01/07/12

lo scalpo di Di Mulo prima dell'olimpiade

la 4,x400 uomini - foto G. Colombo/Fidal
Ma chi c'è dietro a Filippo Di Mulo? Chi lo sostiene? Chi continua a tenerlo lì? Chi fa in modo che continui a fare queste sciocchezze indisturbato? Chi conosce così bene Di Mulo là dentro da impedire che una decisione che era già da prendere da anni, non sia mai stata mai presa? Ma i suoi meriti sono stati così più pregnanti dei demeriti? E' possibile che un solo argento europeo in tanti anni (in realtà è stato un non-oro) abbia pesato molto più di tutte le medaglie sfuggite e delle figuracce che ha fatto fare all'atletica azzurra? E com'è possibile che l'uomo Di Mulo non abbia quel minimo di dignità di dimettersi, visto che l'organizzazione Fidal non ha nemmeno le palle di metterlo da parte? E' un siciliano, e la dignità (con l'annesso orgoglio) dovrebbe essere ai primi posti della propria filosophia vitae. In realtà non è così, perchè evidentemente c'è qualche cosa di più: cosa? Qualcuno lo sa?   

Le staffette rappresentano la progettualità e le capacità organizzative di una Federazione, o almeno, gli elementi più tangibili delle capacità di un'Organizzazione come la Fidal. Dopo il disastro di Helsinki possiamo parlare a questo punto e a buona ragione, di uno sperpero di risorse "pubbliche", nostre, di chi paga i tesseramenti, le affiliazioni, le gare, e poi vengono buttati in raduni che producono lo scempio e le figuracce che si son viste ad Helsinki. Ma ci pensate ai francesi e agli inglesi che si sono presentati con le squadre B, vedere che l'Italia A non è riuscita a mettere in finale ad un campionato europeo manco una formazione su quattro? Staranno ancora ridendo di noi, e questo fa male. Fa male a molti, perchè siamo tutti un minimo incazzati da quello che sta succedendo lassù. Ma nonostante questo il tecnico Di Mulo rimane al suo posto a continuare a procurare danni all'immagine dell'Italia: da rumors interni sembra che non lo segua più nessuno. Ormai gli epiteti alle sue spalle si sprecano, e la sua credibilità ormai tende a zero. Dell'autorità collegata al ruolo non rimane più nulla: nemmeno di fronte all'ultimo colpo di testa di un atleta nell'ultimo raduno ha avuto le palle di prendere in mano la situazione e chiarire che nei gruppi di persone bisogna rispettare le regole e che vale il rispetto del lavoro reciproco, non solo quello di qualcuno. E se per rinunciare a quell'atleta vuol dire perdere 2 decimi, e chi se ne frega: nel lungo periodo la chiarezza, la trasparenza e il rispetto delle regole paga molto più di quei due decimi guadagnati mettendo sotto un tappetino il rispetto reciproco. Questo atteggiamento farebbe in modo che nessuno un domani possa minare alla base la compattezza di un progetto e di un gruppo.  Che poi, alla fine delle finite, si è visto che quei due decimi non hanno nemmeno pagato nell'immediato... Il Dio Kronos è peggio della Nemesi quando si tratta di restituire pan per focaccia: mi piacerebbe sapere se adesso Collio, che ha scaricato due volte la responsabilità dei propri errori sul frazionista che arrivava, adesso si assumerà quella del testimone che gli è caduto quando lo... portava, difendendo così Di Gregorio. Questione di coerenza con le proprie idee, no? E poi mi arrivano gli emissari di qualche atleta a cercare di convincermi del contrario.  

Ora, guardate le staffette di Helsinki. Ma cosa gli è preso a Di Mulo? Nemmeno a farlo apposta si sarebbe riusciti a fare di peggio: zero-su-quattro in finale. Mai successo in 70 anni di atletica europea per l'Italia. La Milani nella 4x400 femminile è stata un gravissima mancanza di rispetto a chi quest'anno aveva corso più di un secondo più veloce di lei. Su questa cosa non c'è a pesare nemmeno la cazzata della velocità con cui il testimone passa di mano in mano alla quale ci aveva abituato lo staff Dimulistico. Si parla di oltre un secondo di gap, e con tutto il rispetto per Marta Milani, la staffetta deve rispecchiare i valori della stagione, e non le qualità "storiche" delle singole atlete. Stavolta per fortuna c'era la Grenot, autrice di una frazione grandissima. Anzi, possibile che nessuno abbia avanzato dubbi sulla Milani (ma Uguagliati là dentro che fa?), perchè questo è il genere di scorrettezze che scendono dall'alto e che mettono gli atleti uno contro l'altro, mentre dovrebbe essere tutti uniti sotto un'unica bandiera. 

La 4x100 femminile invece è l'apoteosi del delirio di Di Mulo. Tutti hanno visto che razza di problemi abbia Gloria Hooper in partenza e sulla prima curva dei 200: il suo talento quando, esplode, non lo fa certo nei primi metri di un 200. Si è visto, no? Soluzione studiata dal "nostro"? Piazzarla in prima frazione, cioè laddove tutte le sue caratteristiche sarebbero state annullate rendendola atleta "normalissima" se non addirittura con problemi pratici... ma lo ha fatto apposta? 

La 4x400 maschile è stata invece il punto più basso dello staffettismo del miglio italiano degli ultimi 30 anni. Vistalli out, Licciardello ombra di sè stesso... Spettacolo che lascia senza fiato, esterrefatti: il 3'08"78 si vede ai campionati italiani di staffette, non ad un campionato europeo. 47"2 di media... lanciati. Ma non era meglio metterci la staffetta junior per fare esperienza se fosse finita così? 

E poi l'apoteosi della 4x100 maschile, lo specchio della gestione di Di Mulo, perchè la più competitiva a livello internazionale e quella per la quale più risorse sono state impiegate. Nelle interviste agli atleti del post gara, si legge tutto quello che è lo scollamento che si vive internamente a quel gruppo. Un uomo isolato, e un gruppo che non sa bene quello che stia succedendo. Ma non l'hanno chiamato "progetto"? Se alla fine tutto è lasciato al caso, dove le scelte sono sempre più discusse e discutibili, dove appare che nessuno intervenga per calmare la tempesta, ma ad ogni piè sospinto sembra che vengano acuite le distanze. Di sicuro per ritrovare serenità bisogna allontanare qualcuno: ma basterebbe che prendesse il controllo una persona che sappia imporsi per la sua autorevolezza, per la sua credibilità, che faccia rispettare le regole del gruppo, che estrometta le primedonne e chi si ritiene tale, e soprattutto che utilizzi dei "criteri" legati ai risultati e non alle amicizie. 

Ma prima di fare tutto questo, qualcuno deve allontanare Di Mulo, perchè invocare le sue autonome dimissioni da molti già richieste, è caduta nel vuoto  già diverse volte. 

2 commenti:

  1. Questa volta doveva correre almeno la semifinale, visto i tempi del 2012. Noi come società siamo delusi da questi pseudo dirigenti ed allenatori, guardano solo la maglia (militari). Comunque siamo orgogliosi di avere in società una ragazza seria come lei.E' la quarta convocazione come riserva e ci speravamo.

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  2. giusto perche' su internet puo' capitare chiunque, che magari non ha la minima idea di quali siano le componenti delle staffette (del tipo "Hooper? Milani? mai sentite") l'atleta giunta terza in una sorta di "trials" dei 400 femminili a Savona e' Elena Bonfanti (la Grenot con 51 secondi aveva gia' il posto)

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