27/03/10

60 metri M90: italian job

(Colò, il primo da sinistra, sulla copertina di una pubblicazione relativa allo sport in riva al lago di Garda) - Werter Corbelli ha pubblicato una notizia molto interessante su Atleticanet: il ritrovamento nelle segrete della Fidal Piemonte del referto di una gara tenutasi nel rimpiantissimo Palavela di Torino il 2 febbraio del 2002 e che farebbe luce su una questione dibattuta nel mondo master: il record mondiale dei 60 metri M90. Sul record c'è stata molta confusione, probabilmente a partire dall'origine e dai protocolli utilizzati nel segnalare i record agli organismi internazionali deputati a ratificarli (la WMA a livello mondiale e la EVAA a livello europeo). Ora, in questo paio di anni che mi occupo di master di una cosa mi sono reso conto: che alla WMA non sanno manco da che parte sono girati e i record sono dei numeri che sbattono ogni tanto senza cognizione di causa, mentre la EVAA e il suo mentore per quanto riguarda le statistiche, Ivar Soderlind, sono più reattivi e minuziosi. Ho capito anche un'altra cosa: probabilmente i famosi protocolli per inserire un record (ingenuamente pensavo che la Federazione di appartenenza dell'atleta o sul cui territorio si è registrato un record, senza ritardo trasmetteva il risultato alla WMA o alla EVAA) non sono così radicati e molto meno prosaicamente dipende dalla volontà del singolo di andarsi a spulciare i risultati per poi inserirli nelle proprie ricerche. Così, quel 2 febbraio di 8 anni fa si presenta in una serie di rincalzo dei 60 metri l'hall-of-famer Vittorio Colò, classe 1911 (quindi 90enne in pectore) e corre i 60 metri in 10"91, di gran lunga inferiore a tutti i 60 metri corsi da over-90 nella storia dell'umanità e fin qui conosciuti (l'inciso mettiamocelo, non si sa mai). Quindi il record di Herbert Liedtke del 2007 a Boras (11"47) e quello di Ugo Sansonetti (11"38) di Ancona il mese scorso, semplicmente non sarebbero potuti esistere nella loro accezione di "record del mondo". Tradotto in AGC il tempo di Colò, si ottiene qualche cosa di abominevole: 108,36%, cioè come se avesse corso in 5"90 i 60 metri a 20 anni (il record del mondo di Mo Greene è 6"39). Ma qui, come tutti sappiamo, "pesa" l'errore statistico dell'algoritmo utilizzato per parametrare i risultati degli over-70 (tra l'altro denunciato pubblicamente dallo stesso Vittorio Colò in più circostanze!). Nei commenti di Corbelli, si cita che qualcuno avrebbe parlato del risultato del nonuagenario milanese utilizzando il termine "fantomatico": sarò forse stato io quel qualcuno? Non ricordo e non ho voglia di rileggermi tutti miei interventi che sono forse troppi, anche se per trovare i commenti a quello che succede nel mondo master italiano non bisogna andare tanto lontani sul web. Se dovessi averlo utilizzato, bè, come darmi torto visto che chi dovrebbe essere deputato a segnalarlo non lo ha mai fatto e non esistevano fino a poco fa elementi oggettivi utili per confermarlo? A Webatletica fa enorme piacere che un personaggio con il quale chi vi scrive (sia io che Daniele) si è allenato per oltre una decade sulla medesima pista del XXV aprile di Milano con la stessa magliettona verde della Riccardi (quando ancora era genuina), possa fregiarsi di un record tanto prestigioso. Grande Vittorio!

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