Irene Pusterla col suo 6,76 estivo: record svizzero e... ticinese |
A Napoli la junior Dariya Derkach invece sfonda la barriera dei 13 (sempre nel triplo): 13,04. Lei il futuro se lo sta già scrivendo. Nei 60 Mario Longo non riesce ad avvicinare il suo record del mondo "chiamato" M45 di 6"97: 7"16 per ora.
Ad Ancona si vede un grande Michele Oberti (1987) che sugli 800 catechizza un tizio più alto in grado di lui e coi galloni più pesanti dei suoi, di innumerevoli sanguinose pugna come Livio Sciandra: 1'50"78 a 1'51"25 dell'aviere. Giorgio Berdini (1979) abbatte invece a spallate la barriera degli 8" sugli hs alti: 7"98 sufficiente a regolare l'astro emergente John Nalocca, 8"14. Nell'alto notevole il 2,11 dello junior Stefano Nadalini che poi prova inutilmente i 2,14. E poi c'è la questione Daniele Greco, che non riesce a raggiungere i 16 metri, fermandosi a 15,92 rischiando di essere battuto da un ottimo atleta come Michele Boni (15,85). Che dire? Siamo di fronte ad un talento impressionante, capace di essere veloce come non pochi, che potrebbe avere chance anche nella velocità, ma che nel triplo cerca una dimensione che per il momento non ha ancora trovato, se non saltuariamente. Raggi di sole di un talento cristallino, che probabilmente dovrebbe essere in qualche modo disciplinato in una specialità tra le più tecniche dell'atletica. Per ora nelle grandi manifestazioni internazionali cui è stato portato, dopo prestazioni da uomo-superiore durante la stagione, Greco ha deluso indubbiamente le aspettative, visto che è uno dei talenti italiani più promettenti per la seconda decade del XXI secolo. Nel lungo femminile, Valeria Canella non riesce a rispondere alla Vicenzino, fermandosi ad un dignitoso 6,14 (ma è pur sempre misura da podio ai campionati italiani assoluti), mentre negli 800 femminili si è vista all'opera la cantante Annalisa Minetti, che essendo del 1976 è pure F35: 2'32"90 per lei, record italiano per la sua categoria di ipovedenti, e tempo di tutto rispetto anche nell'ottica di un campionato italiano master.
Ad Ancona si vede un grande Michele Oberti (1987) che sugli 800 catechizza un tizio più alto in grado di lui e coi galloni più pesanti dei suoi, di innumerevoli sanguinose pugna come Livio Sciandra: 1'50"78 a 1'51"25 dell'aviere. Giorgio Berdini (1979) abbatte invece a spallate la barriera degli 8" sugli hs alti: 7"98 sufficiente a regolare l'astro emergente John Nalocca, 8"14. Nell'alto notevole il 2,11 dello junior Stefano Nadalini che poi prova inutilmente i 2,14. E poi c'è la questione Daniele Greco, che non riesce a raggiungere i 16 metri, fermandosi a 15,92 rischiando di essere battuto da un ottimo atleta come Michele Boni (15,85). Che dire? Siamo di fronte ad un talento impressionante, capace di essere veloce come non pochi, che potrebbe avere chance anche nella velocità, ma che nel triplo cerca una dimensione che per il momento non ha ancora trovato, se non saltuariamente. Raggi di sole di un talento cristallino, che probabilmente dovrebbe essere in qualche modo disciplinato in una specialità tra le più tecniche dell'atletica. Per ora nelle grandi manifestazioni internazionali cui è stato portato, dopo prestazioni da uomo-superiore durante la stagione, Greco ha deluso indubbiamente le aspettative, visto che è uno dei talenti italiani più promettenti per la seconda decade del XXI secolo. Nel lungo femminile, Valeria Canella non riesce a rispondere alla Vicenzino, fermandosi ad un dignitoso 6,14 (ma è pur sempre misura da podio ai campionati italiani assoluti), mentre negli 800 femminili si è vista all'opera la cantante Annalisa Minetti, che essendo del 1976 è pure F35: 2'32"90 per lei, record italiano per la sua categoria di ipovedenti, e tempo di tutto rispetto anche nell'ottica di un campionato italiano master.
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