Emanuele Abate - Foto FFOO |
Tutto questo polemico preambolo (e che palle ste polemiche! Voglio l'atletica azzurra!) ecco che si rivede in pista a Karlsruhe un giganteggiante Emanuele Abate, che ha dimostrato di non subire più nemmeno le pressioni della grande manifestazione. Perchè... le ha mai subite? Del resto partecipa a mille gare ad ogni stagione, e se non ha paura di qualche cosa, è sicuramente quella di gareggiare e mettersi continuamente in discussione. Mi vengono invece in mente alcuni atleti italiani che si ritengono "top" e che prima di palesarsi al mondo, aspettano giugno se non luglio, esordendo addirittura dopo gente come Bolt, Gay, Powell. A me vien da ridere, francamente... Abate l'anno scorso si è fatto l'Universiade (5°), poi il Mondiale dove è purtroppo uscito in batteria per un nulla, soprattutto a causa della formula a 3 turni innestata da quel personaggio ambiguo di Diack, che sta alla IAAF come Petrucci sta al CONI e come Arese sta alla FIDAL-Concordia. Ma corse comunque in batteria in 13"63, ovvero vicinissimo al suo personale. Pensando a Londra e con i tre turni, servono proprio tempi sulla soglia del 13"60 per accedere alle semifinali e appena sopra i 13"40 per la finale. Oh, ma dopo tutti questi temponi, non li vale già 13"40 Abate? A proposito, non ho detto ancora del suo stupefacente 7"59 di Karlsruhe, secondo tempo personale di sempre; ma anche secondo tempo italiano all-time. Tempo che seguiva il 7"63 della batteria (vinta), che a questo punto è il suo terzo tempo all-time. Rispetto a sè stesso del 2011, ci balla più di un decimo su una gara corta... Ma una gara di atletica è anche man-vs-man. Anzi, è soprattutto questo. A Karlsruhe, Abate arriva terzo, dietro l'americano Jeff Porter (7"54), e il proteiforme russo Konstantin Shabanov con 7"56. Ma dietro, battuti, Joel Brown (7"48 di PB e stesso tempo di Abate sul traguardo). Ma anche l'altro americano Fred Townsend, che un paio di giorni fa era arrivato al PB di 7"58.
A Karlsruhe era presente anche Sylvia Weissteiner, che però è arrivata molto lontana dal minimo per i mondiali di 9"02: 9'14"30.
Per il resto meeting che mette in vetrina i mezzofondisti: Genzebe Dibaba sfiora il record mondiale dei 1500 femminili indoor, correndo 4'00"13, 5° tempo mondiale di sempre a meno di 2" dal tempo del 2006 di 3'58"28 della russa Yelena Soboleva. La seconda, la keniana Hellen Obiri ottiene invece il secondo tempo dell'anno: 4'06"25. Miglior tempo mondiale dell'anno anche dai 1500 maschili: 3'34"65 del keniano Bethwel Birgen, 15° performer di sempre e 35^ prestazione ogni-tempo. Il turco Ilham Tanui Ozbilen arriva non troppo lontano (3'34"76), e ottiene il 6° tempo europeo di sempre. Miglior tempo mondiale dell'anno anche nei 3000 maschili, con Augustine Choge: 7'29"94 (incredibile!), 10^ prestazione di sempre (ma sua seconda, visto che vanta un 7'28"00). Stesso tempo (7'29"94) per Edwin Soi. Impressiona sempre di più Ivet Lalova: 7"16 in finale, due centesimi meglio di Aileen Bailey e dopo una batteria a 7"24. Questi 60 femminili stanno diventando davvero interessanti in ottica Istanbul.
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