04/04/11

Graziano 36"8 sui 300, cancella Saraceni - Daniela Ferrian altri 2 record italiani spurii

Proprio oggi sono usciti i risultati della riunione di Asti di sabato scorso, che purtroppo hanno visto (incredibile ma vero) l'utilizzo del cronometraggio manuale e senza anemometro. Ma in Piemonte siamo nel 2011 o nel 1911? Evidentemente nella regione governata da uno dei fedelissimi di Arese, contano più altri aspetti che la sacralità delle gare, il miglioramento della certezza statistica, la fedetà del dato. Una gara senza cronometraggio automatico è una fuffa, ma senza l'anemometro il valore diventa quasi nullo. Accetto suggerimenti su quali possano essere gli altri aspetti che nel frattempo in Piemonte stanno seguendo. Questo ancora una volta mette quel pizzico di aleatorietà a tempi che rimarranno nella storia sportiva qualunque essa sia. E così è successo proprio che a livello master si siano avute ben sei migliori prestazioni italiane, che ne superano altrettante, ma che gioco-forza dovranno viaggiare parallele complicando il panorama dei record. Ma vediamo nello specifico cos'è successo.
Il primo grande risultato è sicuramente il 36"7 di Mauro Graziano sui 300, che è un tempo clamoroso, visto che cancellerebbe il tempo di 37"69 di Enrico Saraceni ottenuto l'anno scorso a Latina il 2 maggio e che costituiva il record italiano M45 della specialità. Vediamo come Giusy Lacava tratterà il record, se cancellerà definitivamente quello di Enrico (visto che anche con il canonico arrotondamento di 0,24 il tempo sarebbe nettamente inferiore al precedente primato) o se o affiancherà. Ad onor di cronaca, devo rammentare che il tempo ottenuto dal pescarese l'anno scorso fu corso in costanza di infortunio in una giornata di pioggia. Ciò naturalmente non toglie il senso dell'impresa di Mauro Graziano, che proprio ad Ancona aveva vinto lo scontro diretto sui 200. Ora questo apre nuove prospettive per il piemontese, come i 400 a livello dei migliori. C'è ora da aspettare la reazione di Saraceni? Primo record italiano di Mauro Graziano e... primo record italiano perso da Saraceni da che fa il master, anche se era probabilmente il più abbordabile (voglio vedere il master M35, ad esempio, che corre in 33"73). 
Naturalmente era presente anche Daniela Ferrian, che ha visto bene di piazzare la doppietta di record su 80 e 300 nella categoria F50. 45"6 sui 300 che cancella (questo sì) il 47"3 di Daniela Stelori stabilito nel 2009. E naturalmente il record negli 80: 10"9, cioè 9 decimi in meno del precedente primato di Laura Vitale. 5° record F50 in soli 3 mesi per la Ferrian (due sui 60, 200 indoor e 80 e 300 outdoor) Ma dagli 80 è arrivato anche il record F45 di Silvia Binello (1964), che correndo in 11"8 ha migliorato di 2"6 il record di Elena Setti. Ad onor del vero, è giusto sottolineare che la banca dati a disposizione degli statisticians parte solo dal 2001 o 2002, quindi molti tempi sono andati persi di ciò che è avvenuto in seguito, altrimenti non si spiegherebbe un tempo così alto come primato nazionale.
5° record italiano (questo invece se la giocherà con quello attuale automatico), sugli 80 M65, dove Giovanni Cerruti ha corso in 11"5, che formalmente sarebbe meglio del 11"75 (0,2) di Lanfranco Chiavini di un paio di anni fa. Ma come si diceva, manca sia il responso automatico che quello anemometrico. Per il veterano Luciano Mazzetto (1933) si tratta del primo 80 registrato nella categoria M75, e di conseguenza si tratta di record nazionale. Il tempo? 13"9

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