su 30 nelle graduatorie all-time.
Lolo Jones a Mosca, imprime una svolta alle liste mondiali dell'anno sui 60hs: 7"89, dopo un 7"96 a Linz un paio di giorni prima. Brianna Rollins corre a NY in 7"97, e ormai in 6 sono scese sotto la barriera dell'8". Caravelli attualmente 12^ con 8"06. Anna Chicherova fin'ora rimane l'unica ad aver superato i 2 metri indoor: lo ha fatto in tutte e 4 le gare in cui si è presentata (3 volte 2,00 e un 2,06). Nella gara di Banya, Antonietta Di Martino perde un centimetro rispetto all'esordio (1,93), e alle spalle (a 3 centimetri) mica si trova Alessia Trost? 1,90 per lei. Dall'asta arriva invece il pazzesco 4,88 dell'americana Jennifer Suhr, seconda perfomer di sempre dopo la zarina Isinbayeva, e 8^ prestazione assoluta di ogni tempo (dopo le 7 della russa). Ora per Yelena si fa proprio dura: non bastava l'esplosione della britannica Bleasdale (4,87, terza di sempre), ora pure l'americana. Fa un certo effetto vedere che Roberta Bruni (1994), sia la ragazza di quell'età più in alto al mondo nelle classifiche mondiali assolute. Darya Klishina, l'incantevole ed eterea saltatrice russa, mostra che, come la Sharapova, la bellezza non è la caratteristica predominante: quanto meno è alternativa alla bravura atletica, visto il 6,86 di Mosca, terza prestazione mondiale dell'anno.
Nessun commento:
Posta un commento