Il finale dei 60 di Birmingham |
Ma la coccarda da MVP di giornata (da me arbitrariamente attribuita) non è finita sul petto del Lerone, ma su quello un pò più alto di Liu Xiang, che ha polverizzato Dayron The Cube Robles. Non parliamo di rivincita di Daegu, perchè il fallo di mano da ulimo uomo di Robles (fischiato e punito con l'espulsione) ci ha privato di un'altra storia, un altro risultato, un altro podio. Amen. Nessuna rivincita, anche perchè non c'è bisogno: lo sport consegna la possibilità di rifarsi. E il tempo ha dimostrato come Xiang sia un atleta incredibile, di quelli che non si fermano di fronte ad un intervento chirurgico, a continue cadute fisiche e successivi ritorni. E ora, nell'anno olimpico, a 4 anni dal mesto ritiro delle "sue" olimpiadi di Pechino, rieccolo: passerà a riscuotere il suo credito con gli Dei di Olimpia? 7"41 è da 13° performer di sempre, 36^ prestazione all-time. Robles 7"50, Faulk, Craddock e Porter 7"54. Aries Merritt 7"55. Azioni in leggero calo per Emanuele Abate, che finisce fuori in batteria a 7"70, a 3 cent dall'accesso da cotanta finale. Speriamo che ora si rigeneri e "rimbalzi" a tempi ancor più cattivi di quelli di un paio di settimane fa.
Tra le donne, ha confermato le spolverate sui 60 dell'esordio l'americana Tianna Madison, ovvero missis-nessuno nel mondo dello sprint fino a 10 giorni fa e quasi inconsapevole campionessa mondiale di lungo nel 2005 (ma qualcuno se la ricorda?). 7"11 e 7"07 e vittoria intascata. Ma ha impressionato anche Ivet Lalova che invero era uscita triturata dal meeting di Lievin, soverchiata da tre possibili finaliste di Istanbul: l'androgina Jones-Ferrette, The Cannon-Ball Povh, e la gemella-diversa Ryemien. Per la Lalova il nuovo PB a 7"14, quindi già una proiezione "olimpica" sui 100 da sub-11".
Quasi gli scappa la vittoria a Elisa Cusma Piccione, la predicatrice nel deserto del mezzofondo femminile italiano al femminile. 2'01"99 a soli 9 cent dalla polacca (n'altra ottocentista?? Che principi avrà questa scuola polacca degli 800?).
La carrellata da catena di montaggio degli altri risultati: 400 uomini all'inglese classe '89 Nigel Levine (45"71), 4° tempo mondiale dell'anno. All'ombra del cacofonico polacco indemoniato Ksczczot (più o meno), a Birmingham secondo tempo mondiale dell'anno del 18enne etiope (altro fenomeno, l'ennesimo) Mohamed Aman: 1'45"40, un centesimo meglio dell'altro polacco Lewandoski (3° tempo mondiale dell'anno quindi). Kenia, Kenia, Kenia (bastaaaa!!!) su 1500 e 2 miglia: Chepseba 3'34"70 e Kipchoge 8'07"39. Uno dei fenomeni di stagione nell'alto, l'inglese Grabarz (uno dei tanti fenomeni inglesi che spunteranno nell'anno olimpico, probabilmente frutto di una ragionata nidiata pro-olimpica), si mensola a 2,32. Altro inglese in vetrina nel lungo: il carneade Jegede si insabbia a 8,05. Genzebe Dibaba 4'01"33 sui 1500, mentre l'altra etiope Defar manda ai database statistici il miglior tempo mondiale dell'anno sui 3000: 8'31"56 (mannaggia...). La Bleasdale è pareggiata dalla polacca Rogoswka a 4,70.
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